Canottaggio
Canottaggio, Mondiali 2015: quattro senza, le parole dei campioni del mondo
Riportiamo dal sito delle federazione italiana di canottaggio le dichiarazioni dei nuovi campioni del mondo del quattro senza (clicca qui per la cronaca).
Giuseppe Vicino (Fiamme Gialle, capovoga): “Siamo partiti a scheggia, e abbiamo impostato un passo deciso e pulito. L’azione dell’Australia non nego che poi ci ha messo un po’ di nervosismo, ma siamo rimasti lucidi e abbiamo continuato a fare la nostra gara, sferrando però due attacchi in più rispetto a quanti ne avevamo programmati. Agli ultimi 500 metri poi loro hanno un po’ mollato e ne abbiamo approfittato subito, poi negli ultimi 250 metri con la nostra collaudata chiusura non c’è stata storia”.
Matteo Lodo (Fiamme Gialle, secondo carrello): “Abbiamo fatto la gara come credevamo di farla all’inizio. La partenza è stata forte, poi l’Australia ha dimostrato di essere un equipaggio competitivo, ma noi siamo stati bravi a tenerli. Poi negli ultimi 600 metri siamo partiti, li abbiamo visti cedere un po’ e ci abbiamo creduto. Con gli australiani temevamo l’Olanda, ci aspettavamo forse qualcosa di più da loro, ma ciò che contava e nel quale abbiamo sempre creduto era la nostra vittoria, ed è arrivata”.
Matteo Castaldo (RYCC Savoia, terzo carrello): “Ce l’ho fatta, è un sogno che si avvera, dopo tutta una vita di sacrifici. E’ una sensazione unica, la nostra forza è l’essere un gruppo di amici, è l’affiatamento che abbiamo che ci ha portato fino a questo risultato. Vedremo cosa accadrà il prossimo anno verso Rio de Janeiro, non possiamo sapere cosa accadrà, ma intanto voglio godermi questa medaglia d’oro”.
Marco Di Costanzo (Fiamme Oro, quarto carrello): “Siamo partiti convinti, e abbiamo spinto al massimo sapendo che se avremmo preso subito una buona velocità poi saremmo riusciti a mantenerla. E’ stato così, la barca era veloce, abbiamo preso il comando e il passo è stato ottimo. L’Australia è stata brava fino ai 1250 metri, poi qualcosa da parte nostra ha fatto la differenza, forse il fatto che eravamo gli unici ad essere affamati, a non aver ancora vinto niente a questi livelli, fatto sta che Peppe (Vicino, il capovoga, ndr) ai 1500 metri ha richiamato la barca e lì abbiamo guadagnato, poi agli ultimi 250 metri, quando già eravamo in testa, siamo partiti con la nostra chiusura e l’Australia era sempre più lontana. E l’oro al collo ce lo abbiamo noi. Ringrazio le Fiamme Oro, dirigenti, allenatori e compagni di squadra, per avermi supportato nella strada verso questo traguardo”.
Foto federazione italiana canottaggio
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francesco.drago@oasport.it