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Ginnastica, professionisti o dilettanti: chi guadagna dallo sport? La mossa di Simone Biles, ma in Italia…

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La distinzione tra dilettantismo e professionismo è sempre stata molto discussa nell’Universo dello sport. Basti pensare che le prime edizioni delle Olimpiadi erano riservate esclusivamente ai dilettanti e che il divieto ai professionisti è stata tolto nel corso degli anni, a seconda della disciplina. Al momento solo la boxe a cinque cerchi è esclusivamente dilettantistica, per gli altri sport la differenza è stata totalmente cancellata.

 

Parto da questa riflessione per commentare la notizia clou della settimana per quanto riguarda la ginnastica artistica: Simone Biles è ufficialmente diventata una professionista. La Campionessa del Mondo della Polvere di Magnesio, l’autentica e indiscussa dominatrice nelle ultime tre stagioni, candidata a un filotto di medaglie a Rio 2016, ha ufficialmente annunciato che ha firmato per l’agenzia Octagon e che da ora guadagnerà dei soldi del suo status di sportiva.

Simone era puramente una dilettante fino a qualche giorno fa: non poteva monetizzare le proprie prestazioni agonistiche. Sostanzialmente praticava l’artistica per puro diletto e, per mantenersi, avrebbe dovuto svolgere un altro lavoro. Chiaro che, vista la sua giovanissima età e le ore passate in palestra, erano poi i genitori (e US Gymnastics) a pensare al suo sostentamento.

Potrà trarre ricavo dalle sue prestazioni sportive (premi gara) e dalla sua immagine (sponsor personali, pubblicità, etc.).

 

La Biles ha ritardato così tanto il passaggio al professionismo perché voleva tenersi aperta la porta del college (è stata promessa all’UCLA). Ora questa strada non sarà più percorribile ma avrà modo di studiare seguendo altre vie.

Questa scelta lascia presagire che la statunitense proseguirà la sua carriera anche dopo Rio 2016: un anno di pausa nel 2017 e poi una ripresa graduale per puntare a Tokyo 2020 come in fondo stanno facendo Gabby Douglas e Aly Raisman.

Il passaggio al professionismo le permetterà di aumentare la propria visibilità in tutto il Mondo e anche di ottenere maggior risalto da due grandi record che la aspettano: a Ferragosto potrebbe diventare la prima ginnasta a vincere tre titoli nazionali consecutivi dai tempi di Kim Zmeskal (1990-1992) e soprattutto a ottobre potrà laurearsi Campionessa del Mondo all-around per la terza volta consecutiva come mai riuscito a nessuna nella storia.

 

Negli USA un’agenzia può prenderti sotto contratto (ricordiamo che la Octagon rappresenta anche Michael Phelps, l’uomo più medagliato di tutti i tempi alle Olimpiadi) e il tuo agente curerà la tua immagine, facendoti entrare nel circuito pubblicitario, cinematografico e quant’altro. I casi di ginnaste professioniste negli Stati Uniti d’America sono davvero innumerevoli: Rebecca Bross, Amy Chow, Gabby Douglas, Shannon Miller, Shawn Johnson, Dominique Dawes, Nastia Liukin, McKayla Maroney, Mary Lou Retton, Chellsie Memmel, Carly Patterson, Aly Raisman, Alicia Sacramone, Kerri Strug, Jordyn Wieber, Simone BIles, Dominique Moceanu.

Sostanzialmente è un po’ così in tutto il Mondo, anche se con molte differenze. Ad esempio in Italia nessuna ginnasta è professionista ma alcune atlete sono arruolate per l’Esercito Italiano (gli uomini per l’Aeronautica Militare). In questo modo i ginnasti possono permettersi di allenarsi in modo consono senza dover dedicare del tempo a un’altra attività lavorativa retribuita perché il corpo militare li sostiene economicamente per meriti sportivi attraverso uno stipendio mensile (la cifra è variabile in base al grado ricoperto). Alcuni nostri atleti hanno poi avuto anche la fortuna di girare spot o di fare da testimonial a determinati brand a dimostrazione della riconoscibilità della propria immagine. Naturalmente ottengono anche tutti i premi gara che in alcune circostanze sono anche rilevanti (vedasi Coppa del Mondo) in altre non rendono giustizia (anche ai Mondiali).

Ricordiamo le nostre atlete attualmente arruolate: Vanessa Ferrari, Carlotta Ferlito, Elisabetta Preziosa, Giorgia Campana, Chiara Gandolfi (tutte Caporali, tranne Ferrari che è Caporal Maggiore). Per la seconda parte del 2015 è atteso un nuovo inserimento.

 

In Russia e Romania arrivano importanti finanziamenti dallo Stato (anche in Italia, questo va detto, anche se in misura nettamente inferiore) oltre ad importanti sponsor. Non esiste status di professionismo (come in Italia d’altronde) e in Russia vige anche un sistema di arruolamento militare.

La Cina ha sempre disdegnato il professionismo in qualsiasi sport, in Gran Bretagna si può sfruttare la propria immagine.

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