Tuffi
Tuffi, Mondiali Kazan 2015: Cina-Italia-Canada, lotta femminile a tre? Attenzione ai coefficienti
Molto spesso, nei grandi eventi internazionali di tuffi, la Cina ha vinto tutte le gare femminili per un motivo molto semplice. A parità di coefficienti di difficoltà, e con esercizi non troppo difficili, risultavano decisive eleganza e pulizia. E le atlete asiatiche, rispetto alle rivali di tutto il pianeta, rimangono tuttora come anche gli uomini un gradino avanti sotto questi aspetti.
Il trend rischia però di mutare leggermente dai Mondiali di Kazan 2015, i primi in cui – soprattutto dai trampolini – si vedranno alcuni tuffoni anche in campo femminile. E, se da un lato è vero che a maggior coefficiente non sempre corrisponde maggior punteggio, soprattutto visto che aumenta il margine di errore, ecco che rischiano di aprirsi orizzonti interessanti. E’ quanto può accadere in Russia, in una rassegna iridata che sarà fondamentale – anche per le sorti italiane – in vista delle Olimpiadi 2016. Cina favorita, dunque, ma mai come quest’anno attenzione alle sorprese.
1 metro – Qui la differenza è minore, perché l’altezza è ovviamente bassa e anche tra gli uomini si faticano a trovare programmi troppo diversi tra loro. Dunque la Cina, che schiera He Zi e Shi Tingmao, sembra favorita addirittura per la doppietta. L’Italia vanta speranze di podio con Tania Cagnotto, metrista esemplare che a Barcellona 2013 sfiorò un leggendario oro per appena dieci centesimi, e ambizioni di finale con la 20enne esordiente Elena Bertocchi. Le canadesi, potenti ma spesso non pulitissime, sembrano un gradino sotto, mentre la vera sorpresa potrebbe arrivare dall’Australia. Maddison Keeney, classe 1996, allena e porta in serie già da due anni tuffi come il doppio e mezzo avanti con un avvitamento (coefficiente 3.2), il doppio e mezzo rovesciato e ritornato e il triplo e mezzo avanti. Tuffi praticamente da gara maschile, che fanno aumentare i rischi ma che possono portarla a un punteggio spaventoso. E infatti la baby aussie nell’aprile 2014 ha già toccato i 339 punti, che se ripetuti significherebbero oro con distacco. E’ già matura (soprattutto di testa, un suo grande limite) per il colpaccio? Si vedrà.
3 metri – Discorso diverso, invece, per quanto riguarda la specialità del trampolino olimpico. Cinesi sempre favorite, vero, ma c’è la canadese Jennifer Abel che incalza. Classe 1991, da quest’anno esegue il doppio e mezzo avanti con due avvitamenti (dd 3.4) e più volte ha saputo cogliere 80 o più punti. Segnale che il tuffo, che l’atleta del Nord America esegue come terzo della sua serie prima delle rotazioni indietro, può essere l’arma in più per lo sgambetto alle cinesi. Lei a differenza della Keeney (a proposito, eccone un’altra con il doppio con doppio) di testa è matura e non soffre la pressione: ai recenti Giochi Panamericani ha trionfato con 384 punti, pura fantascienza per una che non è nata a Pechino o dintorni. Basti pensare che il suo record, prima di quest’anno e dell’inserimento del 5154b, era di 36 punti o poco più. E’ lei dunque la favorita numero uno per (almeno) il bronzo, davanti alla connazionale Pamela Ware terza due anni fa che però il nuovo avvitamento non lo esegue ancora al meglio e potrebbe non essere pagata a dovere. Tania Cagnotto, già certa del pass olimpico, va a caccia del podio consapevole di dover migliorare la già ottima finale degli Europei di Rostock (350 punti potrebbero infatti non bastare per la medaglia), mentre Francesca Dallapè può entrare in finale e garantire all’Italia la seconda qualificazione a Cinque Cerchi. Citata l’altalenante Keeney, altri pericoli possono arrivare dalla Russia (Nadezhda Bazhina) e dal Messico (Dolores Hernandez).
10 metri – Il livello della piattaforma femminile negli ultimi anni si è innalzato in maniera clamorosa, grazie a super coefficienti di difficoltà e, soprattutto, atlete sempre più potenti quasi al pari dei colleghi uomini. Ren Qian, cinese classe 2001 che ha vinto una tappa di World Series in stagione, può scavalcare i 400 punti con relativa facilità, come anche la connazionale Liu Huixia che è allo stesso modo in pole position per la vittoria finale. Ma attenzione al duo canadese Meaghen Benfeito e Roseline Filion, un hurrà a testa alle World Series proprio tra Kazan e Londra in questo 2015, e a molte altre atlete in grado di stabilizzarsi con regolarità sopra quota 370. Si tratta della britannica Tonia Couch, dell’ucraina campionessa d’Europa in carica Yulia Prokopchuk, dell’australiana Melissa Wu e della malesiana bronzo a Londra 2012 Pandelela Rinong Pamg. La francese Laura Marino può essere l’outsider di lusso, mentre Noemi Batki ha tutte le carte in regola per disputare un’onesta finale a patto di… arrivarci. Sì, perché la triestina – che ultimamente ha sofferto del riacutizzarsi di un problema al polso accusato in primavera, ma sembra recuperata – patisce tremendamente a livello mentale le lunghe eliminatorie dei Mondiali. Se dovesse saltare con regolarità intorno a quota 315/330 punti il pass per le prime dodici – e dunque Rio 2016 – sarebbe comodamente alla portata. Mai come questa volta, dunque, è tutto nelle sue mani.
3 metri sincro – Cina favorita d’obbligo: le asiatiche non perdono questa gara da tempo immemore. Alle loro spalle vediamo quasi alla pari le italiane Tania Cagnotto e Francesca Dallapè e le canadesi Jennifer Abel e Pamela Ware. In poche parole come fu a Barcellona 2013 sul podio dell’ultimo Mondiale. Se è vero che le nordamericane possono contare sull’arma doppio e mezzo avanti con due avvitamenti, ovvero quattro decimi in più di coefficiente rispetto alle azzurre, è altrettanto vero che esperienza, longevità, sincronia e pulizia sono indubbiamente dal lato della coppia sette volte campione d’Europa. Già dagli obbligatori, infatti, questa differenza si è vista più volte in stagione. Con una gara regolare il podio sarebbe alla portata dell’Italia, con anche il pass olimpico. I pericoli arrivano da Messico, recente vincitore dei Panamericani proprio davanti al Canada ma con “soli” 301 punti, Australia, Gran Bretagna, Malesia e Russia.
10 metri sincro – Anche qui la Cina sembra in netto vantaggio: Chen Ruolin e Liu Huixia saltano insieme da tempo e vantano un talento fuori dal comune. I tuffi che portano in programma, poi, sono relativamente semplici per atlete del loro livello. Dietro vediamo nell’ordine Canada (Benfeito/Filion) e Gran Bretagna (Couch/Barrow), ma attenzione all’Australia e alla Malesia che più volte in stagione sono salite sul podio alle World Series. Altre coppie europee non sembrano in grado di competere per le medaglie, visto che lo spettacolo offerto a Rostock – senza le due atlete di Plymouth – è stato parecchio limitato. L’Italia addirittura non è iscritta e non ha nemmeno coppie che saltano con regolarità in questa specialità durante la stagione.
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francesco.caligaris@oasport.it
Foto da: pagina Facebook Fina (Italia-Cina-Canada nei 3 metri sincro alle WS 2015 di Londra)