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Volley, Italia: in balia del caos. Maltrattata, tra valzer e incertezze: ti fai solo male

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C’è chi non vuole bene all’Italia del volley. C’è chi ha maltrattato la Nazionale maschile negli ultimi mesi. No, non è Mauro Berruto, integerrimo fino all’ultimo minuto, onorevole per tre anni vincenti e dimessosi con una serietà encomiabile, degna del suo profilo umano (tecnicamente si può discorrere quanto si vuole). No, non sono i giocatori (o, per lo meno, solo una piccola parte).

La colpa è di chi sta ai piani alti, a chi ha permesso che si arrivassi a questo autentico “Caos Italia”, a chi ha permesso che Mauro fosse costretto alla “Cacciata dei 4”, a chi ha permesso che a un mese dall’inizio della Coppa del Mondo qualificante alle Olimpiadi si arrivasse senza un CT e senza una linea ben precisa.

La colpa è di chi ha abbandonato questa Nazionale, di chi non ha affrontato il disastro dei Mondiali in Polonia, di chi si è coperto dietro al Mondiale femminile in casa (ah, la medaglia non è arrivata se ancora qualcuno non l’avesse capito, e non stiamo dando colpe alle ragazze), di chi ha voluto continuare su una linea senza poi crederci.

 

Una gestione inadeguata e lacunosa, non all’altezza di quello che l’Italia è stata nel volley, non degna del terzo sport di squadra più praticato in Occidente. Lotte interne, litigi, incomprensioni, mancanza di unità, scelte tecniche non condivise, tanta confusione e una polveriera a cielo aperto.

In mezzo i ragazzi, purtroppo complici per alcuni aspetti, e il risultato è stato chiaro. Una Nazionale allo sbando, senza capo né coda, quinta in World League grazie agli attributi di Berruto il cui coraggio di spedire a casa i 4 è stato supportato solo a parole. La caccia al piccione delle ultime due settimane è stata qualcosa di indegno: se si voleva mandare a casa una persona la si poteva esonerare (ok, il contratto andava onorato economicamente…).

Perché qui mancheranno pure i valori (e ha ragione chi si è dimesso) ma manca anche tanto altro. E a perderci è il volley in sé. Sono le migliaia di appassionati, sono i praticanti delle categorie inferiori, sono le persone che ruotano attorno a questo sistema. Perché non andare alle Olimpiadi rappresenterebbe un danno di dimensioni colossali. E lì si che si parlerebbe di disastro economico a ragion veduta non come chi voleva chiedere i danni a Berruto per aver ripudiato Zaytsev & Co.

Serve un deciso cambio di passo, una scelta cosciente del tecnico e soprattutto che si supporti questa Nazionale senza perdersi nelle logiche di palazzo e di club. Figure accentratrici, autoritarie, vecchie e usurate.

 

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