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Ciclismo
Ciclismo, Mondiali Richmond 2015: débâcle italia, gli azzurri spariscono negli ultimi 5 chilometri
Senza un vero e proprio capitano, la nazionale italiana di ciclismo s strada ha provato a dire la sua nella prova in linea dei Campionati del mondo che si sono conclusi ieri a Richmond, in Virginia. Il risultato, però, non può essere positivo: il migliore è stato Giacomo Nizzolo, 18esimo.
La corsa, per gli azzurri, sembrava essersi messa bene. L’Olanda ha fatto un ritmo discretamente alto nei primi 150 chilometri di corsa, situazione nei migliori interessi degli italiani che in questo modo sono riusciti a rimanere coperti senza sprecare energie. Il problema è che anche nelle fasi calde della corsa, le maglie blu della nazionale del CT Davide Cassani si sono viste raramente nelle prime posizioni.
L’unico ad averci provato è stato Elia Viviani, che pur essendo un velocista è entrato in un attacco pericoloso a 2 giri dal termine con Boonen e Kwiatkowski. Di fatto si è bruciato, ma il veronese in quel momento sembrava il più fresco degli azzurri e ha il merito di essere ruscito ad inserirsi nel tentativo di fuga più pericoloso della corsa.
Solo nell’ultimo giro la squadra italiana si è organizzata e ha provato a prendere in testa lo strappo di Libby Hill, il primo del circuito. A 100 metri dalla curva a destra che caratterizzava l’ingresso sul pavé, però, è successo un mezzo disastro. Fabio Felline, fino a quel momento in testa, ha chiesto il cambio: sulla sua ruota c’era Matteo Trentin, di fatto il capitano in quel momento di corsa. Spaesato, il trentino ha cercato di prendere un’altra ruota, così come Giacomo Nizzolo che era dietro di lui. Quegli istanti sono stati fatali e il treno italiano è stato risucchiato dal gruppo, senza avere più la possibilità di rientrare sulla testa del gruppo nelle fasi decisive di gara. Da quel momento in poi non si è più visto nessuno davanti e le speranze di cogliere un risultato quantomeno incoraggiante si sono infrante su quel momento di incertezza.
Per il resto, diversi atleti della squadra sono stati impalpabili. Giro dopo giro l’attacco annunciato di Vincenzo Nibali si è fatto attendere, senza mai arrivare. Diego Ulissi non è mai riuscito a trovare il bandolo della matassa, correndo sempre nelle ultime posizioni del gruppo per poi chiudere ad oltre 6′ da Sagan in una prova che, purtroppo, può essere definita solo negativa. Quinziato e Bennati si sono fatti vedere solo nelle fasi finali, rimanendo forse troppo passivi nelle fasi precedenti di gara quando avrebbero potuto aiutare le punte della squadra a rimanere nelle prime posizioni. Le note positive sono poche, con Matteo Trentin che dopo una gara tutto sommato buona ha fallito nel finale dopo aver perso la testa nel gruppo proprio nel momento meno indicato.
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gianluca.santo@oasport.it
Foto: Profilo Twitter Vincenzo Nibali