Artistica
Ginnastica, US Classic – La prova di forza della Nazione Faro! Come escono le ginnaste verso i Mondiali?
Gli US Classic hanno nuovamente dimostrato il livello nettamente superiore dell’artistica statunitense. Una scuola imbattibile, almeno due gradini sopra a tutte le dirette avversarie del circuito. Una gara di livello nazionale si è rivelata tecnicamente valida quanto un Mondiale (non è la prima volta che succede): un movimento immenso, ampio, sempre sul pezzo e un passo avanti a tutti, in grado di proporre difficoltà, elementi, esercizi che tutti gli altri Paesi si sognano.
Uno show autentico, rivenduto alle pay tv, infarcito di un sacco di pubblicità, una sfilza di top sponsor (Secret, Adidas, Kellogg’s, AT&T giusto per citare i più importanti) che dimostra quanto la ginnastica possa essere rivenduta e apprezzato. Un palazzetto di Chicago gremito da circa 10mila persone, due ore di spettacolo che ha tenuto sveglio chi era dall’altra parte del Mondo e che davvero ama l’artistica.
Tre over 60 nell’all-around, 13 over 15 sui singoli attrezzi di cui 2 over 16, due record del Mondo e una miglior prestazione mondiale stagionale. Solo spettacolo. Lo si sapeva già anche senza gareggiare ma, alla seconda uscita stagionale di gruppo dopo il Trofeo di Jesolo, gli USA hanno già ipotecato il loro terzo titolo mondiale consecutivo e probabilmente anche le Olimpiadi di Rio.
SIMONE BILES – Ormai risulta superflua qualsiasi cosa si scriva. Già detto e stradetto dei record, del suo esser aliena e quant’altro. Solo due considerazioni a sua difesa. Una ragazza che sta radicalmente rivoluzionando il suo sport, come pochi altri atleti nelle rispettive discipline (mi limito a un’espressione tecnica), andrebbe tutelata e supportata.
Da molti lati si inneggia al fatto che questa non è ginnastica artistica. E perché mai? E cosa sarebbe? La Campionessa del Mondo esegue cose che nessun’altro è in grado di fare: lo sport non significa forse andare oltre i propri limiti, stupire, sbalordire, eseguire evoluzioni uniche? Simone lo sta facendo nel miglior modo possibile.
Rilascia poi interviste infinite, ha sempre il sorriso sulle labbra, comprende appieno quello che rappresenta per l’Universo della Polvere di Magnesio: in molti dovrebbero imparare da Simone.
ALY RAISMAN – Se ne esce dal nulla con l’Amanar al volteggio e con il Patterson sancendo definitivamente il suo ritorno all’artistica. Non ci voleva però quella caduta al corpo libero, attrezzo su cui lei è Campionessa Olimpica, ma su una diagonale ancora in fase di costruzione: errore episodico e assolutamente perdonabile. Il 6.5 di D Score è arma confortante e trampolino di lancio per un nuovo assalto al podio a cinque cerchi anche se la sensazione è che in fondo covi ancora delle speranze di poter sconfiggere la Biles: cosa potrà inventarsi? Lavora molto sulle parallele ma la strada non è semplice.
GABBY DOUGLAS – Non era facile mettersi in pista dopo tre anni di inattività per provare uno storico back to back ai Giochi. La Campionessa Olimpica è sulla strada giusta anche se la prestazione di ieri non ha messo d’accordo tutti. Giudici generosi (questo va detto) soprattutto sul corpo libero, molto de gustibus e discutibile: a tanti non piacerà la musica di Shakira ma è in pieno stile dello Scoiattolo Volante (ricordiamoci come sconfisse Vika Komova a Londra 2012). Una rivoluzione radicale al quadrato ben somatizzata da lei e che ha diviso gli appassionati. Bellissime le parallele su cui ha impressionato e sorpreso, annunciati altri upgrades: insomma ci regalerà ancora tante magie.
KYLA ROSS – Quello subito ieri può essere un brutto contraccolpo. Da diverse stagioni non portava delle novità e degli incrementi di difficoltà in gara e, quando lo fa, cade due volte. Speriamo che una delle storiche Fierce Five si riprenda subito e ci delizi ai Campionati Nazionali ritornando magari anche sui quattro attrezzi.
MADISON KOCIAN – Una stoccata da vera numero 1 alle parallele. Miglior prestazione mondiale stagionale con un super 15.6: metterà in difficoltà Martha per i Mondiali?
MAGGIE NICHOLS – I numeri parlano per lei e la prestazione di ieri è meritevole di un body iridato per Glasgow. Riuscirà a replicarsi ai Nazionali per convincere fino in fondo Miss Karolyi? Terza atleta da over 60, meraviglioso volteggio e soprattutto una costanza di gara da prima della classe.
BAILIE KEY – Purtroppo un passo indietro rispetto a quanto ammirato a Jesolo. Se era semplicemente in serata no lo scopriremo solo ai P&G Championship. Troppe imperfezioni (soprattutto alla trave), manca un po’ di magia e di quel tocco che emoziona. Costa tanto dirlo al sottoscritto, rimasto comunque colpita da un corpo libero che ha preso più convinzione rispetto alla prova podio ma che non sembra sullo stesso piano del tradizionale. La stoccata finale alle parallele, però, è davvero da grande promessa dell’artistica. Ricordiamoci che esibirà l’Amanar a Indianapolis e che ha ancora qualcosa nel taschino.
MYKAYLA SKINNER – Troppi errori in una gara opaca e che l’ha vista fuori dai discorsi che contano fin da subito. L’infortunio ha presentato il suo conta: le serve ancora del tempo per tornare al top.
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(foto John Cheng)