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Ciclismo

Vuelta a España 2015, Domenico Pozzovivo lancia la sfida ai big

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La caduta, il terrore disegnato sul volto di appassionati e addetti ai lavori e la corsa in ospedale. Poi un sospiro di sollievo e il sorriso, mai perso anche nei momenti di maggiore difficoltà. Quello stesso sorriso con cui adesso Domenico Pozzovivo approccerà un’attesissima Vuelta a España, per cancellare la sfortuna e la delusione del Giro d’Italia e, chissà, per togliersi quelle soddisfazioni che la brutta scivolata della Corsa Rosa gli ha negato.

Il momento della rivincita, insomma, è arrivato, anche perché il conto da pagare con la dea bendata è quantomai consistente. Presentarsi al Giro con la miglior condizione della carriera e averlo abbandonato alla terza tappa è un credito pesante con la fortuna, soprattutto considerando un podio virtualmente alla portata del corridore dell’Ag2r. Un sogno spezzato sul nascere, ma da inseguire ancora, magari nel 2016. Il podio non può essere invece l’obiettivo della Vuelta, per ovvie ragioni, ma il lucano non vuole partire già battuto per un posto tra i primi tre. Anzi. “L’obiettivo è la Top five” – ha dichiarato in una recente intervista a Cyclingnews – Sarebbe un gran risultato. Ma vorrei vincere anche una tappa, come Aru lo scorso anno”. Accontentarsi non rientra dunque nei canoni dello scalatore di Montalbano Jonico, nonostante la contemporanea presenza di Froome, Quintana, Nibali, Aru, Valverde e Rodriguez. Dichiarazione campata in aria? Improbabile, essendo proveniente da un un corridore esperto di 32 anni, abituato a parlare con i fatti e non con le parole, nell’ombra per diverse stagioni prima di ritagliarsi uno spazio importante a livello internazionale a suon di ottime prestazioni. I risultati, del resto, parlano chiaro: quinto ed ottavo nelle ultime due Liegi-Bastogne-Liegi corse da protagonista, quinto al Giro 2014, sesto alla Vuelta 2013, ottavo al Giro 2012, decimo al Giro 2013. Un’ascesa costante lunga tre anni, durante la quale sono naturalmente accresciute anche le ambizioni. E la consapevolezza di potersela giocare con i migliori, partendo sempre a fari spenti, dalle retrovie. Questa volta il grimpeur della Basilicata ha voluto osare già prima della partenza da Puerto Banus ma, ne siamo sicuri, non a caso.

D’altronde, il novello sposo (ha convolato a nozze con la sua Valentina l’otto) non ha perso tempo nemmeno dopo la spaventosa caduta del Giro, tornando in sella ufficialmente appena un mese dopo. Un ritorno non banale in una corsa tutt’altro che banale, culminato con il quinto posto nella classifica generale del Giro di Svizzera a dimostrazione delle grandi qualità in possesso del lucano. Che, in cuor suo, ha già puntato ad una tappa: sei GPM, 138km e l’arrivo a Cortals d’Encamp dopo la partenza da Andorra La Vella. Una tappa dai contorni epici. E il piccolo scalatore, dal cuore grande come l’affetto dei tifosi riservatogli negli ultimi mesi, ci vuole essere.

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daniele.pansardi@oasport.it

Foto: Pagina Facebook AG2R La Mondiale

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