Pallavolo
Volley, World League – Che Italia torna dall’Australia? Buone prove, volti nuovi e…ora la Serbia
Nel weekend l’Italia ha fatto il proprio debutto stagionale. La lunga trasferta in Australia, valida come prima tappa della World League 2015 di volley maschile, ha premiato gli azzurri, capaci di sconfiggere i padroni di casa per due volte in meno di 24 ore.
Mauro Berruto ha portato ad Adelaide una formazione infarcita di giovani e volti nuovi (ben sei debuttanti che non avevano mai vestito l’azzurro dei grandi), lasciando a casa i big in attesa di riproporli per le tappe casalinghe del circuito iridato itinerante.
Una scelta che poteva sembrare rischiosa ma che è stata ben ponderata dal CT torinese. Naturalmente le indicazioni tecniche raccolte sono poche: questa era solo la prima uscita, i giocatori hanno appena terminato i campionati con i club, la preparazione è appena incominciata. Di certo si è visto un buon atteggiamento caratteriale e grintoso che ha permesso a Travica e compagni di uscire vittoriosi nei momenti più combattuti dei due incontri, comunque sofferti nel punteggio e agonisticamente contro dei buoni avversari.
La banda Santilli, alla prima sulla panchina dei volleyroos, era priva di alcuni uomini importanti per il loro gioco ma ci hanno sovente scaldato le mani grazie a un ottimo attacco che ha messo in difficoltà l’Italia in alcuni frangenti della doppia sfida.
Come ha dichiarato lo stesso Berruto, si è visto un buon clima in squadra, si sono coinvolti molti giocatori e le diverse fasi di gioco hanno ben risposto: in gara1 muro al top, in gara2 è stata la difesa a regnare. Bisogna però imparare a gestire meglio il contrattacco e bisogna mantenere continuità nei fondamentali (ad esempio il muro in gara2 è stato meno esplosivo).
Di positivo si portano a casa naturalmente i due successi e i sei punti con cui comandiamo la Pool B della World League e che avvicinano la nostra Nazionale alla Final Six di Rio de Janeiro (anche se la strada è molto lunga). Sembra chiaro che l’Australia sia la squadra più debole della Pool A e che basterà stare davanti a lei per conquistare il Maracanazinho.
Un avversario da non sottovalutare, come si è potuto vedere in casa loro, contro cui chiudemmo l’umiliante Mondiale 2014: quel successo regalò il 13esimo posto finale all’Italia, peggior risultato degli ultimi trent’anni. Si inizia la stagione con il piede giusto, anche se si attendono test più probanti, già a partire dalla Serbia (reduce da un doppio ko in Brasile) che ospiteremo il prossimo weekend: venerdì 5 giugno a Pesaro, domenica 7 giugno a Bologna.
Buona la prima da capitano per Dragan Travica che ha vestito egregiamente i panni del trascinatore in sostituzione di Emanuele Birarelli. Compito ben eseguito dal Drago, che ha ben gestito la situazione in gara1 mentre nel replay ha faticato maggiormente. Proprio qui si colloca il debutto da titolare in un set per Simone Giannelli, che feste l’azzurro dei grandi dopo la strepitosa Finale Scudetto: il baby fenomeno non ha sentito particolarmente la tensione nel parziale che ha consegnato il successo all’Italia.
Bella “scoperta” di Aimone Alletti, debuttante assoluto ma solidissimo sottorete accanto alla gradita conferma di Simone Anzani.
Piace l’alternanza in fase offensiva, dove sono state mescolate maggiormente le carte: Giulio Sabbi opposto in gara1, Luca Vettori lo sostituisce in gara2; Filippo Lanza è sempre presente di banda (esplosivo in gara1), Oleg Antonov (gran debutto) e Luigi Radazzo si sono alternati. Nessun problema per il libero Massimo Colaci.