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Tuffi, Mondiali Kazan 2015 – Tania Cagnotto: “Non mi aspettavo la medaglia, ma ci ho creduto”

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Canadesi e australiane – non a caso, le nazioni che hanno battuto l’Italia nel sincro 3 metri chiudendo dietro all’inarrivabile Cina saranno le principali avversarie nella finale. Forse sono più in forma di me, soprattutto la Abel, ma ci proverò. O la va o la spacca“. Così Tania Cagnotto ieri, dopo la semifinale mondiale dal trampolino olimpico chiusa al quinto posto con netto distacco proprio da Shi Tingmao, da He Zi e dalla nordamericana 24enne dalla potenza maschile e dalla regolarità mostruosa in stagione.

Non è andata molto distante dal pronostico, la bolzanina. Ma oggi pomeriggio è successo di tutto e, alla fine di un’ultima rotazione da urlo, l’azzurra si è ritrovata sul gradino più basso del podio per la quarta volta in un Mondiale a sei anni di distanza dalla gioia firmata Roma 2009. Merito di una gara esemplare, sempre a ridosso del trio di testa, suggellata da un doppio e mezzo rovesciato carpiato da 78 punti. Il suo “cavallo da battaglia” che, anche questa volta, non l’ha tradita. Abel ha sbagliato lo stesso salto ed è finita sesta, Tania Cagnotto ha invece vinto il bronzo.

Ho avvertito talmente tanta soddisfazione dal metro che sono quasi stupita – le sue parole a caldo raccolte dalla Fin -. Non mi aspettavo la medaglia perché Jennifer Abel stava saltando davvero bene. Ero convinta di arrivare quarta o quinta e sarei stata contenta comunque. Durante la gara ho pensato solo a raggiungere un buon punteggio. Ho il merito di averci creduto ed aver eseguito bene il doppio e mezzo rovesciato carpiato ma, devo essere sincera, un po’ me l’ha relagata, la medaglia. In questi giorni deve esserci qualcuno che mi protegge dall’alto“.

Dopo tante delusioni, spesso proprio sul filo dei centesimi, una buona stella è anche comprensibile. “Manca ancora il trampolino sincro (domani alle 14 con Maicol Verzotto, ndr). Sarà la mia ultima gara iridata. Cercherò di divertirmi. Di godermela. Senza pressione. Certo che la soddisfazione per la medaglia d’oro mondiale è imparagonabile al bronzo anche se arrivato in una specialità olimpica. La differenza tra oro e bronzo è abissale. Solo dopo averlo provato te ne rendi conto“. L’unica amarezza è il quinto posto nel sincro con Francesca Dallapè, pass olimpico sfumato e rimandato a febbraio. “Ma in Coppa del Mondo non falliremo il pass“, è la chiusura che suona come grido di battaglia. Quando si mette in testa qualcosa, Tania Cagnotto, raramente fallisce.

Questa gara è la sintesi del mai dire mai – le ha fatto eco il papà, allenatore e ct Giorgio Cagnotto – L’ultimo tuffo è il suo tuffo. Il doppio e mezzo rovesciato carpiato le dà sicurezza, tranquillità. A differenza di Jennifer Abel che invece lo soffre terribilmente e se l’è tenuto alla fine della routine. La canadese non ha retto la tensione e ha sbagliato dilapidando il vantaggio. Del resto i tuffi sono questi. L’equilibrio psico-fisico è determinante. Il campionato mondiale di Tania è stato quasi perfetto, in attesa di commentare la prestazione di domenica. C’è rammarico per la qualificazione del sincro. Ma Rio ci aspetta. Saremmo potuti andare in vacanza, invece cominceremo subito a lavorare per la coppa del mondo“.

 

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francesco.caligaris@oasport.it

Twitter: @FCaligaris

Foto da: Lapresse/ricevuta da ufficio stampa Arena Italia

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