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Tour de France 2015: da van Garderen a Pinot, i possibili (ma improbabili) outsider

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Premessa: con un poker di favoriti del genere, il resto degli uomini di classifica non potrebbe guardare più in alto del quinto posto al Tour de France 2015. Almeno teoricamente. Il ciclismo, tuttavia, ha spesso dimostrato di avere poco di scontato. Basta una giornata di crisi, una disattenzione nelle fasi concitate delle tappe pianeggianti (Giro 2015 docet), una banale caduta per andare fuori giri e abbandonare tutti i sogni di gloria o di podio per lasciare spazio a chi, dietro Froome, Nibali, Contador e Quintana, parte con i gradi di outsider a debita distanza dai fuoriclasse appena citati.

Il primo posto della lista se lo contendono in due: da una parte Tejay van Garderen, dall’altra Thibaut Pinot. Il corridore della BMC, quinto l’anno scorso, è reduce da un Giro del Delfinato corso in maniera ottima e in cui è arrivato a soli 18″ da Froome in classifica generale, segno di una preparazione rivolta esclusivamente alla Grande Boucle. A quasi 29 anni, inoltre, lo statunitense dovrà dimostrare di non essere soltanto una talentuosa meteora, ma di saper anche raggiungere traguardi importanti. La squadra, in questo senso, non manca, con i vari Oss, Quinziato, Dennis, Samuel Sanchez, Caruso e Van Avermaet chiamati a dare una mano. Diverso il discorso per Pinot, 25enne salito alla ribalta nelle ultime stagioni e capace di sfruttare perfettamente i forfait dello scorso anno per salire sul podio, in terza posizione. Il talentuoso francese ha oltremodo brillato al Giro di Svizzera, pagando dazio la cronometro finale che gli ha impedito di trionfare: in Francia, tuttavia, di chilometri contro il tempo ce ne saranno ben pochi. Una manna dal cielo per il capitano di una FDJ che potrebbe, però, non supportarlo a dovere.

Tra le possibili (ma molto improbabili) sorprese non può che rientrare anche la coppia dell’AG2R La Mondiale, formata da Jean-Christophe Peraud e Romain Bardet. Due generazioni a confronto, un 38enne ed un 24enne, ma un unico obiettivo: sparigliare le carte. Il veterano ex biker partirà leggermente avanti nelle gerarchie, ma il più giovane campagno di squadra potrebbe anche sovvertirle nel corso delle settimane. Il ridotto chilometraggio delle cronometro potrebbe poi favorire le azioni di due scalatori puri come Pierre Rolland (Europcar) e Purito Rodriguez (Katusha), pronti a dare spettacolo quando la strada comincerà a salire. Su di loro, tuttavia, grava l’incognita della durata sulle tre settimane. La continuità è anche il problema delle eterne promesse olandesi Robert Gesink (LottoNL – Jumbo) e Bauke Mollema (Trek Factory Racing), mentre la Cannondale ha ben poche certezze con i vari Andrew Talansky, Daniel Martin e Ryder Hesjedal.

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