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Nuoto: Andrea Mitchell D’Arrigo, eterno Godot?

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Cambia umore velocemente lo spirito di chi segue Andrea Mitchell D’Arrigo, uno dei talenti più puri del nuoto italiano che, a 20 anni e dopo il suo primo Mondiale senior in vasca lunga della carriera, figura in testa nella lista dei bocciati. E adesso l’attesa sta per terminare: il passo da promessa a eterno Godot è più corto di quanto si creda.

Non è stato un 2015 facile per D’Arrigo, azzurro che si allena negli Stati Uniti d’America – e studia anche, riuscendo per altro a conciliare le due attività in maniera brillante – e che, dunque, svolge una preparazione totalmente diversa dal resto della nazionale. Dopo l’argento europeo nei 400 stile libero ottenuto lo scorso agosto a Berlino, il secondo posto mondiale nella 4×200 sl in vasca corta sembrava poterlo lanciare definitivamente verso quella carriera da assoluto protagonista che in molti esperti avevano tracciato per lui dopo i temponi a livello giovanile.

E invece, dopo le prime positive gare in yards, un problema fisico simile ai tanti che hanno colpito il gruppo guidato da Stefano Morini di cui Mitch è stato ospite qualche giorno ad aprile ha rallentato la preparazione di D’Arrigo, mai realmente convincente nelle altre uscite stagionali – praticamente dagli Assoluti primaverili in poi – e convocato senza aver realizzato il tempo limite per i Mondiali di Kazan. Giunto in Russia dopo un lungo periodo di carico – i crono d’avvicinamento sono rimasti infatti sempre molto alti – lo yankee non è riuscito a cambiare passo, uscendo di scena in batteria con un negativo 3’51”31 e non trovando posto nella 4×200 sl tredicesima e momentaneamente esclusa dalle Olimpiadi.

L’anno della maturità agonistica, quindi, si è trasformato per l’azzurro in un lento calvario ricco di delusioni e critiche. Il talento di cui Andrea Mitchell D’Arrigo gode, però, non può essere scomparso da un momento all’altro. Sulla strada verso Rio 2016, un traguardo al momento utopico, non si potrà che migliorare. Senza infortuni, con la mente sgombra ma consapevole di aver perso già fin troppo tempo. Quelli che passeranno in futuro saranno davvero gli ultimi treni per una carriera positiva.

 

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francesco.caligaris@oasport.it

Twitter: @FCaligaris

Foto da: Facebook

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