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MotoGP, GP Gran Bretagna 2015, le pagelle: i Fratelli d’Italia conquistano Silverstone, spagnoli e britannici masticano amaro

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Per fortuna c’è un’Italia sportiva lontana da Pechino che tiene altissimo il nome della nostra nazione nel mondo.

In Inghilterra è stata tripletta italiana in MotoGP ma, ad analizzare approfonditamente lo straordinario evento (a dirla tutta, quest’anno era già accaduto nella gara d’esordio in Qatar), c’è anche di più: la caduta del tabù-Silverstone e l’allungo in vetta alla classifica iridata da parte dell’infinito Valentino Rossi, due moto tricolore dietro il tavulliese e la rimontona del temerario Danilo Petrucci. Ecco le pagelle.

Valentino Rossi: 10 e lode. Il Dottore è diventato Santone. La sua alleanza con Giove Pluvio aveva dato i suoi primi frutti nel warm up; non ci è dato sapere come sarebbe andata in condizioni di asciutto o con Marquez in pista fino alla fine, resta il fatto che il settaggio e il ritmo della sua Yamaha sul bagnato lo hanno reso imprendibile per il resto della truppa. Espugnata Silverstone, la rincorsa a Misano e alla “Decima” è ufficialmente partita.

Danilo Petrucci: 10. Il vincitore morale dell’Octo British Grand Prix. Il pilota di Terni, scattato dalla 18ª casella della griglia di partenza, si conferma mago della pioggia rendendosi autore di uno strabiliante +16 posizioni sotto la pioggia del Northamptonshire. Step by step, Petrux mette dietro la sua “Ducatina” (team Octo Pramac Racing) rivali del calibro di Dovizioso, Lorenzo e Pedrosa. Supera i diretti avversari con sorpassi decisi, provando addirittura a raggiungere Rossi; alla fine si accontenta della posizione che rappresenta il suo primo podio in carriera? Chissà. Altro che satellite…

Andrea Dovizioso: 8. Il forlivese riabbraccia il podio dopo un digiuno lungo ben sette round, scacciando via sfortune e intoppi vari che avevano rallentato la sua corsa nella classifica generale. Nonostante una qualifica disastrosa (dodicesimo), DesmoDovi riesce a scavalcare Bradley Smith al quinto posto assoluto e rimette nel mirino il compagno di squadra Andrea Iannone e, perché no, Marc Marquez, al momento sul gradino più basso del podio iridato. Regolarista, bravo a sfruttare le incertezze altrui.

Jorge Lorenzo: 5,5. Il maiorchino, protagonista indiscusso insieme a Marquez delle libere e delle qualifiche dei giorni precedenti, si dissolve sotto la pioggia inglese, palesando l’incapacità – o il timore – di tenere il ritmo dei fuggitivi. Un’impennata di orgoglio nel finale e una sbavatura di Dovizioso gli fanno riannusare il podio, che però sfuma dietro la potenza del propulsore di Borgo Panigale. Prima della tanto amata Silverstone, era zero a zero e palla al centro nel match con Valentino, ma subisce passivamente il gol del -12 dalla vetta mondiale. Por Fuera poteva e doveva osare di più.

Marc Marquez: 5,5. Adios remuntada. Il 93 di Cervera, che insieme a Rossi aveva ben presto preso il largo, stava dando l’impressione di studiare il Dottore per sferrare l’attacco decisivo nelle fasi finali, invece, è stato tradito sorprendentemente dalla sua granitica RC213V che lo ha catapultato fuori pista su rettilineo. Fine della corsa, in tutti i sensi: 77 punti di distacco dal suo “vecchio” idolo Valentino rappresentano un gap troppo grande da colmare persino per lui, quando mancano ormai solo sei gare al termine del Campionato, considerando anche il terzo incomodo Lorenzo. Resta lo spaziale 2:00.234, giro record del circuito realizzato nelle qualifiche ufficiali.

Redding, Smith, Crutchlow, Laverty: 4,5. Tutti fuori dalla top five i padroni di casa; Scott Redding, fresco di accordo con il team Pramac per la prossima stagione, e Bradley Smith si accontentano precedendo un anonimo Andrea Iannone, mentre la doppia caduta di Cal Crutchlow ed il terzultimo posto di Eugene Laverty hanno confermato che è complicato essere profeti in patria. Britannici grigi come il cielo (per noi italiani blu blu blu) di Silverstone.

 

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