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Volley, World League – L’Italia è a pezzi. Scoppia il gruppo, la cacciata distrugge la Nazionale. E il futuro?

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Diciamolo chiaramente: quanto successo stamattina era un po’ nell’aria. La “Cacciata dei 4” (sembra quasi un titolo dei film) ha scosso l’ambiente del volley maschile e ha aperto il vaso di Pandora di un gruppo già scoppiato un anno fa.

Lo avevamo detto settimana scorsa: “L’Italia perde la bussola: liti interne, prese di posizione, confronti serrati”. Questo era il titolo di un nostro articolo che, purtroppo, è suonato profetico.

 

Il “confronto serrato” di cui ha parlato Ivan Zaytsev dopo la gara1 persa contro il Brasile è sembrato profetico e poi durante il ritiro è arrivata la goccia che ha fatto traboccare il vaso.

La “Fuga dei 4”  è stato l’ultimo episodio di una stagione davvero disastrosa, iniziata con i Mondiali in Polonia davvero umilianti (tredicesimo posto e peggior risultato degli ultimi trent’anni) e proseguita peggio.

Mauro Berruto in esame da ormai due anni (ma sempre a podio dagli Europei 2011 alla World League 2014), una Federazione che ha lasciato il CT allo sbando, una Nazionale abbandonata e poco seguita: purtroppo non basta l’amore dei tantissimi supporter e di qualche collega (ah, da OA il supporto a questa Italia non mancherà mai qualunque cosa dovesse succedere!).

 

Schierarsi dalla parte di Berruto o da quella dei 4? Difficile dirlo, ma due cose sono certe. Se le regole di gruppo impedivano di stare a lungo fuori nella giornata di sabato andavano rispettate, anche nei confronti dei compagni. Questa espulsione costa cara moralmente al CT che si è preso nuove critiche per la decisione estrema presa.

Il punto non è tanto nell’orario a cui sono rientrati in albergo (le ore di sonno non mancano a nessuno) ma è perché si è violata una regola e si è mancato di rispetto.

Zaytsev, Travica, Sabbi e Randazzo lo hanno fatto apposta? Chi lo sa, ma è quello che ha detto Berruto. Un po’ di mancanza di rispetto nei confronti dell’azzurro c’è stata, inutile negarlo. Vedremo se i diretti interessati vorranno parlare, ma forse non converrebbe.

 

Questo era solo un pretesto per cacciare via degli uomini scomodi allo spogliatoio? Se lo erano (e su Travica se ne sono dette già tante in merito che tre indizi fanno una prova) si poteva mandarli via anche in altra occasione. Evidentemente la situazione era diventata davvero insostenibile (e la sensazione dal campo era questa).

Berruto ha avuto davvero degli attributi a cacciare di sua sponte questi giocatori, tra i più forti della Nazionale. Una scelta coraggiosa che non avrebbero fatto in molti. In un colpo solo ha perso il capitano e palleggiatore titolare, la banda di punta su cui tanto aveva investito nel cambio di ruolo, l’opposto al momento migliore e una riserva di rilievo. Praticamente ha smantellato mezza squadra e ora si trova a inventarsi la formazione che tra 48 ore scenderà in campo contro la Serbia nel debutto di Final Six.

 

In compenso acquistiamo (giusto per ripercorrere Lucky): il palleggiatore che tutti volevano (Giannelli) e un capitano coriaceo e uomo squadra (Birarelli). Certo c’è da recuperare il miglior Vettori, nella speranza che Lanza e il Bira siano tornati al top dagli infortuni. In tutto questo Colaci sarà il pilastro.

Ma lasciamo perdere questa World League (sono convinto che il nuovo gruppo andrà lontano, per un milione di motivi). Che squadra andrà in Coppa del Mondo? Chi si giocherà i posti per le Olimpiadi? E’ quello che preoccupa, è quello che manda l’Italia a pezzi. La sensazione è che oggi sia morta una parte dell’Italvolley…

 

