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Ciclismo
Vuelta a España 2015, il poker dei favoriti: i soliti noti ed una new entry
Dalla conclusione del Tour de France è passato poco meno di un mese, ma le stelle dell’ultima Grande Boucle sono ancora lì, pronte ad offrire spettacolo anche in una quantomai attesa Vuelta a España 2015. Il parterre, d’altronde, è il migliore che una corsa a tappe possa permettersi, vuoi per il fascino del percorso, vuoi per la posizione favorevole in calendario. Alla partenza da Puerto Banus, in pratica, non manca proprio nessuno tranne uno stremato Alberto Contador, ma il suo posto nella scontatissimo poker di favoriti è stato già occupato.
CHRIS FROOME
E chi altrimenti? Difficilmente rivedremo il devastante corridore ammirato sui Pirenei al Tour, ma il vincitore della Grande Boucle non può che presentarsi con i gradi di uomo da battere anche al via della corsa iberica. Il britannico, da vincente qual è, vorrà cancellare i due secondi posti ottenuti nel 2011 e nel 2014 dietro a Cobo e a Contador e zittire i detrattori delle ultime settimane, dimostrando di essere un fuoriclasse a 360 gradi. L’impresa è di quelle ardue, visto che la doppietta Tour-Vuelta non viene realizzata dal 1973, ma il white kenian ha tutte le potenzialità per sfatare questo tabù. Rispetto al recente Tour, inoltre, dalla sua avrà anche una cronometro di ben 39km adatta agli specialisti come lui con la quale potrebbe scavare un solco importante sugli avversari. La squadra, ovviamente, è di qualità eccelsa, con il suo fido scudiero Geraint Thomas e con pedine preziose come Sergio Henao e Mikel Nieve.
Dal Tour alla Vuelta: il sogno di Chris Froome
NAIRO QUINTANA
Il colombiano dovrebbe aver imparato la lezione del Tour. Anzi. Avrà dovuto impararla necessariamente, perché il corridore della Movistar non potrà permettersi di attaccare soltanto nelle ultime due tappe di montagna, impegnative ma non al livello delle precedenti. Il vincitore del Giro 2013 dovrà dare fuoco alle polveri fin da subito se vorrà puntare alla Maglia Rossa e non restare a bocca asciutta come sulle Alpi, quando l’attendismo antecedente a La Toussuire e all’Alpe d’Huez è apparso alquanto inspiegabile. Alejandro Valverde sarà ancora il suo braccio destro, pronto a scatenare l’inferno per Quintana o a rintuzzare i tentativi di attacco delle squadre avversarie. Il capitano, tuttavia, sembra essere uno soltanto e l’obiettivo non può che essere la vittoria. Il grimpeur sudamericano, però, dovrà unire alla classe e all’estro anche quella dose di coraggio necessaria per non rimanere nuovamente a mani vuote.
Nairo Quintana, voglia di rivincita
VINCENZO NIBALI
Rispetto a Froome e Quintana parte un passo indietro, anche per la presenza di Fabio Aru in squadra ma non solo. Lo Squalo, tuttavia, non può che partire con un unico pensiero fisso in testa: la vittoria. E’ nel suo DNA d’altronde, perché non si ottiene la Tripla Corona (un successo in tutti e tre i Grandi Giri) a caso. La sua condizione, come del resto quella di Froome e di Quintana, rappresenta un po’ un’incognita, ma quel che è certo è che difficilmente Nibali si tirerà indietro di fronte alle tante salite della Vuelta. Certo, lo stesso campione italiano ha dichiarato di essere al servizio di Aru, ma se la gamba dovesse essere quella giusta Enzo farebbe ben più di un pensierino alla seconda Maglia Rossa della carriera. Impossibile, insomma, non includerlo nel novero dei favoriti, anche perché quella foratura ai piedi dell’Alpe d’Huez sarà rimasta indigesta allo Squalo…
Una Vuelta per cambiare la stagione
FABIO ARU
Non c’è Contador tra i Fantastici 4, ma il sostituto non è esattamente l’ultimo arrivato. Anzi. Il 25enne sardo riparte dalle due splendide vittorie della Vuelta 2014, con cui si è definitivamente affermato tra i grandi delle corse a tappe e non così lontano da Contador, Froome e Valverde. E anche l’Astana, un po’ a sorpresa ma non troppo, avrebbe deciso di ripartire da quella doppietta (e da quella dell’ultimo Giro d’Italia) per smaltire la delusione del Tour de France, affidando almeno inizialmente i gradi di capitano al giovane fuoriclasse italiano. La condizione messa in mostra la Giro di Polonia, oltretutto, fa ben sperare per una Vuelta da assoluto protagonista, magari senza intoppi come ad esempio quel virus che lo aveva debilitato ad aprile in vista del Giro. A differenza di Froome e Quintana, inoltre, lo scalatore di Villacidro ha preparato accuratamente la Vuelta: da qui a vincerla ce ne passa, ma il podio sembrerebbe essere alla portata del Cavaliere dei Quattro Mori.
I sogni (e i dubbi) di Fabio Aru
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Foto: Twitter Team Sky