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Ciclismo

Tour de France 2015: l’Alpe d’Huez incorona Froome. Quintana, che rimpianto

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Calerà domani il sipario sul Tour de France 2015, edizione numero 102 della celebre corsa a tappe fancese. Tre settimane di lotta (a tratti troppo blanda)  che porteranno sul podio di Parigi Chris Froome e la coppia Movistar targata Quintana-Valverde. 

Partiamo dagli sconfitti, ovvero da Nairo Quintana. Due anni dopo il 2013 si trova ancora sul secondo gradino del podio, ancora alle spalle di Froome. La sconfitta, per lui, è maturata anche e sopratutto da un punto di vista tattico. Per 18 giorni non ha mai attacco l’avversario, forse scottato psicologicamente dalla mazzata subita a La Pierre Saint-Martin. Scatti troppo vicini al traguardo per pensare di fare male a Froome e alla Sky. Oggi, con un Alpe d’Huez da fuoco e fiamme ha messo in chiara difficoltà l’anglo-keniota che ha sofferto il ritmo e gli scatti imposti dall’avversario. Un tentativo serio nelle tappe precedenti avrebbe probabilmente consentito al colombiano di avvicinarsi alla maglia gialla per poter sferrare un attacco davvero decisivo nelle ultime tappe per ribaltare la situazione. Il tracciato della Grande Boucle quest’anno era adattissimo alle sue caratteristiche data anche l’assenza quasi totale di cronometro con le quali Froome avrebbe potuto incrementare il margine. 

Proprio Froome esce da questo Tour a testa alta, conscio dei propri limiti ma anche dei propri punti di forza. Sulle tre settimane ha pagato ancora dazio nelle ultime tappe, alle quali è riuscito ad arrivare con un margine confortante anche senza cronometro. Uscito bene da pavè e ventagli, gli è bastato un solo scatto nella tappa più adatta alle sue capacità per congelar la lotta per il successo. Torna sul gradino più alto del podio di un grande Giro dopo 2 anni e può festeggiare un successo costruito di testa prima ancora che di gambe. Ha sempre fatto quanto dovuto, sapendo dove attaccare e dove difendersi, coadiuvato anche da una squadra che l’ha supportato sempre in modo egregio anche da un punto di vista tattico. 

È finalmente sul podio al Tour Alejandro Valverde, che però potrebbe anche essere stato la palla al piede di Quintana, che in caso di forcing per cercare di staccare Froome avrebbe potuto mettere in difficoltà il compagno. Sfruttando le difficoltà, per motivi diversi, di Nibali e Contador ha agguantato il terzo gradino del podio difendendolo con i denti fino all’ultima tappa. 

Un applauso lo meritano comunque Vincenzo Nibali e Alberto Contador. Il primo ha trovato la condizione solo strada facendo ma nonostante questo ha cullato sogni di podio fino ai piedi dell’ultima salita del Tour. Può consolarsi con una vittoria da antologia del ciclismo a La Touissuire. Lo spagnolo ha provato, pur senza gambe dopo aver vinto il Giro, a giocare la carta dell’improvvisazione. Ce ne fossero, di corridori come loro in gruppo. 

Foto: Pagina Facebook Team Sky

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