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Ciclismo femminile, Mondiali Richmond 2015: un’Italia di qualità per puntare al bersaglio grosso tra le juniores

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Le prove in linea dei Mondiali di Richmond 2015 si aprono domani con la gara femminile categoria Juniores, che si terrà nella fascia oraria compresa tra le 10 e le 11.50 locali (16-17.50 italiane).

65 i chilometri previsti, ovvero quattro giri di un circuito mosso che presenta 103 metri di dislivello a ciascun passaggio, peraltro con l’ultimo dente che si concluderà proprio a circa 300 metri dall’arrivo. In questa categoria, le squadre particolarmente ristrette – solo quattro atlete per ogni nazione, cinque per l’Italia che vanta la campionessa europea – danno spesso luogo a corse imprevedibili, proprio per l’impossibilità, da parte di formazioni composte da pochi elementi, di controllarle e svolgerle secondo un copione prestabilito.

Ciò non toglie che l’Italia possa recitare un ruolo importante: non solo per il notevole vantaggio di avere un’atleta in più, ma anche per l’indubbia qualità delle sue componenti, peraltro ancora da ufficializzare. Sicuramente, la campionessa europea 2014 nonché argento iridato in carica, Sofia Bertizzolo, rappresenta una delle favorite assolute, pur in assenza dell’amica e compagna in Breganze-Millenium Sofia Beggin, con la quale si è spesso divisa trionfi e gloria. Al tempo stesso, Nadia Quagliotto ha vinto gli Europei in Estonia sfoggiando doti da finisseur che, su un circuito del genere, potrebbero tornare davvero utili: se è vero che una tra Elisa Balsamo, Lisa Morzenti, Chiara Zanettin e Rachele Barbieri dovrà accomodarsi in panchina, è altrettanto vero che tutte queste atlete vengono da una stagione particolarmente significativa, in particolare Balsamo e Morzenti hanno vinto in più di un’occasione e in diversi modi. Tra questi nomi si coprono praticamente tutti i ruoli: una ruota veloce come Barbieri, un’atleta di fatica e corsa dura come Zanettin, una ragazza già completa come Morzenti (autrice peraltro di una buona cronometro) e una in netta crescita come Balsamo. Insomma, non sarà facile, per il ct Salvoldi, lasciarne fuori una.

Ovviamente, l’Italia, pure capace di andare a podio in nove degli ultimi undici Mondiali, dovrà ben guardarsi da altre nazionali. Ad esempio l’Australia, con Anna-Leeza Hull e Jessica Pratt può rappresentare un’avversaria importante, alla pari della danese Pernille Mathiesen che cercherà di raccogliere la pesante eredità della bicampionessa Amalie Dideriksen, ora passata alle élite. L’Olanda vanta poi un organico di buon livello, né si può sottovalutare la russa Karina Kasenova, bronzo europeo in carica: dunque, per le azzurre non sarà certo facile centrare il bersaglio grosso.

foto: Uec

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marco.regazzoni@oasport.it

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