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Ciclismo
Vuelta a España 2015: Quintana enigmatico, Aru fatica. Nibali bersagliato dalla sorte
La prima tappa ‘vera’ della Vuelta a España ha lasciato diversi interrogativi sulla reale condizione di forma dei favoriti.
Sull’arrivo in salita del Caminito del Rey, il giovane colombiano Esteban Chaves Rubio ha dato spettacolo con una pedalata agile e performante, anche se facilitata da un gruppo che ha lasciato fare. Il sud-americano, ad ogni modo, potrebbe ambire al ruolo di sorpresa della corsa iberica e magari ambire ad un piazzamento tra i primi dieci nella generale.
Anonima e per certi versi indecifrabile la prestazione dei big. Nairo Quintana ha attaccato a 2,5 km dall’arrivo, ma la sua azione è parsa poco convinta, forse in appoggio ad un Alejandro Valverde rimasto passivo su un arrivo perfetto per le sue caratteristiche. Quintana, oltretutto, è apparso anche affaticato nel finale, staccandosi da Chaves, Dumoulin, Roche e Martin e subendo sostanzialmente il riaggancio da parte dei principali rivali. Il colombiano al momento non è quello del Tour, come non lo è Chris Froome: il britannico ha badato a spendere (e perdere) il meno possibile, cedendo appena 4 secondi a Quintana. Tardivo, invece, l’attacco di Joaquim Rodriguez: lo spagnolo, dopo una Grande Boucle vissuta da cacciatore di tappe, ha preparato la Vuelta in maniera maniacale per provare a conquistare quel Grande Giro sempre sfuggitogli in passato. E’ l’ultima occasione della sua carriera.
Giornata poco incoraggiante per i colori italiani. E’ evidente che Vincenzo Nibali ricorderà il 2015 come una delle stagioni più sfortunate della sua vita. Come già accaduto al Tour de France, lo Squalo ha perso quasi 2 minuti a causa di una maxi-caduta che lo ha visto coinvolto a 30 km dalla conclusione. Con carattere e determinazione, il 30enne siciliano, supportato dai compagni di squadra Rosa, Cataldo, Vanotti e Zeits, ha compiuto uno sforzo immane, riuscendo a rientrare sul gruppo di testa. Le energie profuse, tuttavia, si sono fatte sentire sull’ascesa conclusiva, dove l’azzurro ha ceduto 1’02” a Quintana. Un distacco già importante, che obbligherà il messinese ad attaccare. Non ha entusiasmato neppure Fabio Aru: anche il sardo, come Nibali, è rimasto vittima del capitombolo generale, riuscendo tuttavia a rialzarsi quasi subito e rientrare in breve tempo sui migliori. Sulla salita finale, tuttavia, il 25enne ha perso le ruote dei migliori proprio in dirittura d’arrivo, cedendo 11 secondi a Quintana e 7 a Froome. Un gap minimo, ma di certo non un toccasana per il morale. Aru, tuttavia, a differenza di molti suoi avversari, ha preparato con cura questa Vuelta, confidando di raggiungere l’apice della condizione a partire dalla seconda settimana.
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federico.militello@oasport.it