Ciclismo
Vuelta a España 2015, le pagelle della settima tappa: volpe Lindeman, Aru regala spettacolo. E Froome traballa
Una tappa monotona fino ai due chilometri da traguardo, poi ci pensano la fuga e soprattutto Fabio Aru ad accendere la settima fatica della Vuelta a España 2015. Sul primo arrivo in salita, a La Alpujarra, Bert-Jan Lindeman concretizza un attacco da lontano, ma è il sardo dell’Astana a dare spettacolo e a creare scompiglio tra i big. Le pagelle.
Bert-Jan Lindeman, voto 8,5: non risponde mai agli scatti di Koshevoy e Cousin, preferisce salire del suo passo e la regolarità alla fine paga. L’olandese riacciuffa i compagni di fuga prima dell’ultimo chilometro e poi brucia il bielorusso nel momento decisivo, coronando con la prima vittoria in un Grande Giro a 26 anni una tattica oculata ed intelligente. Non era il più forte in corsa, ma sul primo arrivo in salita della Vuelta ha ragione lui.
Ilia Koshevoy, voto 8: la Lampre non sembrava avere altre chance di vittorie di tappa oltre a Rubén Plaza, ma il 24enne bielorusso ha smentito tutti con una prova sensazionale, considerando anche le difficoltà dimostrate all’inizio della salita e addirittura in discesa. Sul traguardo, però, ci sono soprattutto rimpianti per l’occasione sprecata, visto il grande spunto dimostrato nelle fasi calde della corsa. Un prospetto interessante.
Fabio Aru, voto 8: la ‘mattonella’ è sempre la stessa. Quando scatta all’interno dell’ultimo chilometro e mezzo di corsa non ce n’è per nessuno e il sardo lo ha dimostrato ancora una volta, staccando tutti (seppur di poco) con una progressione inarrestabile. Un segnale forte lanciato ai vari Quintana, Froome, Valverde, Rodriguez e allo stesso Landa. Per la Vuelta, se ancora non si fosse capito, c’è anche il Cavaliere dei Quattro Mori: eccome se c’è.
Jérôme Cousin, voto 7: all’ultimo chilometro ‘inciampa’ clamorosamente, vanficando tutte le possibilità di vittoria. Ci mette cuore e coraggio per ricucire il gap da Koshevoy, ma la sfortuna si mette di traverso al corridore dell’Europcar, poi quarto sul traguardo.
Nairo Quintana e Alejandro Valverde, voto 5,5: la Movistar tira con tutta la squadra per diversi chilometri, con l’appparente intenzione di abbattere lo svantaggio dai fuggitivi per giocarsi magari la vittoria di tappa. Il colombiano e il murciano, però, restano probabilmente folgorati dallo scatto di Aru e si limitano ad arrivare al traguardo, svolgendo il compitino.
Chris Froome, voto 5: perdere 27″ dal gruppo dei migliori e 34″ da Aru al primo vero arrivo in salita non è certamente un buon segno per il vincitore del Tour. E’ senz’altro presto per parlare di crisi e di allarmi in casa Team Sky, ma ha destato stupore il crollo improvviso del keniano sulle rampe più dure verso La Alpujarra. E nessuno dei compagni di squadra (Roche e Nieve) ha rallentato per aiutarlo.
Mikel Landa, voto 5: se l’arrivo odierno doveva essere indicativo per stabilire le gerarchie in casa Astana, il rendimento di Aru e del basco lo ha reso probabilmente risolutivo. Lo spagnolo, infatti, si stacca al pari di Froome nel momento più concitato e viene distrutto dal compagno di squadra.
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