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Volley, World League – Troppa Serbia per l’Italia. Fallosi e senza muro, azzurri ko

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L’Italia prova a lottare contro la Serbia nella tana di Novi Sad ma i padroni di casa sconfiggono gli azzurri per 3-1 (25-23; 25-20; 25-27; 25-21) nella gara1 del quinto weekend della World League 2015 di volley maschile.

La nostra Nazionale è così sorpassata in classifica dagli slavi (5 vittorie pari, 17 punti contro 13) che si qualificano matematicamente alla Final Six del torneo itinerante. L’Italia, invece, scivola al terzo posto nella Pool A e per accedere agli atti conclusivi della manifestazione deve aspettare il probabile ko dell’Australia contro il Brasile. Domenica sera gli uomini di Grbic ci offriranno la rivincita nella bolgia di Belgrado.

 

Berruto stravolge nuovamente le carte in campo, non ripropone lo scacchiere della scorsa settimana e cambia una pedina nel sestetto iniziale: capitan Travica in cabina di regina, Sabbi opposto e non Vettori, Zaytsev e Lanza di banda, Anzani e Birarelli al centro, Colaci il libero.

Il gioco di Travica e compagni fatica ancora a essere sciolto e a trovare i tanto desiderati automatismi. Il cantiere di lavoro è ancora molto aperto e la strada verso la tanto auspicata crescita si dimostra più ardua che mai. La condizione fisica può anche sembrare in lieve crescita, ma sono ancora troppi gli errori visti in campo per un gruppo che sta provando a smaltire le ruggini del disastroso Mondiale 2014.

Si sono potute notare anche alcune buone cose nel primo e terzo set, ma troppi gli alti e bassi durante l’intero incontro che i ragazzi di Grbic sono sempre stati bravi a fiutare e a sfruttare. Lo standard di rendimento è ancora lontano da questa Italia: va ritrovato al più presto. Serata nera a muro e al servizio, 31 errori complessivi che pesano sul gruppone della banda Berruto.

Si prosegue sulla strada del nuovo modulo con Zaytsev in posto 4 ancora però poco fluido e si rinuncia a Vettori opposto. Lo Zar è però incappato in una quantità importante di errori dai 9 metri: al servizio deve ancora recuperare lo smalto dei giorni migliori, ha attaccato pochi palloni chiudendo con 10 vincenti. Filippo Lanza è stato il migliore dei nostri (19 punti), top scorer Sabbi (21 punti totali, 4 aces). Brutta serata per Anzani sostituito da Mengozzi in corso d’opera.

Per la Serbia sono stati determinanti i soliti volti noti che ci deliziano anche nel nostro campionato: Atanasijevic devastante dal secondo set in poi, Petric capace di grandi invenzioni, Podrascanin granitico a muro con Lisinac, Jovovic delizioso in cabina di regia.

 

Il primo set si gioca punto a punto con buona intensità di gioco. L’Italia tiene bene il campo sfruttando al meglio l’ottima verve di Sabbi e Lanza, una buona tenuta in fase difensiva, limitando il numero di errori e conservando una buona lucidità mentale.

Sabbi spara l’ace del 14-13, ma qui entra in crisi Zaytsev: si prende una murata e poi sbaglia un’importante ricezione sul servizio avversario, prima di sbagliare in battuta. Gli slavi sono in vantaggio al secondo time-out tecnico (16-15). Lanza ci riporta in vantaggio grazie a un ace di Lanza (19-18), ma Lisinac non ci fa andare in fuga a cui segue un’invenzione di Petric contro un muro a tre (20-19).  Zaytsev realizza un punto assurdo, al termine di un recupero al cardiopalma dei compagni di squadra (21-21). Nuovo errore dello Zar dai 9 metri che regala il 23-22 per la Serbia, poi Podrascanin mura il primo tempo di Anzani e regala ai suoi il primo set-point. Lanza annulla il primo giocando sul muro avversario, ma l’attacco di Ivovic chiude i conti.

 

Avvio a razzo della Serbia che in un amen si trova sul 7-2 grazie a qualche errore azzurro di troppo, a un buon uso del muro e a un ottimo piglio offensivo. L’Italia fatica a ingranare al servizio, Zaytsev sparacchia in rete dopo che eravamo riusciti ad effettuare un break (Sabbi in parallela, invasione serba). Sabbi e Atanasijevic si scambiano i favori con due bombe. Il muro è il fondamentale con cui la Serbia fa male all’Italia.

Scambio infinito che rasenta il minuto, invasione di Travica a muro che regala il punto agli slavi (12-7). Sabbi e Lanza picchiano duro e ci tengono lì, poi arriva un bel muro di Zaytsev prima che Atanasijevic riprenda a macinare e metta a terra due punti consecutivi (16-11). Due aces di Sabbi ci ributtano sotto (17-14) prima di un out millimetrico del nostro opposto. Sbaglia ancora Zaytsev al servizio, Ivovic trova un bell’attacco e sul 20-15 la Serbia mette in frigorifero anche il secondo parziale. L’Italia annulla tre set-point, prima dell’invasione che consegna il set ai ragazzi di Grbic.

 

Mengozzi inizia da titolare il terzo parziale sostituendo un opaco Anzani. L’Italia trova il primo vantaggio nel terzo set su un bell’attacco di Zaytsev (3-2) e il primo break sull’ace di Lanza (4-2). Gli azzurri continuano a lottare, l’attacco riprende vigore grazie a Zaytsev e Lanza che piazza l’8-6 con un colpo lungo. I ragazzi di Berruto mantengono costantemente i due punti di vantaggio, ace di Travica (11-9) supportato dal solito Lanza che trova un bel mani-out e costringe Grbic a chiamare time-out.

L’Italia ritrova coraggio, prosegue il ping-pong e finalmente viene richiamato in causa anche Sabbi che era sparito nel terzo parziale (15-13). Il solito Lanza con una pipe ci porta in vantaggio al secondo time-out tecnico (16-14). In un amen l’Italia perde il suo break: Sabbi e Zaytsev non riescono a brillare in ricezione, Petric porta la Serbia in vantaggio (18-17). Gli slavi murano Zaytsev (22-20), lo Zar sbaglia anche al servizio e regala due match-point agli avversari, li azzurri gli annullano sfruttando il turno in battuta del subentrato Antonov e Sabbi impatta a quota 24. Rush finale con un’invenzione offensiva, il muro azzurro risorge proprio quando conta e conquista il set.

 

Avvio di quarto set estremamente equilibrato, ma Zaytsev sbaglia ancora al servizio: serata no nel fondamentale per lo Zar. Le due squadre si equivalgono in attacco e sottorete, 8-7 per la Serbia al primo time-out tecnico. Italia inguardabile al servizio e affonda in un colpo solo, affossata definitivamente dal muro che intrappola Sabbi (13-9). Rimaniamo incollati grazie a un paio di buoni colpi in attacco, la Serbia cala di un filo e si va in pausa sul 16-15 per i padroni di casa. Gli uomini di Berruto non riescono più a rimanere incollati all’incontro e due bombe di Atanasijevic ci tagliano le gambe (19-15). Annullati due match-point, poi Sabbi commette un errore al servizio e la Serbia fa festa.

 

(foto FIVB)

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