Atletica
Atletica, Mondiali 2015 – Italia al tappeto: Giorgi e Rigaudo squalificate! Marcia amara, sogni svaniti
Italia letteralmente al tappeto ai Mondiali 2015 di atletica leggera. Nella gara più attesa per i nostri colori andiamo letteralmente a fondo dicendo addio ai sogni di medaglia in maniera inattesa: Eleonora Giorgia ed Elisa Rigaudo vengono squalificate al 17esimo chilometro della 20km di marcia!
Un esito inatteso, imprevisto, che fa male. Le due marciatrici erano insieme a Lyudmila Olianovska, in lotta per il terzo posto. L’ucraina prende l’iniziativa e prova il forcing. Ci sta riuscendo e poi viene aiutata dai giudici. Che colpo da ko.
La Giorgi si presentava con il record italiano realizzato in Coppa Europa ed era tra le favorite per il podio, considerando anche l’assenza della Russia e visti i tempi. La Rigaudo correva sulle strade che le regalarono il bronzo olimpico nel 2008. Saranno tante le polemiche sulla squalifica ma tant’è…
Davanti fa festa la Cina di Sandro Damilano, tutto secondo pronostico. Hong Liu, primatista mondiale, è la nuova Campionessa del Mondo in 1h27:45 davanti alla connazionale Xiuzhi Lu (stesso tempo, arrivo in fila indiana). L’ucraina Lydumila Olyanovska si prende la medaglia di bronzo (1h28:13). Per l’Italia c’è il quinto posto di Antonella Palmisano (1h29:34), un buon risultato considerando le condizioni fisiche con cui si era presentata al via.
Questa è una vera disfatta per l’Italia, sempre più malconcia e inguardabile ai Mondiali. 0 medaglie (ci sono già riuscite 34 Nazioni), 10 eliminazioni su 12 al primo turno, solo 10 punti raccolti (6 dai maratoneti Pertile e Meucci più i 4 della Palmisano). E se si è pure andati male nella gara in cui avevamo più speranze.
Ora siamo rimasti aggrappati a Gianmarco Tamberi che domenica disputerà la Finale del salto in alto. Attesa una buona prestazione da Marco De Luca nella 50km di marcia ma il podio sembra impossibile.
Non ci si potrà nemmeno nascondere dietro alla medaglia delle marciatrici. Lo si farà dietro all’eventuale di Tamberi? O ci si nasconderà, come plausibile, dietro all’assenza dei troppi infortunati?
ale sandro
28 Agosto 2015 at 08:35
Mi era sembrato che sia le due cinesi davanti che le azzurre più l’ucraina dietro, non stessero marciando da squalifica, al massimo una proposta per tutte quante, forse proprio due alla vincitrice Liu, visto che ha subito almeno 6-8 richiami per sospensione se non peggio , e la prima proposta di squalifica è arrivata non molto distante dallo stadio. Comunque è andata, era una grande occasione ,le nostre si stavano giocando il bronzo, con fatica perchè l’ucraina sembrava averne un pelo in più.
E’ preoccupante anche in ottica futura, perchè il venire squalificati senza plateali irregolarità, intendo visibili, diventa un problema che per correggere non prevederà poco tempo, visto che non si sa dove metter mano. Due atlete come Giorgi e Rigaudo, che raramente , o mai forse nel caso della piemontese,sono incappate in squalifiche, se trovano un tarlo del genere ora, dovranno rivedere coi loro allenatori parecchie cose nel loro modo di marciare. Se i Damilano ripetono da oltre 20 anni che ,almeno per la sospensione, si possono utilizzare delle solette con rilevatori per stabilire il contatto col terreno, un motivo ci sarà e forse sarebbe anche ora finalmente che la marcia entri nel nuovo millennio.
Molto brava la Palmisano 5^ con gara di rimonta, dopo uno stop lungo tanti giorni che precedevano questa gara. Il trionfo di Sandro Damilano fa capire come la marcia italiana abbia comunque bisogno di una personalità come la sua alla guida di tutto il settore e di alcuni atleti di punta. Non è proprio il caso far rinforzare altre nazioni e indebolire la nostra, anche da questo punto di vista.
Dispiacere per Fassinotti, bene il passaggio del turno per Tamberi, non mi illudo che possa raggiungere chissà quale risultato perchè in un contesto del genere è uno dei tanti, e tanti hanno un passato anche recentissimo migliore del suo. Non era facile e scontata per le azzurre della marcia anche se possibilissima la medaglia, figuriamoci quanto sia “impegnativa” per Tamberi. La cosa buona è che si tratta di agonista capace di qualsiasi “pazzia” , e spero ci faccia divertire.
alebi
28 Agosto 2015 at 12:05
Condivido ogni parola della tua disanima. Faccio anche fatica a parlare di delusione perchè bisogna essere molto realisti e quando le tue chances sono una o massimo due, è molto più facile che non si realizzino (ottenere il 100% degli obiettivi è quasi impossibile. Non ci riesce nemmeno la scherma, per dirne una. E in proposito vorrei invece sottolineare ancora di più il risultato incredibile di nuoto/tuffi/sincro quest’anno). Le soddisfazioni si hanno quando hai un’intera base competitiva, quando la controprestazione di uno viene compensata dal risultato di un compagno di squadra.
