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Atletica, Mondiali 2015 – Bolt, incantatore di serpenti del Millennio. Taylor a un passo dalla leggenda

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Siamo di fronte al più grande velocista di tutti i tempi e a una delle più grandi icone di tutti gli sport. La consacrazione di Usain Bolt non dipendeva certo dal 200m odierni ma la terza doppietta ai Mondiali è un’impresa già nella leggenda dell’atletismo, impreziosita dalla sua facilità d’esecuzione e soprattutto dagli show pre e post gara.

Perché avrà pure dominato in 19.55 (c’è stata gara solo nel curvone iniziale, poi la retta finale ha emesso una sentenza chiarissima sul bastonato Gatlin; questa è comunque la miglior prestazione mondiale stagionale) e, non per colpa sua, è finito su tutti i notiziari del Pianeta per essere stato travolto da un fotografo cinese.

Perché il giamaicano è questo: uno showman, un istrione, un attore dentro e fuori la pista, un catalizzatore di masse, un uomo a cui non si può rinunciare.

Si poteva anche pronosticare questo successo perché si parla di Bolt e di un grande evento, dove ha sbagliato solo una volta in tutta la carriera (la partenza falsa ai Mondiali 2011, ma sui 100m). Anche se la stagione era stata tutt’altro che eccezionale (non era mai sceso sotto i 20” prima della semifinale di ieri). Imbattuto da oltre 1000 giorni sul mezzo giro di pista, dall’apoteosi delle Olimpiadi 2008 ha perso solo una gara. Un mostro eccezionale.

Dieci medaglie d’oro ai Mondiali (mai nessuno come lui), tre doppiette iridate (2009, 2013, 2015), due doppiette olimpiche (2008, 2012), quattro ori iridati (e due olimpici) sui 200m, tre ori mondiali (e due a cinque cerchi) sui 100m, due record del mondo (imbattibili, 9.58 e 19.19). Brutto e difficile fare confronti con i grandi del passato ma quando si ritirerà Bolt e anche tra cinquant’anni ci si ricorderà di quanto ha regalato, quasi fosse un marziano. Perché è quello che attualmente è.

 

Pechino 2015 sta regalando emozioni a non finire e prestazioni tecniche davvero sbalorditive: è un Mondiale spettacolare. Chris Taylor che si spinge a soli 8 centimetri dal leggendario Record del Mondo di Jonathan Edwards che resiste da 20 anni. Un 18.21 che è già la seconda misura all-time e che oggi ha incantato tutti, facendoci rammaricare per quegli 11cm regalati all’asse di battuta.

Il martello di Wlodarczyk per due volte oltre gli 80 metri nella stessa gara (peccato che non sia saltato fuori il record del Mondo, se lo sarebbe meritato), il 400m di Allyson Felix che diventa la Regina dei Mondiali all-time (tre ori sui 200m, oggi il primo sul giro della morte, a cui si vanno ad aggiungere tutti gli allori in staffetta). C’è davvero da divertirsi. Anche senza Italia.

Italia che stanotte si gioca tutto tra la 20km di marcia femminile e le qualificazione del salto in alto maschile.

 

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