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Scherma, Mondiali Mosca 2015: le ambizioni dell’Italia

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Siamo entrati nel week-end che porterà alla vigilia dei Mondiali 2015 di scherma. Il via a Mosca, infatti, è fissato per lunedì 13 luglio. Dopo aver analizzato favoriti, outsider e speranze azzurre arma per arma (qui spada, fioretto e sciabola), ecco invece una panoramica più approfondita sulle ambizioni della nazionale azzurra.

Partiamo dai numeri, con un occhio di riguardo al medagliere. L’Italia ha vinto sia quello degli ultimi Europei di Montreux (10 podi, 3-3-4) che quello dei Mondiali di Kazan 2014. In quest’ultima classifica il successo è giunto a parimerito con la Russia: le due potenze schermistiche hanno infatti raggiunto lo stesso identico numero di medaglie, 3 ori, 1 argento e 4 bronzi per un totale di 8. A Mosca, ancora dunque sulle pedane russe, ci sarà il confronto stellare prima di Rio 2016: chi avrà la meglio?

I nostri rivali puntano forte soprattutto sul settore femminile, mentre le ambizioni azzurre sembrano meglio distribuite. E’ bene sottolineare, però, che nessuna delle due spedizioni sembra disporre di un punto debole. Vinca dunque il più forte, e sicuramente ne gioverà lo spettacolo. Ripetere i numeri delle manifestazioni recenti per l’Italia non è impossibile, anzi. Il fioretto femminile è una garanzia di affidabilità: la tripletta individuale – tabellone permettendo – è alla portata, il Dream Team a squadre è il favorito per l’oro. Anche con gli uomini le speranze sono enormi: da Montreux è uscita una squadra giovane ma fortissima, capace di piazzare tre atleti (di cui due esordienti) sul podio individuale. Meno bene è andato il quartetto, che però – campione olimpico in carica pur con Daniele Garozzo al posto di Valerio Aspromonte – ha tutte le carte in regola per giocarsi almeno il bronzo come l’anno scorso.

Dai tre ai cinque podi, dunque, con il fioretto possono arrivare. Poi c’è la spada, con Enrico Garozzo secondo nel ranking mondiale e bronzo in carica, Rossella Fiamingo campionessa a Kazan 2014 e argento europeo e il quartetto – con Francesca Boscarelli che sostituisce Francesca Quondamcarlo – in testa alla classifica mondiale. La tattica in quest’arma è fondamentale, ma il panorama dei rivali è vasto. Se il siciliano dovesse ripetere la medaglia della passata stagione – più difficile il podio a squadre, visto il 12esimo posto europeo e l’ottavo nel ranking che al momento vorrebbe dire niente Olimpiade – sarebbe un enorme risultato che sottolineerebbe una volta di più la sua consacrazione. Speranze meridionali anche al femminile, con la “donna da grandi appuntamenti” Fiamingo. Due o tre podi? Da metterci la firma.

Infine, spazio alla sciabola. Anche qui la concorrenza è vasta e gli azzurri a livello individuale sembrano partire in seconda fascia rispetto ai grandissimi favoriti. Aldo Montano, Diego Occhiuzzi e Rossella Gregorio – due volte terza di fila agli Europei – ci proveranno comunque. L’obiettivo è quello di cancellare gli zero podi di Kazan 2014, puntando soprattutto sulle squadre rispettivamente terza (quella maschile) e quinta (femminile) nel ranking. Missione difficile? Una medaglia è comunque il bottino minimo, soprattutto perché i mezzi per far bene ci sono eccome.

 

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Foto da: Augusto Bizzi/Federscherma

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