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Volley, basteranno le scuse? L’Italia rinascerà dalla cacciata dei 4? Quale sarà il futuro?

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La “Cacciata dei 4” ha prodotto le quasi scontate scuse degli azzurri che, a rotazione nel pomeriggio odierno, hanno espresso il proprio rammarico e il proprio pensiero sui social network.

Sia chiaro: la vicenda non finisce assolutamente qui. Anzi, probabilmente è appena iniziata. Un episodio davvero unico nella storia della nostra Nazionale (il rimpatrio di Pupo Dall’Olio è davvero tutt’altra cosa, l’ammutinamento del femminile vale a parti inverse) ha scosso tutto l’ambiente che, inutile negarlo, non sarà più come prima.

Il gruppo non sarà più lo stesso perché da una parte si sono violate le regole. Purtroppo non si può più tornare indietro, quanto accaduto a Rio de Janeiro è semplicemente la classica goccia che ha fatto traboccare il vaso in un’Italia già diventata polveiera la passata stagione (i Mondiali disastrosi non sono stati un caso, questo si sapeva già da tempo).

 

La nostra Nazionale di volley maschile ha fatto probabilmente tabula rasa, spinta da Mauro Berruto che (gli va dato merito) ha avuto davvero gli attributi per mandare a casa degli uomini fondamentali per la causa dell’Italia nell’imminente Final Six di World League.

Non basteranno certamente le scuse rivolte oggi pomeriggio in cui Zaytsev, Travica, Sabbi e Randazzo hanno chiaramente espresso comprensione nei confronti di chi li ha criticati nelle ultime ventiquattro ore (e ci mancherebbe altro). Potevano pure tornare direttamente per colazione, potevano pure bere dell’alcol non è il festino in sé che ha irritato quanto la presa di posizione volontaria (qui ci sentiamo di avallare la tesi del CT).

 

Preoccupa il futuro. Non tanto quello della World League (poco importa e poco conta, anche se un gruppo nuovo e super motivato potrebbe togliersi delle soddisfazioni importanti), ma quello della Coppa del Mondo.

Berruto ha detto che al momento non sa cosa pensare. Ma davvero, dopo questa roboante cacciata, si riprenderanno in gruppo i 4 moschettieri? Davvero si oserà rimettere tutto in discussione e cancellare una presa di posizione così netta? A meno che questa decisione non abbia aiutato a calmare gli animi e a mettere in chiaro la situazione, facendo abbassare la cresta a qualche protagonista. L’Olimpiade è temporalmente vicina, ma mai così lontana tecnicamente e mentalmente.

Juantorena, Piano, Buti e Parodi i giocatori che arrivano per l’avventura in Giappone, altre pedine da inserire sullo scacchiere e troppi punti di domanda.

E soprattutto l’assenza di un leader dentro e fuori dal campo. In panchina un uomo che, tempestato (spesso giustamente) di critiche, ha avuto un coraggioso colpo di coda da maestro.

 

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