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Judo: frattura definitiva tra Maddaloni e la federazione. Italia e Olanda verso Rio senza allenatore

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Per chi, dopo le polemiche che hanno preceduto i Campionati Mondiali di Astana 2015, considerava ancora possibile una riconciliazione tra Pino Maddaloni e la federazione, ogni speranza è andata perduta: il campione olimpico di Sydney 2000 ha infatti lasciato definitivamente il posto di allenatore federale alla guida della squadra maschile. Secondo il fuoriclasse napoletano, infatti, non sussisterebbero le condizioni per proseguire il rapporto con il massimo organismo del judo italiano, e dunque l’unica scelta possibile si è rivelata quella dell’abbandono definitivo del posto che gli era stato assegnato proprio con l’obiettivo Rio 2016.

Come abbiamo avuto modo di sottolineare già al tempo degli avvenimenti che hanno portato alle dimissioni di Maddaloni, ovvero lo scontro sul numero dei convocati per l’appuntamento iridato tra l’allenatore ed il presidente federale Domenico Falcone, una situazione del genere non può che risultare deleteria per il judo azzurro in generale. Innanzi tutto, al di là del nome dell’allenatore in questione, troviamo davvero poco produttivo un cambiamento di questo tipo a meno di un anno all’appuntamento a cinque cerchi: la nazionale italiana aveva infatti trovato una sua stabilità sotto la guida di Maddaloni, una stabilità che ora dovrà ritrovare in poco tempo con un nuovo allenatore del quale ancora non sappiamo il nome (non sappiamo, infatti, se verrà confermato Francesco Bruyere dopo la nomina dell’ultimo minuto per subentrare a Maddaloni per i Mondiali). In seconda battuta, il blasone dello stesso campione olimpico rende questo avvenimento ancora più nefasto, in quanto l’Italia perde così un allenatore di indubbio talento ed un grande conoscitore del judo, una vicenda che ricorda quella di Ezio Gamba, oramai divenuto da diversi anni la guida della forte nazionale russa. Non ci sarebbe nulla di strano, dunque, nel vedere Maddaloni cambiare colori prossimamente, visto che sono certamente tante le nazionali che vorrebbero un nome come il suo al timone di comando.

Intanto, dall’Olanda è arrivata la notizia delle dimissioni di Marjolein van Unen, tre volte campionessa europea e plurimedagliata mondiale, che guidava la nazionale femminile da diciotto anni: la cinquantaduenne ha deciso di prendere questa dolorosa decisione a causa dei problemi di salute che la stanno affliggendo negli ultimi tempi. Van Unen ha spiegato che aveva già pianificato un ritiro dopo le Olimpiadi, ma il peggioramento dei suoi problemi cardiaci e la necessità di un’operazione l’hanno costretta a lasciare la squadra in anticipo: “Per me l’importante è che le atlete vincano delle medaglie ai Giochi Olimpici, e per riuscirci avranno bisogno di un allenatore che possa dare il 100% per il loro obiettivo“.

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giulio.chinappi@oasport.it

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