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Volley, Travica: “Paghiamo una punizione salata. Non è successo a caso, poi spiegherò perché. Il futuro…”

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Dragan Travica ha finalmente parlato dopo la cacciata dal ritiro di Rio de Janeiro alla vigilia della Final Six di World League. L’ex capitano della nostra Nazionale Italiana di volley maschile è intervenuto alla trasmissione radiofonica “In banda con il Brogio” condotta da Andrea Brogioni e Carlo Orzeszko su Radio International Bologna. Di seguito una fedele trascrizione scritta dell’intervento.

 

C’è un mix di emozione: incazzatura e serenità. È difficile razionalizzare il fatto accaduto. Sicuramente questo è il momento di prendersi le responsabilità. Non ho voglia di prendere posizioni o dare giustificazioni: ci potrebbero essere ma non è questa la situazione giusta.

Mi rendo conto che abbiamo fatto una leggerezza, non mi sento neanche di definirla una cazzata. Quello che abbiamo fatto non è successo a caso, penso sempre che tutte le cose che accadono non accadono per caso, c’è sempre un senso logico.

È il momento di accettare la decisione. Esagerata o no non sta a me giudicarlo. La prendo con serietà e maturità. Soffro a casa con i miei familiari. Lasciare il ritiro e la squadra con cui condividevi la giornata non è facile. Non pensavo di vivere una situazione del genere, soprattutto per quello che penso di avere dato alla Nazionale e per il mio valore inerente alla situazione azzurra. Bisogna essere uomini e mi prendo le responsabilità.

Ho voglia di vivermi famiglia e amici come non capitava da 15 anni. È un momento strano, sarà il tempo a decidere. Avrò modo di confrontarmi con chi mi ha inflitto questa punizione, un confronto che mi auguro sia umano. Poi spiegheremo perché si è arrivati a quel punto.

 

Avevo tantissima voglia di vincere una medaglia, di riconquistare il podio malamente perso ai Mondiali. Quello iniziato quest’anno era un percorso di una Nazionale che vuole qualificarsi alle Olimpiadi. Il percorso è iniziato con un’aria positiva al debutto con l’Australia, verso una direzione vincente e determinata. Poi non so cos’è stato, se i risultati o il clima strano, ma qualcosa è cambiato. Forse so cosa, ma non è giusto parlarne in pubblico: ne parlerò con chi ha condiviso con me questo viaggio.

Ci vorrà un confronto con Mauro Berruto e soprattutto con la Federazione prima di mettere sul piatto la verità completa, la versione per cui è successo tutto quello che è successo nell’ultimo anno.

Stiamo pagando un biglietto salato, neanche loro si aspettavano che lo avremmo pagato così. Nessuno di noi merita uno schiaffo del genere”.

2 Commenti

1 Commento

  1. Luca46

    23 Luglio 2015 at 20:01

    C’è poco da spiegare ed il fatto che era il capitano è un aggravio della situazione. Il capitano è prima di tutto un esempio.

  2. Nany74

    23 Luglio 2015 at 16:46

    Comprendo la voglia di vincere di un professionista del volley, comprendo la rabbia per essere stato escluso da un gruppo di cui era pure il capitano, comprendo che si possa anche pensare ad una decisione esagerata…..quello che non comprendo è il perchè si è arrivati a questo e mi spiego: si continua a girare intorno alla frase “chiariremo tutto a suo tempo”, è dai mondiali che sento questa menata e ancora non si sa nulla, forse era meglio fare una bella litigata pubblica e stop? Come ha detto Travica, “siamo uomini” ed allora basta con questi segreti da spogliatoio, basta con i “diremo e vedremo”: vai ad un programma per parlare del fatto? Bene, parlane! Altrimenti non andarci e rispondi che non vuoi parlarne. Ed inoltre: si sapeva che bastava un niente per scatenare questo casino giusto? E’ dai mondiali che si cova quesa rabbia che deve esplodere prima o poi vero? E allora perchè fare una caxxata che regala l’occasione di dare un taglio definitivo con alcuni giocatori? Queste cose bisogna valutarle prima, non dopo…………………..

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