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Golf, Open d’Italia Monza 2015: una vittoria che non t’aspetti. Lorenzo Scalise, che sorpresa!

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Quando Martin Kaymer ha raggiunto, con il Par alla 72esima buca, il rivale Rikard Karlberg al playoff dell’Open d’Italia 2015, in pochi avrebbero scommesso su una vittoria dello svedese, per un motivo in particolare. Il record del tedesco negli spareggi sull’European Tour recitava tre successi ed una sola sconfitta, mentre lo scandinavo era addirittura alla prima apparizione in un sudden death. Al solito, però, nemmeno i numeri si sono dimostrati fonti attendibili per elaborare previsioni, per il modo in cui sono stati spazzati via dall’imprevedibilità del golf, che ha premiato chi non aveva mai vinto in carriera contro uno capace di vincere due Major fin qui.

Il Parco Reale di Monza ha infatti incoronato Karlberg campione dell’Open giocato al Golf Club Milano, in una cornice mai così affollata capace di accogliere il record di spettatori nella storia del torneo con 48.000. Un successo per la Federazione e per l’intero movimento azzurro, che può aggiungere un biglietto da visita importante al curriculum presentato per la candidatura ad ospitare la Ryder Cup 2022. Una grande festa di golf durata quattro giorni in un percorso facile (score molto bassi) ma anche estremamente suggestivo in quanto completamente immerso nella natura. In un contesto del genere, gli italiani si sono resi protagonisti a sprazzi e uno dei grandi favoriti, Francesco Molinari, si è dovuto accontentare di una 20esima posizione tutt’altro che soddisfacente. Il torinese ha espresso anche un buon gioco in tre giri su quattro, ma il secondo round in 72 ed un gioco corto che non ha assistito a dovere quello lungo hanno impedito che Chicco si mantenesse nelle zone nobili della classifica.

Dove è entrato, invece, un sorprendente Lorenzo Scalise. Il dilettante azzurro, con il suo 11esimo posto, ha conquistato il premio come miglior italiano della competizione grazie ad un esaltante 66 (-6) conclusivo. Per il 20enne, cresciuto proprio sul Golf Club Milano, una settimana da incorniciare. Ma la giovane promessa, anche giustamente, non si sbilancia: “E’ stata una settimana molto positiva e con un gran risultato. Fa piacere ritrovarsi là in alto con campioni come Jimenez. Dal punto di vista tecnico, ho le idee molto chiare su quello su cui devo lavorare. Quanto al futuro – spiega Scalise –  domani torno negli Stati Uniti e martedì riprendo le lezioni: studierò ancora per due anni e mezzo, poi si vedrà”.

Quanto al resto della truppa italiana impegnata a tempo pieno sull’European Tour, il bilancio è miserrimo con un 44esimo posto di un altro padrone di casa come Marco Crespi, un 65esimo posto di un Edoardo Molinari che proprio non ingrana e ben quattro tagli, firmati da un deludente Renato Paratore, da Matteo Manassero – ormai un preoccupante habituée -, Andrea Pavan e Alessandro Tadini.

 

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Foto: Valerio Origo

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