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Vela, Europei 49er/49erFX 2015: Conti-Clapcich, la vittoria della caparbietà

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Esattamente un anno fa, nella rassegna continentale di Helsinki, Francesca Clapcich si ruppe i legamenti della caviglia in seguito a una scuffia in cui la prodiera cadde dall’ala sulla randa. Una mazzata per le azzurre che si stavano giocando il titolo europeo e videro allontanarsi anche la rassegna iridata di Santander, fondamentale in chiave qualificazione olimpica.

Tuttavia la parola resa non è nel vocabolario della triestina che, tornata dalla Finlandia in sedia a rotelle, riuscì incredibilmente a tornare operativa pochi giorni prima del Mondiale. Un recupero record che permise alla coppia azzurra di prendersi una storica medaglia di bronzo, l’unica per l’Italia nella manifestazione in terra iberica.

Il bronzo iridato si è rivelato soltanto il trampolino di lancio per una coppia che anche quest’anno era stata colpita dalla sfortuna alla vigilia della tappa di Coppa del mondo di Weymouth, quando a causa di un’infezione a un occhio, Giulia Conti era stata costretta a dare forfait. La timoniera azzurra si è riscattata alla grande in Portogallo, dando spettacolo sia nelle manovre sia nelle scelte tattiche in tutte le condizioni di vento.

“Questo titolo Europeo è il frutto dell’intenso lavoro che abbiamo portato avanti questo invernoracconta il tecnico federale dei 49er Gianfranco Sibello –  come era già successo l’anno scorso per i Mondiali di Santander, Conti-Clapcich venivano da un infortunio, quindi abbiamo dovuto dare qualcosa in più e anche in questo caso siamo riusciti a tornare a casa con una medaglia, la più pregiata. Si tratta di un valore aggiunto, perché se si riesce a uscire in questo modo dalle difficoltà, vuol dire che l’equipaggio ha qualcosa in più, che ha delle basi solide e questo fa ben sperare per gli appuntamenti ancora più importanti che ci aspettano.

Da parte mia ho cercato di dare un’impronta tecnica proveniente dalla mia esperienza con il 49er, poi una volta raggiunto un certo livello, le ragazze ci hanno messo del loro. Da questo punto di vista siamo a posto, quindi abbiamo fatto più un lavoro mentale di avvicinamento all’evento. Anche i giorni prima della regata li abbiamo gestiti bene, poi durante il campionato abbiamo valutato la situazione prova dopo prova, pensando alle cose reali, senza farsi troppi pensieri che magari non portano a niente. Cerco sempre di farle rilassare, anche nei momenti liberi, senza stressarle troppo: ci diciamo le cose essenziali, quelle che servono effettivamente alla regata, e funziona. Credo di aver capito cosa le fa bene, che cosa si aspettano da me e cosa vogliono realmente”. Chissà che a Rio l’ex campione dei 49er con il fratello Pietro, non salga, da tecnico, su quel podio olimpico sfuggito per tanti motivi durante la sua prestigiosa carriera.

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francesco.drago@oasport.it

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