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5 Commenti

1 Commento

  1. giupeppe

    14 Luglio 2015 at 15:32

    Se nasci tondo non muori quadrato. Se abbandoni il ritiro a 18 anni, chi sa capisce, non è strano che ti ripeta questo è uno, un altro è convinto di essere l’allenatore, il terzo mi sorprende ( Ivan) , il quarto è un ragazzo che ha seguito ” i grandi ” e rischia di pagare per tutta la vita la sciocchezza di seguire due persone con poco sale.
    Sotto i profilo tecnico: evviva finalmente mani di forbice fuori dalla nazionale. Sotto il profilo della squadra. l’ultimo colpo di coda di Berruto che non sa farsi rispettare. Qualcuno ha fatto caso al comportamento del suo secondo nei time out delle prime partite? Ma davvero avete mai visto un secondo comportarsi così ? Berruto doveva andare a casa direttamente da Londra assieme a metà di quella squadra. Oggi avremmo una quadra giovane seria competitiva e motivata. Auguri ai ragazzi rimasti, auguri al giovane palleggiatore che deve diventare il cervello di questa squadra e speriamo il simbolo di una ricostruzione che partirà al ritorno in Italia..

    • Luca46

      14 Luglio 2015 at 19:13

      Berruto non saprà farsi rispettare ma in questi casi è la federazione, il presidente ed i dirigenti che devono dargli una mano. Purtroppo i rimedi sono stati presi forse troppo tardi.

  2. Nany74

    14 Luglio 2015 at 08:23

    Che sia una pessima notizia direi che non c’è dubbio. Che sia uno sbaglio forse è da discutere. Un po’ di tolleranza con dei grandi campioni può starci, ma se si finisce a fare le primedonne (e la cosa sa un pochino di “calcio”, con tutto il rispetto per altri sport ovviamente…) ed a fregarsene delle regole, viene meno il rispetto e probabilmente anche l’attaccamento alla maglia azzurra che, alla fine, viene vista solo come l’ennesima passerella buona per far urlare le proprie fan. Ricordate che la generazione dei fenomeni è passata per regole MOLTO più rigide di queste, che generavano un attaccamento morboso alla maglia, altro che creste e lamentele…
    Riguardo il lato meramente tecnico, direi che problemi non ce ne sono, visto che lo “squadrone”, con tutti i campioni, ha rimediato quella figuraccia al mondiale…non vedo perchè debba essere sbagliato dare una sterzata. Certo, magari non alla final six della WL, quello si, ma viste le circostanze. Non dimentichiamoci che ci sono personaggi come Juantorena e Parodi che dovrebbero rientrare, così come Piano e Buti al centro e che oltre a Nelli esistono anche altri opposti (ad esempio Giannotti di Padova, che hanno giocato un bel campionato l’anno scorso) che possono supportare il Vetto, senza contare il caro Lasko che non è proprio uno scarso no? Non perdiamo la fiducia: Berruto ha fatto una scelta precisa (e da me assolutamente condivisa se le motivazioni sono quelle riportate) ed ora tecnicamente sono “cavoli” suoi, per cui se fallisce, ci sarà un cambio alla guida della nazionale, come in tutti gli sport. Lasciamoli lavorare tranquilli ed aspettiamoci delle prove di orgoglio. Forza azzurri!

  3. Al

    13 Luglio 2015 at 23:11

    Per commentare i motivi precisi della cacciata bisognava essere lì, anch’io ho la sensazione che questo sia solo l’ultimo di una serie di episodi e i ragazzi fossero già stati ‘avvisati’.
    Quando un allenatore ha la sensazione che un atleta non lo rispetti più, generalmente è vero e se non interviene, perde la squadra.

    Nel concreto, la cacciata potrebbe risolvere tre dubbi:
    – Giannelli in palleggio e Vettori opposto, come dice l’articolo.
    – Fare spazio per Juantorena.

    Ora la cosa più importante, cioè capire se il progetto su cui Berruto ha chiesto la fiducia dopo il mondiale vale tutti questi casini oppure no. Io non sono d’accordo con atteggiamento eccessivamente tattici: alla World League faccio pratica, agli Europei faccio sperimentazione… L’Italia al momento è inferiore a troppe squadre e deve ricominciare a vincere il prima possibile.

  4. Luca46

    13 Luglio 2015 at 19:35

    È una pessima notizia. Se si è arrivati a questo punto significa che c’è stata una mal gestione. La Federazione ha scelto Berruto, però mi chiedo se prima lo abbia sostenuto a dovere. Nessuno vince senza essere squadra quindi meglio avere fuori dei talenti dubbiosi sul progetto e magari avere un gruppo coeso (sperando che i problemi siano finiti qui). Quello che mi chiedo è se Berruto abbia fatto bene a procedere per la sua strada oppure se doveva rivedere qualcosa in modo da coinvolgere i giocatori fondamentali.

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