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Atletica, Italia a razzo tra i giovani: juniores e allievi super tra Europei e Mondiali. Cosa faranno da grandi?

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9 medaglie (2 ori) e sesto posto nel medagliere. 27 finalisti, 113 punti e addirittura quarto posto nella classifica a punti. Gli Europei juniores, conclusisi ieri a Eskilstuna, promuovono l’Italia che, come sempre, nelle competizioni giovanili riesce a dare il meglio di sé (lo si è visto anche settimana scorsa con la rassegna continentale U23).

 

Sono risultati da record ma poi la domanda è sempre la stessa. A furia di essere noiosi e pessimisti. Quale sarà il futuro? Perché se davvero tutte queste medaglie e tutte queste super prestazioni si tramutassero in super risultati anche tra i grandi (quando davvero contano i piazzamenti…) allora l’Italia avrebbe un futuro roseo nell’atletica leggera.

E invece… Purtroppo a questi favolosi risultati giovanili fanno raramente seguito degli importanti successi nella vera carriera agonistica.

 

Fatta la consueta premessa (non pessimista ma purtroppo oggettiva) passiamo alla valutazione delle singole prestazioni.

Il fondo e mezzofondo si stanno dimostrando in grande salute: il trionfo di “Yoghi” Chiappinelli sui 3000m siepi è risultato davvero pregevole soprattutto per l’autorità con cui l’ha conquistato (un atleta che è sembrato molto in crescita nelle ultime stagioni), sorprende l’oro di Riva sui 10000m, completa l’opera Yema Crippa di bronzo sui 5000m.

Dalle staffette del miglio (argento per la femminile e per la la maschile) si potrebbero tirare fuori delle cose interessanti. Il triplo di Tobia Bocchi, d’argento con un interessante 16.51, va curato, seguito e cresciuto: la misura è buona, da avviare un bel processo di crescita per togliersi soddisfazioni importanti. Bello anche il lungo di Randazzo e finalmente torniamo a farci vedere nel peso con Bianchetti.

 

Dall’altra parte del Mondo, a Calì, l’Italia ha trovato il modo di esaltarsi anche ai Mondiali allievi (qui davvero parliamo di giovanissimi). La stella di Stefano Sottile è volata oltre 2.20: quota d’ingresso a molte gare internazionale tra i professionisti. Insomma le speranze ci sono…

Marta Zenoni di bronzo sugli 800m femminili: di lei si parla un gran bene, vedremo. Certo era già partita con la pressione addosso e poi si è visto: proprio così che si rischia di bruciare il talento…

 

(foto FIDAL/Colombo)

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