E mi dispiace da morire che in questa brutta debacle italiana poi non risaltino gli ottimi risultati di un’atleta come la Palmisano che ha sofferto e lottato il dolore per questo quinto posto. O non si apprezzino a sufficienza i risultati di Meucci, Pertile, della stessa Hooper. Tutto va a finire nel calderone dello “zero assoluto, dell’incapacità, della scarsità” ecc ecc… Io apprezzo i vari Tamberi, Fassinotti, Grenot che si sono fatti vedere/valere un’intera stagione, che si confrontano tutto l’anno con i migliori, atleti che dalle dichiarazioni che fanno capisci hanno una mentalità proiettata oltre, verso il meglio. Questo non traspare da tutti gli atleti nazionali.
Capisco bene che tutti facciano dei sacrifici, ma poi bisogna vedere se questi sacrifici sono sufficienti o no, se sono corretti, perchè chi fa l’atleta professionista ha il dovere di non doversi accontentare del cortile di casa (inteso come risultato facile, in un contesto poco competitivo che non ti spinge a migliorarti). Sarò banale e polemica, ma i corpi militari in questo non aiutano affatto. Intanto perchè esigono da te un punteggio minimo, ma veramente minimo, raggiungibile con gare provinciali di dubbio valore, e perchè ti obbligano a gareggiare quando sono loro che possono guadagnarci in visibilità (vedi la poco competitiva coppa europa per club alla quale molti dei nostri migliori atleti deve partecipare invece che magari cimentarsi in diamond leaugue o nei world challenge, o le numerose defezioni ai campionati assoluti che poi non si ripetono invece alle finali dei campionati per club). Come molte volte sottolineiamo, è la mentalità che deve cambiare ma credo che per buona parte della nazionale andata a Pechino ormai il discorso sia chiuso.
Questo è un mondiale bellissimo, che sta mettendo in luce tutta la bellezza di questo sport. Purtroppo in Italia sta arrivando ben altro messaggio e questo non aiuta nemmeno la conoscenza e la diffusione della disciplina. Con poi tutte le conseguenze del caso.
ale sandro
28 Agosto 2015 at 13:13
Il mondiale è veramente spettacolare. Purtroppo il nostro è un paese molto legato al cosiddetto tornaconto. Anche da un punto di vista mentale, di sensazioni, di passione “mi deve tornare in tasca qualcosa” per dirla brutta, spero mi capisca cosa intendo. Nel caso di sport come questo, sono i risultati pieni, le medaglie, se non gli ori. In un periodo storico come questo si acuiscono certe caratteristiche nostrane come quella del benaltrismo , o del saltare di palo in frasca quando si affronta un argomento. Ecco perchè non si parla abbastanza di ciò, poco va detto , che merita comunque un minimo di attenzione, perchè virtuoso, anche solo per capire cosa non va nel resto della truppa. Ma ho divagato un po’ tanto, mai come Bragagna , che le sue topiche le ha beccate pure stanotte 😀
Va detto anche però, che l’Italia dell’atletica leggera, non partiva dalla situazione, per esempio del nuoto.
L’Italia in questo sport ha avuto, l’ho già detto qualche giorno fa, lo ridico,da un centinaio di anni circa ,campioni olimpici ,mondiali, leader per più stagioni o primatisti mondiali, nella velocità, negli ostacoli alti e bassi, nel mezzofondo veloce e in quello prolungato , nelle siepi, nei salti in estensione e in quelli d’elevazione, nei lanci, in maratona e marcia. Tutto questo in epoche e contesti ben lontani da zone d’ombra, per capirci.
Ecco perchè non è davvero tollerabile la situazione conseguente alla dormita CONI-FIDAL-istituzioni varie, che c’è stata da 15-20 anni a questa parte, quando ancora c’erano delle “vacche in salute”. La paghiamo a caro prezzo, ci vorrà parecchio tempo per recuperare e come dici tu essere competitivi come base.
La cosa che mi trova ancora più d’accordo col tuo discorso è la questione “esperti” a Pechino, gente con mentalità evidentemente non più al passo coi tempi. Il lavoro fatto a livello giovanile faticosamente potrebbe iniziare a dare importanti frutti, ho detto proprio per questo che è fondamentale che questi ragazzi aumentino di consapevolezza e si rendano conto loro per primi se la strada tecnica intrapresa sia quella corretta. Gli atleti da te nominati hanno atteggiamenti che i più forti in Italia hanno sempre avuto in passato, ma che da un decennio a questa parte sembrano merce rara, ed è così importante anche poter vedere le cose da un altro punto di vista, magari allontanandosi dall’ovile. Il discorso che fai sui corpi militari, sulle gare imposte, fa capire come un sistema ,un tempo anche virtuoso e importante anche ora per questioni di mantenimento, non basti più da solo o nel modo in cui viene interpretato. Le parole di Fassinotti sul pagarsi le future cure fisioterapiche specifiche per il suo problema,sul rammarico anche nel non poter gareggiare in Diamond League, per lui evidentemente altro challenge fondamentale, secondo me confermano questo.