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L’Atletica non può stare senza Re! Bolt Araba Fenice rilancia la sfida, nella notte un po’ azzurra

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Usain Bolt è indiscutibilmente l’uomo che ha rilanciato l’atletica leggera negli ultimi dieci anni. L’icona simbolo, il personaggio autentico, l’uomo dalle esultanze spericolate, dalle smorfie davanti alle telecamere, dalle dichiarazioni scoppiettanti e soprattutto l‘atleta capace di spingersi in un limbo di terra mai solcato da nessun’altro.

Le sue volate sono già leggendarie, dei cioccolati che hanno riscritto le pagine della Regina delle Olimpiadi. Che non poteva stare senza il suo Re. Criticato negli ultimi mesi, sembrava quasi sparito dal panorama, lento e bloccato nelle rare uscite stagionali, reduce da un 2014 praticamente da buttare via.

Justin Gatlin che vola e che stampa quattro sub 9.80 nel giro di due mesi, lanciando un guanto di sfida importante al Campionissimo di tutto. Il giamaicano si è presentato a Londra tra lo scetticismo di molti, con la speranza da parte di tanti che fosse davvero finito. No, è più vivo che mai.

 

L’atletica torna così a respirare. Ha ritrovato l’uomo che catalizza le folle. E’ bastato il 9.87 della semifinale per generare uno sciame di dimensioni colossali sui social network, per destare nuovamente l’entusiasmo del pubblico presente allo Stadio Olimpico della capitale britannica, dove conquistò i tre titoli a Londra 2012, per far capire a tutti che l’uomo di cui si sono sportivamente innamorati dai tempi dei record mondiali era ancora presente. A quasi 29 anni la sua corsa è ancora meravigliosa: uscita dai blocchi fantastica rispetto ai suoi standard, 60 metri di grande lanciato e poi si lascia andare. Un tempone considerando anche il forte vento contrario.

In Finale ci si aspettava un miglioramento e invece una corsa un po’ meno fluida rispetto a quella vista un’ora prima lo ha nuovamente fermato a 9.87. Due ruggiti del genere nell’arco di un giro di lancetta piccola davvero favolosi.

 

Il padrone della velocità è ancora lui e ora si prepara in maniera convincente ai Mondiali: tra un mese è chiamato alla difesa dei tre titoli conquistati a Mosca 2013 (100m, 200m, 4x100m). Questa volta, però, c’è davvero un avversario che può impensierirlo. Non dimentichiamo che Usain va soprattutto alla caccia del leggendario tris alle Olimpiadi: a Rio 2016 vorrebbe la terza triplette dell’uomo più veloce di tutti i tempi.

Scordiamoci i record (9.58 sui 100m, 19.19 sul dritto e curva) ma Bolt è sempre tra noi, nella notte che fa sorridere leggermente l’atletica italiana. Torniamo a vincere una tappa di Diamond League dopo tre anni di digiuno grazie a Marco Fassinotti e al suo salto in alto: Barshim, primatista mondiale stagionale a 2.41, è l’ombra di se stesso, gli altri uomini patiscono la pedana bagnata mentre il torinese è perfetto e con 2.31 può esultare. Poteva centrare il record italiano ma le condizioni climatiche non erano favorevoli.

La doppietta con Tamberi è da consegnare agli annali. La concorrenza non era delle migliori, mancavano molti big, ma è un’iniezione di fiducia per il nostro movimento, soprattutto in questa specialità dove l’azzurro è parecchio in fermento.

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