Ciclismo

Ciclismo, Mondiali Richmond 2015: tanti outsider per un percorso aperto a più soluzioni

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Quando manca una sola gara a chiudere il programma delle cronometro ai Campionati del mondo di ciclismo su strada, l’attenzione inizia a spostarsi con sempre maggiore interesse alle prove in linea, con un occhio di riguardo per la prova dei professionisti di domenica. Dopo aver presentato i favoriti nella giornata di ieri, vediamo chi sono gli outsider in grado di competere per la maglia iridata a Richmond.

Il percorso, del quale si capirà di più dopo le prime gare in linea, è ancora difficile da decifrare. Attualmente, l’esito più probabile sembra una volata ristretta, anche se non sono da sottovalutare attacchi negli ultimi 5 chilometri dove il gruppo si troverà a superare tre strappi uno in fila all’altro. 260 chilometri non sono pochi e generalmente tanti atleti faticano su queste distanze. Inoltre, la gara non prevede un tratto in linea e tutta la corsa si svolgerà in circuito: sicuramente più stancante per gli atleti in gara.

Considerando il pavé, ci sono diversi atleti interessanti che potrebbero provare ad anticipare il gruppo sfruttando ilmciottolato. Tra questi Greg Van Avermaet e Zdenek Stybar, oltre Sep Vanmarcke. Due belgi e un ceco che hanno bisogno corsa d’attacco, quantomeno per provare a portare via un gruppetto. Non può permettersi di attendere la volata nemmeno Alejandro Valverde, che sale sul podio Mondiale dal 2012 senza essere mai riuscito a conquistare la maglia iridata nell’arco di tutta la carriera. Potrebbe soffrire il pavé ma è sempre tra gli uomini più pericolosi, specialmente al termine di una gara lunga e impegnativa. Ha dimostrato di saper vincere corse di questo tipo il polacco Michal Kwiatkowski, campione del mondo in carica. Anche lui può vincere in diversi modi: sia attaccando negli ultimi chilometri che in una volata ristretta (come ha dimostrato all’Amstel Gold Race). Salve qualche sprazzo, nell’ultima stagione non ha impressionato ma nelle corse canadesi è sempre rimasto lì davanti e potrebbe diventare un cliente scomodo.

Attaccherà prima dello sprint Simon Gerrans: in casa Australia la volata sembra un affare per Michael Matthews ma il più esperto compagno di squadra, che non si fa problemi a vincere corse importanti anche senza partire con i favori del pronostico, può provare ad anticipare dopo una stagione in cui ha inseguito senza successo una condizione che non è mai arrivata. Fino ad ora, quantomeno. Tra coloro che vogliono anticipare la volata si segnalano anche Niki Terpstra, specialista del pavé uscito senza risultati dalla Vuelta, Lars Boom, Julian Alaphilippe, che però sembra solo un parente di quello visto in primavera, Tony Gallopin, poco attivo negli ultimi due mesi ma già nei primi 10 in Canada, Taylor Phinney, rientrato alla grande dopo un anno di inattività, e il sempre pericoloso Ramunas Navardauskas.

Diversi anche i velocisti che partiranno dietro i favoritissimi. Il primo è Tom Boonen, che tra tutti gli uomini veloci probabilmente è quello che si trova meglio sul pavé e potrebbe anche provare a movimentare la corsa in precedenza. In una volata che si preannuncia atipica uno dei nomi più interessanti è quello di Nacer Bouhanni, nonostante nelle Classiche non abbia mai lasciato il segno, anche a causa delle poche partecipazioni. In primavera si è distinto al Giro delle Fiandre e nonostante un John Degenkolb in squadra potrebbe provare a tenere André Greipel: difficile, ma un eventuale successo sarebbe il coronamento ideale per quella che può essere considerata una delle stagioni migliori della sua carriera. Anche Edvald Boasson Hagen, nonostante sia molto adatto al percorso, deve inchinarsi ad Alexnder Kristoff nelle gerarchie di squadra, ma è una seconda punta di alto livello e con diverse soluzioni in faretra. Per quanto riguarda la Spagna, invece, Juan José Lobato è l’uomo destinato a giocarsi le proprie carte in volata se Valverde non dovesse riuscire ad anticipare il gruppo.

Il tutto senza considerare la nazionale italiana, che con le proprie punte si inserisce nella lotta al successo con il ruolo di outsider. Da Vincenzo Nibali ad Elia Viviani passando per Matteo Trentin, Diego Ulissi, Giacomo Nizzolo e Fabio Felline. Sei atleti che possono dire la loro e che permettono all’Italia di essere coperta in tutte le ipotetiche situazioni di corsa, dalla fuga fino alla volata.

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Foto: Wei Yuet Wong –  CC-BY-SA-2.0

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