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Tour de France 2015: la legge di Froome! Chris domina sul primo arrivo in salita, crolla Nibali

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Primo arrivo in salita. Prima danza infernale sui Pirenei. E il Tour de France sembra già chiuso. Con Chris Froome che vince e il suo compagno Richie Porte in seconda posizione. La maglia gialla resta in casa del Team Sky, sempre più solida sulle spalle di Chris Froome. Una frullata e primo successo di tappa a La Pierre-Saint-Martin che sembra quasi scrivere la parola fine sulla 102esima edizione della Grande Boucle.

La fuga di giornata ha impiegato diversi chilometri a compattarsi, con Pierrick Fedrigo (Bretagne-Seche) e Kenneth Vanbielsen (Cofidis) che per oltre un’ora si sono impegnati di fatto in una lunga crono individuale dopo essere scattati in momenti diversi dal gruppo. Una volta che il plotone ha lasciato spazio agli attaccanti l’esperto francese ha atteso il più giovane belga. Il loro margine è cresciuto fino ai 15′, dove si è stabilizzato per tutta la fase centrale della tappa, salvo crollare nei 60 chilometri finali con la Movistar e la FDJ che si sono occupate in prima persona dell’inseguimento e dell’imporre il ritmo in gruppo.

La formazione di Quintana ha riportato il gruppo ad un paio di minuti dai fuggitivi ad inizio della salita finale, i primi 15 chilometri adatti agli uomini di classifica, attaccati di petto dal gruppo. Il primo ad andare in difficoltà è stato Rui Costa (Lampre-Merida), staccato dopo poche centinaia di metri. Giusto un paio di pedalate e han perso contatto anche Bardet, Talansky, Dan Martin, Thibaut Pinot  e Peraud con un gruppo sempre più assottigliato alle spalle dei Movistar.

A 11 chilometri dalla conclusione il gruppo si è riportato su Fedrigo, superstite della fuga della prima ora grazie anche ad un attacco deciso di Robert Gesink. Con ancora una trentina di corridori in gruppo, a 10 chilometri dalla conclusione primo vero scossone del Tour de France, con Vincenzo Nibali che ha dovuto issare bandiera bianca e alzare il pedale dall’acceleratore per gestire le energie in una giornata non facile in cui lo Squalo ha faticato anche a tenere le ruote dei compagni di squadra.

Su Gesik si è riportato Rafael Valls Ferri (Lampre-Merida) proprio in vista del tratto più duro della salita, ma una volta che le pendenze sono salite sopra il 10% lo spagnolo è rimbalzato. Il vantaggio dell’olandese si è assestato sui 20” rispetto al gruppo nonostante un attacco, subito rintuzzato dagli uomini del Team Sky, di Alejandro Valverde. Geraint Thomas ha imposto un ritmo altissimo, che in alcuni frangenti ha quasi mandato in difficoltà anche il proprio capitano Chris Froome. Quando nel treno Sky è passato davanti Richie Porte, son rimasti alla ruota del tasmaniano solo Froome e Nairo Quintana, con Gesink ripreso e staccato. Van Garderen è riuscito a rimanere poco dietro con Gesink ma a 6 chilometri e 400 metri dalla conclusione ha attaccato, deciso, l’anglo keniota. 

Quintana non ha reagito subito, ma ha provato a tenere il capitano del team Sky ad una cinquantina di metri senza forzare per provare a rientrare in progressione. L’azione di Froome, però, non è calata fin sul traguardo e tutti gli avversari sono sprofondati ad oltre un minuto di ritardo, con Quintana più immediato inseguitore ma lontanissimo dalla maglia gialla. Il vincitore del Tour de France 2013 ha tagliato il traguardo a braccia alzate, riscrivendo le gerarchie in ottica classifica generale. 

Alle sue spalle il compagno di squadra Richie Porte, autore di una furiosa rimonta nel finale che gli ha consentito di riprendere staccare Nairo Quintana in vista dello striscione d’arrivo. Il colombiano, già attardato nella generale, ha pagato oltre 1′ da Froome, mentre Robert Gesink ha chiuso in quarta posizione davanti ad Alejandro Valverde. Staccatissimi sia Alberto Contador (Tinkoff-Saxo) a 2’50” che un Vincenzo Nibali in chiara difficoltà sin dalle prime rampe della salita e staccato di 4’25”.

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gianluca.santo@oasport.it

Twitter: Santo_Gianluca

Foto: Pagina Facebook Team Sky

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