Formula 1

F1: Mondiale, pensiero stupendo per la Ferrari. Vettel può davvero sognare l’iride?

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Pensiero stupendo, nasce un poco…correndo…
Le Ferrari hanno ripreso a sfrecciare come nei tempi migliori e Sebastian Vettel sta iniziando a cullare sogni tinteggiati con i sette colori dell’iride. Proibiti, forse, ma non troppo…

Il successone di Marina Bay ha rilanciato le quotazioni di Seb, che da Budapest in avanti ha fatto più punti di tutti (68, contro i 58 di Hamilton, i 39 di Kvyat, i 37 di Ricciardo e i 34 di Rosberg) e può anche recriminare per lo scoppio dell’ormai celeberrima gomma, nel penultimo giro di Spa. “C’è una piccola occasione di rendere possibile l’impossibile ed è tutta nelle nostre mani“, ha sussurrato il tedesco; la Mercedes si può materialmente insidiare, eppure 49 punti da recuperare su Hamilton sembrano ancora tanti. L’obiettivo in itinere della Ferrari dev’essere minare quelle certezze che il Team rivale ha accumulato in cinque mesi di competizioni; il trionfo di Vettel a Singapore, conseguito grazie ad un mix di velocità, strategia, freddezza, carisma – doti proprie dei grandissimi campioni e forse non è stato un caso che proprio a Marina Bay Vettel abbia eguagliato Schumacher nei tre successi nella stagione dell’esordio in rosso e superato Senna nelle vittorie totali, 42 contro 41 – ha ridato alla scuderia di Maranello quel ruolo da protagonista che porta insito nel suo DNA agonistico. Tagliando per primo il traguardo, partendo dalla pole position, il tedesco dai sentimenti già italiani ha poi suggellato in gara la supremazia schiacciante espressa nei due giorni precedenti ed ha superato, con sei gran premi d’anticipo, il target stagionale minimo di due vittorie, portandolo al livello “sogno” e avvicinando “l’andata in paradiso” che, nella primaverile Scala Arrivabene, era stata fissata alla conquista di quattro tappe del Mondiale.

 

Il realismo misto all’umiltà (chi è scaramantico può aggiungerci anche il terzo ingrediente) spinge ad essere cauti, il pragmatismo dei recenti progressi non più di tanto: le Rosse sono davvero cresciute, l’ultimo step aerodinamico ha reso le vetture reattive, pulite ed equilibrate, pronte a mettere costantemente sotto pressione qualunque avversario.
A Suzuka i cavalli – quelli dei motori, s’intende – torneranno ad essere grandi protagonisti, quindi la Mercedes potrà tornare a fare la voce grossa; ma la potenza anglo-tedesca dovrà rimare con l’affidabilità, apparsa quasi un optional nelle ultime due gare, altrimenti il Cavallino ringalluzzito potrebbe trasformarsi in quel famoso equino di legno capace di conquistare l’apparentemente inespugnabile territorio nemico…

 

Dopo aver incassato anche i complimenti di un entusiasta Sergio Marchionne, dopo aver ridotto a soli otto punti il divario con la prima Mercedes di Rosberg, messi alle spalle i quindici punti di Spa andati in malora assieme allo pneumatico esploso, Sebastian Vettel ripete silenzioso, nella sua mente, la filastrocca “150, la Mercedes casca…” scoprendo quasi magicamente che quarantanove punti sono meno di quelli che sembrano, se gli avversari perdono la bussola e i punti ancora a disposizione sono ben…centocinquanta.

 

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1 Commento

  1. Gaiacave

    22 Settembre 2015 at 17:45

    E’ una cosa veramente difficile, anzi penso impossibile…. a Suzuka la Mercedes ci darà mezzo secondo a giro e tutto tornerà come prima.
    L’obiettivo per il Giappone sarà il podio, per poi puntare, su piste favorevoli, almeno al secondo posto in classifica generale.
    Piuttosto questo filotto di gare, in qui Seb ha fatto più punti di tutti, deve rappresentare un punto di partenza per la prossima stagione; poter partire alla pari o quasi con la Mercedes può rappresentare un sogno per l’iride, ma come detto solo l’anno prossimo.
    Certo che se a Suzuka, Hamilton rompe ancora…..

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