Seguici su

Nuoto

Nuoto, Mondiali Kazan 2015, Magnini: “Ho dato la vita in gara!”, Dotto: “Non contano i tempi ma le medaglie!”

Pubblicato

il

E’ la giornata della 4×100 stile libero maschile che, a 8 anni di distanza, ha centrato l’obiettivo della medaglia iridata, un bronzo che vale moltissimo e che ha lasciato negli atleti azzurri ancora tante emozioni nelle dichiarazioni riportata dalla FIN.

Luca Dotto :“Con gli anni ho imparato una lezione: non contano i tempi ma i ferri, le medaglie. l’Italia non aveva mai avuto una staffetta così forte. Questo bronzo ce lo siamo meritato e traccia la strada in vista dei Giochi Olimpici dell’anno prossimo.”

Marco Orsi: Finalmente una medaglia che ripaga tante delusioni, che ci rinfranca e ci rende felici – dice il venticinquenne di Budrio di Fiamme Oro e Uisp Bologna allenato da Roberto Odaldi – Sapevamo che potevamo ottenere un successo così importante ed abbiamo dato tutti il massimo. E’ una vittoria della squadra“.

Michele Santucci: “Ho commesso qualche errore perchè sono uscito schiacciato sulla corsia – afferma il ventiseienne di Castelfiorentino tesserato Fiamme Azzurre e Larus ed allenato da Rossetto – però il risultato è quello che conta. Potevo limare qualche decimo ma salire sul podio mondiale mi inorgoglisce.

Filippo Magnini: “Sono felicissimo che la squadra  torni sul podio iridato otto anni dopo il bis d’oro nei 100 stile libero e l’argento nella 4×100 stile libero di Melbourne sapevamo che Francia e Russia fossero imprendibili. Abbiamo battuto il Brasile che ha un età media più bassa della nostra. Ho dato la vita in gara, passando veloce come non mai. I ragazzi sono stati bravissimi. Dotto ha aperto alla pari con gli altri, mentre Orsi ci ha portato in zona medaglia. Santucci ha consolidato le posizioni. Sapevamo che non avrebbe tradito. E’ un trattore. Lui fa il lavoro sporco determinante in una squadra. Lo chiamiamo il vaporetto di Cortona perché non salta mai una corsa. Gli avevo chiesto di portarmi vicino agli altri;  poi ci avrei pensato io. Prima della gara gli ho detto: ‘oggi ti faccio vedere perchè ho vinto due mondiali’. Sono felice che delle tre medaglie iridate della 4×100 due portino il mio nome. Tra un anno ci sono le Olimpiadi. Non credo che gli Stati Uniti ci faranno un altro regalo e sarà dura competere col Brasile che nuoterà in casa; noi ci arriviamo terzi al mondo malgrado qualche imperfezione. Vuol dire che possiamo migliorare e poi potremmo ritrovare Luca Leonardi, quest’anno fermato dagli infortuni”. Dall’oro nei 100 stile libero di Montreal sono passati dieci anni. “Mi sembra ieri – conclude – anche le medaglie sembrano uguali, fatte di metallo e acqua cristallizzata come allora”.
Storica anche la 4×100 femminile con l’Italia, tornata in una finale iridata dopo 10 anni e qualifica olimpica ottenuta, stabilisce il suo miglior risultato di sempre dopo le edizioni di Madrid 1986 (settima), Fukuoka 2001 (ottava) e Barcellona 2003 (ottava). “Gli obiettivi sono stati raggiunti. Un ingresso in finale che mancava da dodici anni e un record italiano battuto mi rendono orgogliosa – dichiara Federica Pellegrini. Poi ho avuto buone sensazioni in vasca e, in previsione dei prossimi giorni e delle prossime gare sono ottimista“.

Sprizza gioia da tutti i pori Laura Letrari, alla sua prima finale mondiale: “Sono al settimo cielo perchè ho provato per la prima volta una finale mondiale – dichiara la ventiseienne di Bressanone portacolori di Esercito e Bolzano Nuoto- sono felicissima per il record e per aver rappresentato l’Italia e l’Alto Adige in questo mondiale. Ho fatto il meglio che potevo, e ho chiuso in linea con i tempi previsti”.

Insoddisfatta per il tempo e stanchissima a fine gara Erika Ferraioli: “Sono stanchissima, ho dato tutta me stessa tanto che non riuscivo ad uscire dall’acqua. Mi spiace perchè volevo dare il mio contributo in maniera più consistente – spiega la velocista di Aniene e Esercito. E’ una staffetta in cui tutte crediamo e che vogliamo far crescere ancora partendo da questa finale e questo record italiano”.
Chiude settima nei 400 stile libero Diletta Carli 4’07″30 in linea col tempo del mattino (4’07″15). La 19enne viareggina, tesserata per Fiamme Oro e Tirrenica, copre la distanza passando in 1’00″05, 2’02″97 e 3’04″96. Ha vinto la primatista mondiale della distanza, la statunitense Katie Ledecky in 3’59″13 stabilendo il primato dei campionati. davanti all’olandese Sharon Van Rouwendaal allenata da Philippe Lucas – già protagonista nel nuoto di fondo – seconda in 4’03″02. “Speravo in un tempo migliore – racconta l’azzurra, allenata al centro federale di Ostia dal responsabile del mezzofondo Stefano Morini, alla prima finale mondiale della carriera – all’inizio avevo l’impressione di non prendere acqua. Poi invece ho inziato a forzare perdendo un po’ il ritmo braccia-gambe. Sono felice per l’accesso in finale, ma voglio vedere il bicchiere mezzo vuoto per avere maggiori stimoli verso il futuro”.

 

 

Clicca qui per mettere “Mi piace” alla nostra pagina Facebook
Clicca qui per iscriverti al nostro gruppo
Clicca qui per seguirci su Twitter

giandomenico.tiseo@oasport.it

Foto: pagina FB Marco Orsi

Twitter: @Giandomatrix

Pubblicità

Dalla Home

Pubblicità

Facebook

Pubblicità