Pallavolo
Volley, Italia quale sarà il futuro? Quattro strade: perdóno di Zaytsev & Co., Juantorena, scelte e…
Dopo il quinto posto in World League, dopo “La Cacciata dei 4” che ha sconvolto il nostro volley maschile, come sarà l’Italia del futuro? Per i prossimi grandi appuntamenti della stagione chi bisogna aspettarsi in campo? C’è una Coppa del Mondo da giocare e un’Olimpiade da conquistare.
Sostanzialmente si potrebbero percorrere quattro strade…
- Perdonare tutti. Dimenticare quanto successo a Rio de Janeiro, accettare le scuse pervenute dai quattro epurate (comunicate al Mondo sui social network, croce e delizia dello sport italico 2.0) e reintegrarli in gruppo senza fare una piega, sperando che abbiano appreso la lezione. Strada rischiosissima: che dinamiche si verrebbero a creare in gruppo? Il rispetto delle regole è molto sentito in uno spogliatoio e un perdono deve forse partire da tutto il gruppo.
- Proseguire sulla posizione di forza adottata dal CT nel weekend che ha fatto saltare il volley italiano. Berruto e la Federazione che non arretrano di un millimetro, i 4 definitivamente a casa “per sempre”, giocare con il gruppo che ha ben fatto nelle Final Six della World League (comunque si è sconfitta la Serbia poi medaglia d’argento e si è lottato alla pari con la Polonia Campione del Mondo) e provare a farlo crescere. Una soluzione che forse ci farebbe perdere qualche super big, ma il gruppo è sembrato ben unito e solido in alcuni fondamentali: andrebbe sicuramente fatto crescere, ulteriormente coeso e amalgamato. Scelta coraggiosa ma se dovesse essere fatta chissà quante critiche.
- Reintegrare solo alcuni degli epurati. Si parla di Zaytsev e Sabbi più vicini a un possibile ritorno (anche se le foto dello Zar sui social network, giusto per ritornare sul tema, negli ultimi giorni hanno fatto un po’ discutere). Certo il nostro opposto è l’uomo simbolo della Nazionale, l’opposto determinante da alternare con Vettori: difficile fare a meno dei due, ma… Dragan Travica era diventato il capitano della nostra Nazionale ed è proprio questo ruolo che aumenta la gravità della notte brava (non in sé) e del mancato rispetto delle regole: il suo gioco aveva fatto un po’ discutere nelle ultime partite, Giannelli è stato spesso invocato, Birarelli si è confermato super capitano contro Serbia e Polonia. Luigi Randazzo partiva molto indietro nelle possibili scelte di sestetto: spiace dirlo ma la sua “perdita”, al momento, non è comunque determinante per questa Italia.
- La quarta strada è già scontata, scelta, concordata e sarà sicuramente percorsa (non è un’alternativa alle altre tre ma un’aggiunta, indipendentemente da quale via venga scelta). Prevede l’introduzione di Osmany Juantorena, la Pantera che dopo tanti tentennamenti vestirà finalmente la maglia azzurra. Il giocatore non si discute, sarà uno schiacciatore fondamentale per questa Italia, vedremo come entrerà nelle dinamiche di gruppo. Non dimenticandosi del putiferio che ne uscì due stagioni fa durante una fase del campionato. Zaytsev gli ha dato ufficialmente il benvenuto (ammesso che questo conti qualcosa): parlerà poi il campo. Da valutare la condizione fisica di Simone Parodi, Matteo Piano e Simone Buti dovrebbero farsi rivedere con l’azzurro ma questa è semplice “routine”.
(foto FIVB)