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Ciclismo
Nibali, sei grande! Fuga epica sulle Alpi, lo Squalo trionfa a La Toussuire!
Complice la partenza in salita, questa 19esima tappa ha regalato spettacolo sin dai primi chilometri di corsa. Sul primo colle di giornata, un prima categoria, oltre ai soliti noti sempre in fuga, si sono mossi anche nomi importanti in ottica classifica generale. Tra questi Vincenzo Nibali, Alejandro Valverde e Alberto Contador, che sono stati in grado di isolar Chris Froome dalla maggior parte dei suoi compagni di squadra.
Purtroppo per gli attaccanti, dopo la discesa un lungo tratto di pianura di oltre 30 chilometri ha permesso al gruppo di ricompattarsi, mentre al comando si è portato un gruppo di 22 uomini. Tanel Kangert (Astana), Romain Bardet (AG2R-La Mondiale), Roman Kreuziger e Michael Rogers (Tinkoff-Saxo), José Herrada and Malori (Movistar), Tony Gallopin e Tim Wellens (Lotto-Soudal), Joaquim Rodriguez e Alberto Losada (Katusha), Rigoberto Uran (Etixx), Pierre Rolland, Cyril Gautier e Romain Sicard (Europcar), Steven Kruijswijk (LottoNL-Jumbo), Ruben Plaza (Lampre-Merida), Dylan van Baarle (Cannondale-Garmin), Nicolas Edet (Cofidis), Stef Clement e Jarlinson Pantano (IAM), Stephen Cummings (MTN-Qhubeka) hanno ottenuto il via libera di un Team Sky nuovamente compatto.
Ai piedi del Col de la Croix de Fer questi uomini avevano circa 3′ di vantaggio sul gruppo maglia gialla, sempre guidato dal Team Sky con il supporto della LottoNL-Jumbo. Al comando, ha preso margine su tutti i compagni di fuga con una splendida azione sulla leggendaria salita alpina. In gruppo è stata l’Astana a prendere in mano la situazione, prima con Michele Scarponi e successivamente con Kangert una volta riassorbiti i fuggitivi. Complice anche un guasto meccanico avvenuto Chris Froome, costretto a mettere il piede a terra, Nibali ha sferrato un attacco finalmente decisivo che gli ha permesso di guadagnare una quarantina di secondi sugli altri big negli ultimi 4 chilometri di ascesa per lanciarsi all’inseguimento di Rolland.
Sul successivo Col du Mollard, non troppo impegnativo, Nibali ha chiuso il buco di circa 50″ che lo separava dal transalpino, con il quale si è involato in discesa verso La Toussuire. Il gruppo è transitato in vetta con un ritardo di circa 1’45” dai battistrada, con Bardet in testa sul GPM e all’attacco in discesa. Purtroppo per lui, già vincitore ieri, un guasto meccanico l’ha costretto a fermarsi e ad accodarsi il gruppo di Froome.
Ai piedi della saluta finale il gap a disposizione dei fuggitivi si è mantenuto sui 2′, con la Movistar a tenere a bada il distacco pur senza imprimere un ritmo forsennato. Dato lo scarso apporto di Rolland all’azione, Nibali ha deciso di lasciare sul posto il rivale, rimanendo da solo in testa alla corsa a 16 chilometri dal traguardo. Una volta trovatosi al comando in solitario Nibali ha imposto un ritmo alto e regolare, respingendo il gruppo maglia gialla ad oltre due minuti nella prima parte di salita, con Majka a condurre le danze per cercare di salvare la quarta posizione in classifica di Alberto Contador, piuttosto spento nella pancia del plotoncino.
A 7 dalla conclusione è stato ripreso da questi uomini Rolland, mentre lo Squalo dello Stretto, in testa, ha continuato a mordere la strada, artigliando ogni curva e ogni tornate per rilanciate l’andatura, tornata quella dei giorni migliori.
La situazione è cambiata, in gruppo, a 6 chilometri dalla vetta, dove è scattato Nairo Quintana, finalmente all’attacco. Nonostante qualche secondo di ritardo ha reagito all’attacco del colombiano Froome, cui non sono riusciti ad accodarsi gli spagnoli Valverde e Contador. L’alfiere della Movistar è riuscito a prendere 15″ di vantaggio sull’inglese in maglia, che però ha proseguito del suo passo forte di un margine di oltre 3′ in classifica generale.
Davanti, nonostante un margine in diminuzione, Nibali ha potuto assaporare nuovamente il sapore della vittoria, e godere e nel transitare sotto la fiamma rossa dell’ultimo chilometro.
Sul traguardo un urlo finalmente liberatorio di un campione che ha ritrovato le giuste sensazioni e il giusto colpo di pedale. Quintana ha tagliato il traguardo in seconda posizione a 44″ da Nibali, mentre Froome ha perso 1’13” dal campione italiano, autore di un’azione che gli ha consentito di risalire fino alla quarta posizione in classifica generale infiammando l’animo dei tifosi e risvegliando emozioni da tempo sopite. Oggi, Vincenzo, ha scritto un pezzettino di storia. A 2’25” il gruppo con Contador e Valverde.
Foto: Gianluca Santo
ale sandro
24 Luglio 2015 at 20:57
Tappa bellissima , come spesso accade quando si combatte a viso aperto sin dai primi chilometri, e si sfrutta ogni occasione per cercare di fare la differenza.
Come ha fatto Nibali oggi ,che secondo me ha ottenuto una delle più belle affermazioni della carriera. Una prestazione importante non solo per il coraggio e l’azione in sé, ma anche come performance.
Solo Quintana e Froome ,infatti, sempre al coperto, sono stati più brillanti di lui come logica voleva, sull’ultima salita , mentre dopo 55 km d’attacco ha continuato a guadagnare su tutti gli altri. Chiaro segnale che la condizione è in crescendo , a prescindere da ciò che potrà accadere domani , dove il siciliano potrebbe anche pagare le fatiche odierne. Nibali dovrà sfruttare anche nel dopo Tour questa condizione in crescita e non fermarsi, facendo magari San Sebastian e la Vuelta, come sembra possa accadere. Ben vengano corridori come Vincenzo , in un ciclismo troppo legato all’attendismo e alle interpretazioni davvero difficili da capire di molti direttori sportivi e capitani stessi.
Sembrava quasi una barzelletta l’altro giorno il marcamento di classifica al contrario..dal 10°-11° a ritroso, con uscite dal gruppo dei corridori che facevano classifica guardandosi per un piazzamento anche lontano dal podio.
In tutto questo complimenti a Froome e agli Sky che stanno continuando a gestire una situazione che indirettamente li ha favoriti sin dal dopo La Pierre Saint Martin, quando il britannico sui Pirenei ipotecò il Tour. Al di là delle logiche di squadra basate sul doppio podio di Quintana e Valverde , vedere uno scalatore come Nairo appena 25enne, non cercare in più occasioni di spiccare il volo in modo insistito pur avendo palesemente la gamba per far faticare Froome, è un vero peccato per lo spettacolo e per lui stesso, dal momento che mi sembra oltretutto un corridore dotato di fondo.