Ciclismo

Tour de France 2015: i precedenti dei fab four a Huy. Contador e Nibali i migliori

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Nessuno dei fab four ha mai vinto sul Muro di Huy, traguardo dal sapore di Grande Nord che i corridori del Tour de France affronteranno oggi pomeriggio.

In compenso, Alberto Contador è andato molto vicino a tale risultato: nella Freccia Vallone 2010 si piantò clamorosamente dopo il celeberrimo curvone consegnando la vittoria a Cadel Evans e ottenendo così un terzo posto più amaro che dolce, un risultato in grado di comunque di farlo apparire il campione maggiormente a proprio agio tra i quattro grandi favoriti di questo Tour. Il madrileno fu anche 11° nel 2011.

Vincenzo Nibali si è sempre difeso discretamente: il ventesimo posto conquistato in primavera, pur su un’ascesa che premia atleti ben più esplosivi, rappresenta un buon viatico in una giornata nella quale lo Squalo cercherà di riscattarsi dopo essere stato tradito da inaspettate difficoltà sulle strade olandesi. Oltretutto, Nibali vanta anche un ottavo posto nel 2012,  un dodicesimo conseguito nel 2010 e un quattordicesimo del 2014, anche se spesso ha disputato questa corsa unicamente in preparazione alla Liegi-Bastogne-Liegi.

Chris Froome è risultato tra gli ultimi classificati nell’edizione 2015 della Freccia, un piazzamento in linea con quello, ad esempio, del 2010: d’altronde il White Kenian si è quasi sempre concentrato sulle corse a tappe estive vivendo l’avvicinamento primaverile senza alcun assillo di risultato, però, appunto, i precedenti a Huy non lo incoraggiano.

Nairo Quintana, il più appannato tra i quattro in queste primissime battute di Grande Boucle, non ha mai apprezzato le classiche e alla Freccia vanta pochissime partecipazioni: quest’anno è giunto ventiseiesimo a 2’43” da Valverde. Bisogna aggiungere, comunque, come il colombiano – alla pari di Froome – non sia mai stato troppo competitivo in alcuna corsa di un sol giorno, con l’eccezione del Giro dell’Emilia 2012: una gara che si conclude storicamente sul San Luca, ascesa breve e secca non così diversa dal Muro di Huy.

foto: pagina Facebook Giro d’Italia

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marco.regazzoni@oasport.it

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