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F1, Ferrari: sogno mondiale infranto a Suzuka ma squadra sempre più coesa in ottica 2016

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L’ultimo appuntamento del Mondiale di F1, sul celebre tracciato di Suzuka, ha un po’ riportato, in casa Ferrari, tutti sulla terra dopo gli entusiasmi del successo di Singapore con Sebastian Vettel. La Mercedes, su un tracciato tradizionale, ha fatto valere la sua forza lungo le curve veloci giapponesi, conquistando la decima doppietta stagionale e rafforzando la posizione di leader della classifica iridata piloti di Lewis Hamilton con 277 punti (+48 su Nico Rosberg e +59 su Vettel).

Un brusco ritorno alla realtà, dunque, che però non cancella un’altra constatazione: la Rossa è una squadra coesa. Ebbene si. Dopo anni di spaccature, polemiche e reparti che non comunicavano tra loro, in questo 2015, grazie alla nuova gestione del Presidente Sergio Marchionne e del nuovo Team Principal Maurizio Arrivabene si respira un’aria diversa. Un’atmosfera, probabilmente, dettata da una semplificazione dei ruoli che ha favorito un’interazione molto più proficua tra tutti i dipendenti e che, logicamente, si ripercuote anche in pista. Il messaggio di “scuse” di Vettel, dopo il terzo posto del Gp del Giappone, è sintomatico di un approccio completamente diverso rispetto al passato: obiettivi ed ambizioni sono perfettamente mixati con ideali collaborativi che infondono sicurezza e fanno crescere tutto il team.

In questo senso, il citato pilota tedesco è il Deus ex machina del 2015 in Rosso: 10 podi, 3 vittorie e la netta sensazione che lui, con il suo modo di lavorare, sia il collante della Scuderia. Seb, dopo l’annata negativa in Red Bull 2014, si sta dimostrando l’uomo giusto nel momento giusto, capace di aggregare e stimolare, se stesso e gli altri, per il raggiungimento di traguardi sempre più importanti. Questa stagione che, secondo le previsioni, sarebbe dovuta essere di transizione, sta dando, forse, più soddisfazioni di quanto realisticamente ci si poteva aspettare.  2° team del Mondiale, alle spalle delle inarrivabili frecce d’argento, 3 successi stagionali con Seb e 11 podi sono le statistiche di una Ferrari che più di chiunque altro è stata in grado di migliorare rispetto all’anno scorso, in cui qualcuno malediva l’era dei turbo.

L’annata corrente ha aperto una pagina differente in cui tutti, probabilmente, si sono sentiti maggiormente responsabilizzati e anche gli investimenti più incisivi da parte di Maranello e dei suoi partners nella gestione sportiva sono un sintomo assai positivo dei propositi della Scuderia. E’ evidente, infatti, che in ottica 2016 il target sarà il Mondiale e non ci potrà più accontentare di infastidire le Mercedes e, in casi particolari, precederle. Indubbiamente l’anno venturo vedremo un progetto completamente diverso, forse una monoposto che avrà un sistema di sospensioni diverso, come riportato in questo articolo, e con l’influenza di James Allison più rilevante.

I presupposti per sognare ci sono tutti sempre seguendo il dogma di Arrivabene: “Piedi a terra, testa bassa e tanto lavoro”.

 

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