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Scherma, Mondiali Mosca 2015: l’Italspada maschile deve reagire, Fiamingo a caccia del bis

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Meno di una settimana ai Mondiali 2015 di scherma, l’evento più atteso di tutta la stagione che si consumerà sulle pedane di Mosca con in palio anche importanti punti per la qualificazione olimpica. Iniziamo il nostro avvicinamento, dopo aver conosciuto i protagonisti italiani e aver studiato l’intenso programma, con la presentazione della spada. Arma imprevedibile, la più tattica dell’intero movimento, in cui Francia a parte nel settore maschile si fa fatica a trovare dei favoriti d’obbligo. Saranno dunque assalti da vivere con il fiato sospeso, pronti a eventuali sorprese e con occhi puntati sull‘Italia, al solito capace di regalare grandi emozioni e cocenti delusioni.

Partiamo proprio dalla situazione che sta vivendo il quartetto maschile, dodicesimo agli Europei di Montreux ma confermato in blocco per l’avventura iridata. Enrico Garozzo e Paolo Pizzo sono certezze, Marco Fichera un talento ancora inesploso tra i senior e Andrea Santarelli una riserva generosa che però non riesce a cambiare passo quando impegnato. Ne risulta dunque un quartetto – guidato dal ct Sandro Cuomo – incostante, che in stagione ha lavorato tanto raccogliendo però troppo poco. La Coppa del Mondo non ha fornito indicazioni positive, ma prima della partenza per la Svizzera Pizzo e Garozzo sembravano fiduciosi. Invece agli Europei gli azzurri si sono rivelati la peggior squadra della spedizione tricolore, con il ranking Fie che ora piange in vista di Rio 2016. L’Italia è ottava ed è separata quaranta punti dalla Russia quinta, al momento l’ultima qualificata per l’Olimpiade. A Mosca bisognerà arrivare più avanti possibile per sperare in una rimonta che, però, pare quasi utopia. Vietato arrendersi a priori, comunque.

Come detto in precedenza, è la Francia la grande favorita della spada maschile. La gara a squadre parla transalpino da oltre un decennio: i cugini d’oltralpe hanno vinto tutti i Mondiali (o le Olimpiadi “sostitutive”) dal 2004 a oggi a eccezione di Londra 2012 e Budapest 2013. Dopo un leggero calo, dunque, la Francia ha ripreso a marciare con il vento in poppa: è in testa al ranking Fie, vanta quattro atleti tra i primi dodici della classifica individuale, in stagione ha vinto due tappe di Coppa del Mondo e al suo interno ha fuoriclasse del calibro di Gauthier Grumier (oro a Montreux), Daniel Jerent, Ronan Gustin e Ulrich Robeiri, campione iridato in carica. La Corea, due successi quest’anno, proverà a mettere i bastoni tra le ruote al quartetto bleu, mentre per l’individuale attenzione allo svizzero Max Heinzer, all’ungherese Gabor Boczko, all’estone Nikolai Novosjolov e – perché no – pure all’azzurro Enrico Garozzo, terzo a Kazan 2014 e più volte sul podio in stagione.

La spada maschile, quindi, sembra parlare europeo. Come anche quella femminile, di cui non si può trattare senza citare in esordio la campionessa mondiale in carica, la siciliana Rossella Fiamingo che, dopo essersi consacrata in Russia e aver ottenuto l’argento europeo dopo una stagione complicata, proverà sempre in Russia a concedere il bis. L’italiana, ormai è chiaro, è donna da grandi appuntamenti. Anche prima dell’impresa di Kazan era salita pochissime volte sul podio di Coppa del Mondo. Poi è arrivata la sua giornata, magica e ancora nei cuori di tutti gli appassionati. Quest’anno più volte ha dichiarato di non riuscire a reggere al meglio la pressione della favorita, in CdM ha raggiunto una sola volta (l’ultima, a Rio) la finale a otto ma a Montreux si è ritrovata, campionessa ormai garanzia di affidabilità quando la posta in palio si fa sentire, con uno splendido argento. Tirerà per le medaglie con i soliti volti noti: dalla magiara Emese Szasz alla rumena Ana Maria Branza, passando per la russa Violetta Koboleva (che l’ha sconfitta in finale agli Europei), la tedesca Britta Heidemann e l’estone Erika Kirpu. Ma attenzione al pericolo cinese, nazionale che sta crescendo assai velocemente.

L’Italia, al femminile, coltiva speranze di medaglia anche con il quartetto. E, numeri alla mano, è impossibile affermare il contrario: otto podi nelle ultime nove gare internazionali, dagli Europei 2014 a quelli dello scorso giugno. Una sola vittoria (a Buenos Aires quest’inverno), vero, ma una costanza di risultati sorprendente per la stessa Fiamingo, Mara Navarria, Bianca Del Carretto – tutta gente che sa come si vince – e la new entry Francesca Boscarelli. La scelta del ct Cuomo di puntare su quest’ultima al posto della titolare Francesca Quondamcarlo, sostituita poche settimane fa, ha fatto discutere. Come sempre valuterà la pedana: la campana, 33enne prima nella tappa di Coppa del Mondo a Rio, ha davanti a sé una seconda carriera. Le azzurre guidano il ranking mondiale e davanti a Romania, Estonia, Russia e Cina e l’anno scorso furono terze.

 

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Foto da: Augusto Bizzi/Federscherma

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