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Basket, Europei 2015: Italia obiettivo minimo centrato, ma la strada per Rio sarà in salita

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La “nazionale più forte di sempre” chiude al quinto posto il suo Europeo. Questa frase porterebbe a pensare ad un fallimento totale della spedizione azzurra in quel di Berlino e Lille, ma non sarebbe il termine adeguato per spiegare le due settimane vissute dalla squadra di Simone Pianigiani. Un’Italia che ha centrato l’obiettivo minimo che era stato prefissato ad inizio manifestazione, qualificandosi al torneo preolimpico del prossimo mese di luglio e quindi continuando nel proprio cammino verso le Olimpiadi.

Certamente c’è delusione per una medaglia sfumata ancora una volta e per un podio che ormai manca dal 2013. Anche guardando la finale di domenica (Spagna-Lituania) sale l’amaro in bocca per quello che poteva essere ma non è stato, perché gli spagnoli sono stati sconfitti dagli azzurri con merito nella prima fase e contro la Lituania la nostra nazionale è arrivata a giocarsi il possesso della vittoria prima di crollare nei supplementari, anche per merito di percentuali al tiro irreali degli avversari.

Voltandoci indietro il cammino dell’Italia è stato un susseguirsi di montagne insormontabili da scalare e di partite che hanno prosciugato energie fisiche e mentali. Nel girone infernale della prima fase si è cominciato con la sconfitta con la Turchia in volata, per poi passare alla difficile e sofferta vittoria con l’Islanda. Successivamente è arrivato il capolavoro contro Gasol e compagni, ripetuto contro la Germania ai supplementari. Il match con la Serbia è quasi passato in secondo piano, mentre agli ottavi con Israele è stata una passeggiata di salute. Purtroppo poi è arrivato il ko con la Lituania al termine di un’altra partita semplicemente pazzesca e che ha visto davvero l’Italia sfiorare la vittoria. Alla fine si è chiuso con la Rep.Ceca in ottimo modo e volando al preolimpico.

Doveva essere la nazionale degli “americani” e lo è stata, perché Gallinari, Belinelli e Bargnani hanno disputato comunque un grande Europeo e se siamo arrivati a quel quinto posto gran parte del merito è di loro tre. Danilo si è definitivamente consacrato come uno dei giocatori più forti di tutto il panorama europeo; Marco ha saputo calarsi bene nel suo ruolo di leader, assumendosi grandi responsabilità; mentre Andrea esce da questo torneo con nuova fiducia e con la consapevolezza di poter essere dominante.
E’ stata l’Italia anche di Alessandro Gentile e nonostante quell’ultimo possesso con la Lituania il capitano dell’Olimpia ha dimostrato di essere il futuro della nostra pallacanestro e a 22 anni si candida ufficialmente ad essere la stella e il leader nei prossimi Europei e Mondiali.

Purtroppo abbiamo pagato a carissimo prezzo l’infortunio di Datome e l’assenza del capitano azzurro si è fatta sentire soprattutto nel match con la Lituania. Altro fattore negativo è stato l’Europeo dei nostri due play: Cinciarini ed Hackett hanno deluso, non riuscendo mai a trovare le chiavi del gioco azzurro, segnando pochissimo in attacco e soffrendo a volte anche in difesa.

Adesso il pensiero deve andare per forza al prossimo mese di luglio e quel torneo che darà la possibilità a tre squadre (saranno 18 in totale) di partecipare alle Olimpiadi. Servirà un’impresa e anche un po’ di fortuna nei sorteggi dei tre gironi, perché a lottare per un posto a Rio ci sono nazionali fortissime, tra le quali le due grandi deluse di questo Europeo, Francia e Serbia. La sensazione è quella che l’Italia possa organizzare uno dei tre gironi e quindi avere il vantaggio di giocare davanti al proprio pubblico, ma nulla è ancora stato deciso dalla Fiba e dunque ora si possono fare solo tanti pensieri e congetture. L’Olimpiade resta comunque un passaggio chiave per questa generazione, che da sempre è considerata la migliore mai avuta dal nostro movimento, ma che per vari motivi non è mai riuscita a vincere nulla, restando per ora una grande incompiuta.

 

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andrea.ziglio@oasport.it

1 Commento

1 Commento

  1. ale sandro

    19 Settembre 2015 at 12:53

    Nell’era Pianigiani che parte dal 2009, la nazionale “più forte di tutti i tempi” è per il momento , si spera presto interrotto, l’unica negli ultimi quasi 60 anni a non aver mai chiuso tra le prime 4 all’Europeo o tra le prime 8 in un Olimpiade o Mondiale. Persino chi come Bianchini si trovò ad allenare gli azzurri per appena due anni, riuscì a raggiungere uno dei due “traguardi”. Personalmente non apprezzo mai etichette di migliore della storia, che mischiano epoche anche distanti di pochi anni, nemmeno per gente come Phelps,Bolt,Merckx o la Williams (che per me poi non vale almeno 4-5 tenniste dei decenni finali del secolo scorso), figuriamoci quando si tratta di basarsi sul potenziale. Gli addetti ai lavori molto vicini a questa squadra, dovrebbero attendere qualcosa di concreto nei risultati prima di esprimersi in tal modo, anche perchè difettare in play e pivot puri non depone a favore dei ragazzi, visto che si tratta di ruoli fondamentali.
    E’ pur sempre pallacanestro e non pallamano, dove due piazzamenti continentali negli 8 sarebbero già risultati mai fatti prima. Speriamo bene nel preolimpico, dove immagino che per le teste di serie risulterà decisivo il ranking Fiba.

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