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Tuffi, Mondiali Kazan 2015: sincro misto e team event, novità ricche di sorprese?

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Oltre alle dieci medaglie tradizionali dei Mondiali, a Kazan 2015 si assegneranno tre titoli in più rispetto alle passate edizioni. La Fina ha infatti introdotto lo scorso dicembre il sincro misto, sia da 3 metri che da 10, con un uomo e una donna fianco a fianco alla ricerca – prima di tutto – di una spinta che sia uguale viste le fisiologiche differenze fisiche. E da quest’anno ci sarà anche il team event, specialità Len “rubata” dalla federazione internazionale per garantire il titolo numero tredici. Essendo gare sperimentali, più o meno nuove, è dunque difficile prevedere con esattezza cosa succederà. Come sempre la Cina parte in pole position, ma dietro è tutto aperto. E c’è anche l’Italia.

Sincro misto 3 metri – Le World Series hanno avuto quasi un unico padrone, la Cina, capace di vincere le prime cinque tappe e di chiudere seconda a Merida. Pure il Canada, la cui coppia formata da François Imbeau-Dulac e Jennifer Abel rompe un po’ gli schemi del sincro misto “tradizionale” portando in programma il doppio e mezzo avanti con due avvitamenti (coefficiente 3.4) e potendo contare su una ragazza potente quasi quanto un uomo, ha sempre gareggiato con continuità. Si contano infatti un successo e quattro secondi posti: per oro e argento, numeri alla mano, i giochi sembrano limitati. Tutto aperto invece per il bronzo, che in sei tappe è finito a quattro nazioni diverse: Messico, Ucraina, Italia e Gran Bretagna. Se gli anglosassoni dovessero schierare Thomas Daley e Alicia Blagg sarebbero i favoriti, ma attenzione alla Russia padrona di casa che con Evgenii Kuznetsov e Kristina Ilinykh (secondo le entry list provvisorie disponibili su Omega Timing) vanta una coppia forse poco assortita ma sicuramente talentuosa. L’Italia come detto può provarci: il bronzo conquistato da Tania Cagnotto e Maicol Verzotto porta proprio la firma di Kazan. I due poi hanno vinto l’argento al Grand Prix di Bolzano: si sono allenati bene, ma forse manca loro quello che in motociclismo si definirebbe il “passo gara“. Staremo a vedere.

Sincro misto 10 metri – Anche qua Cina (en plein alle World Series con coppie diverse) e Canada (Meaghan Benfeito e Vincent Riendeau, cinque argenti) sembrano un gradino sopra la concorrenza. E pure qui tutto è apertissimo per il bronzo, finito quattro volte al Messico (spesso senza altre coppie al via) e due alla Russia, con l’Italia (Noemi Batki e Maicol Verzotto) sempre molto vicina e quarta sia a Kazan che a Londra. Gli azzurri hanno anche vinto una medaglia al Grand Prix di Leon e possono dire la loro nella finale mondiale. Il duo formato da Nikita Shleikher e Yulia Timoshinina, che già gioca in casa, ha però dalla sua parte la carta dell’incrocio triplo e mezzo indietro/triplo e mezzo rovesciato (dd 3.3) che in primavera ha saputo pagare anche oltre 80 punti.

Team event – Infine, ecco la specialità che prova a riassumere un po’ tutti i fondamentali dei tuffi. Si salta individualmente, un uomo e una donna, rispettivamente tre volte sia da 3 metri che da 10 (divisione a scelta, ma entrambi devono fare tutto almeno in un’occasione). L’altro paletto è quello di dover eseguire in totale un tuffo per ogni serie: avanti, indietro, rovesciato, ritornato, avvitamento e verticale. Servono dunque atleti polivalenti sia dal trampolino che dalla piattaforma, che possano eseguire tuffi ad alto coefficiente di difficoltà per regalare alla propria nazione più punti possibili. Azzardiamo Cina, Russia (oro a Rostock con Victor Minibaev e Nadezhda Bazhina) e Messico in rigoroso ordine di potenza globale, ma attenzione alla Gran Bretagna che dovrebbe schierare Thomas Daley e Rebecca Gallantree e all’Ucraina, con due fuoriclasse puri come Illya Kvasha e Yulia Prokopchuk. Per l’Italia spazio ai rodati Michele Benedetti e Noemi Batki, quinti sia a Berlino 2014 che a Rostock 2015.

 

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francesco.caligaris@oasport.it

Twitter: @FCaligaris

Foto da: pagina Facebook Noemi Batki Fan Page

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