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Volley, World League – L’Italia nella tana della Serbia. Azzurri in cerca del gioco e del futuro…

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L’Italia va alla caccia delle Final Six della World League di volley maschile. Questa sera (ore 20.00, diretta tv su RaiSport2), nella tana di Novi Sad, gli azzurri sfidano la temutissima Serbia con l’obiettivo di vincere per qualificarsi matematicamente agli conclusivi della competizione itinerante senza dover sperare che il Brasile sconfigga l’Australia nell’altro match della Pool A.

 

La banda di Mauro Berruto è attesa da un match ostico contro un avversario rognoso e che il nostro Paese ha sempre sofferto storicamente, non soli per motivi squisitamente tattici ma anche per l’approccio caratteriale ed emotivo che gli slavi sono soliti avere durante l’incontro.

Travica e compagni sono reduci dal weekend a due facce giocato contro il Brasile: impresa favolosa al Foro Italico quando i vicecampioni del Mondo vennero sconfitti con autorità e convinzione; cappotto totale a Firenze due giorni più tardi. Al contrario gli uomini di Grbic, il coach di Perugia nelle ultime stagioni, hanno tranquillamente demolito i volleyroos e due settimane fa hanno battagliato alla lunga sul suolo verdeoro, trascinando i maestri al tie-break in entrambe le occasioni (vinta gara1).

 

 

 

L’Italia è avanti alla Serbia nella classifica del raggruppamento in virtù dei maggiori incontri vinti (5 contro 4) anche se Atanasijevic e compagni hanno più punti (14 contro 13). L’incontro di questa sera può essere decisivo per l’assegnazione della seconda piazza e per decretare chi può avere ancora speranze di contrastare il volo del Brasile. Sostanzialmente poco cambierà: entrambe le squadre andranno a braccetto al Maracanazinho di Rio (solo la matematica lascia aperto ancora qualche spiraglio all’Australia).

La partita è però fondamentale per l’Italia che dovrà sfruttare l’occasione per mettere gioco nelle gambe, continuare a progredire attraverso incontri ufficiali, mettersi alla prova contro avversari blasonati. Questa è l’unica soluzione per trovare la quadratura del cerchio a un gruppo che cerca certezze, la miglior condizione fisica e la miglior tecnica. Il lavoro è ancora tanto e, come ha dimostrato gara2 contro il Brasile, gli automatismi devono ancora trovare continuità.

 

Contro la Serbia saranno decisivi il muro e il servizio, le due armi fondamentali dei nostri avversari già affrontati in questa stagione due volte nell’andata della World League (sconfitta per 3-1 a Pesaro, vittoria per 3-2 in rimonta a Bologna). Proprio al PalaDozza nacque sostanzialmente il sestetto che Mauro Berruto ha ormai ribadito essere la “strada su cui continuare”. Zaytsev in posto 4, Vettori opposto, Travica in cabina di regia, Lanza l’altro martello, Anzani e Birarelli al centro, Colaci il libero. Da qui, per il momento, non ci si schioda e questa sarà anche la formazione che dovremmo vedere in campo a Novi Sad.

Di contro la Serbia risponderà con le sue migliori offensive, conoscenze del campionato italiano. Il super bomber Atanasijevic (annullato dall’Italia nella vittoria di Bologna), l’altro martello Petric, Kovacevic sempre pronto all’uso, il centrale Podrascanin.

 

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(foto FIVB)

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