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L’influenza che ha l’ADM sulle scommesse in Italia
Lo sapevi che alle spalle delle migliori squadre di calcio in Europa, e in particolare in Inghilterra, ci sono contratti di sponsorizzazione firmati con aziende del gioco d’azzardo? Pensiamo per esempio al ruolo chiave che giocano i bookmaker internazionali nel riuscire a sostenere le squadre di Premier League come Blackburn, Tottenham, Aston Villa e Sunderland.
Per diverso tempo questo tipo di trend è stato imitato anche in Italia, almeno fino a quando è stato possibile farlo. Molti di noi hanno spesso ignorato questo tipo di accordo, ma basterà ricordare le storiche magliette del Milan, con il brand Bwin, oppure quelle della Juventus con Betclic. Ma che cos’è accaduto?
Con l’introduzione del divieto di pubblicità e di sponsorizzazione delle piattaforme dei casinò e dei bookmaker online questi accordi hanno subito bruschi arresti. E ora la domanda sorge spontanea: senza gli accordi di sponsor come gli operatori del gioco d’azzardo, il calcio può sopravvivere? Per rispondere è importante concentrarci sul ruolo chiave dell’Agenzia delle dogane e dei Monopoli, visto che si occupa di regolare i siti scommesse in Italia e quelli dei casinò, oltre a fornire le licenze per gli operatori!
Bookmaker AAMS e calcio: un match perfetto (o almeno lo era!)
Dopo anni difficili per il calcio e i rapporti che sono freddati tra il mondo del pallone e quello dell’industria del gioco d’azzardo, è normale porsi delle domande. Come abbiamo accennato in precedenza avere come sponsor bookmakers con licenza ADM o siti non AAMS per scommesse sullo sport è diventato impossibile.
Per cercare di tutelare i giocatori, in particolare i minori e non esporsi ai pericoli legati a un approccio sbagliato al gioco d’azzardo, ogni possibile scambio tra questi due settori è stato bloccato. E nel farlo è stata fermata drasticamente anche ogni tipologia di pubblicità. C’è da dire però che diverse società di scommessa sono riuscite ad aggirare tale divieto, e vedremo come!
È stato il Decreto Dignità a introdurre nel nostro Paese un severo stop sulle pubblicità per casinò e bookmaker online. A partire quindi dal mese di giugno 2019 hanno iniziato a scomparire i loghi di bookmaker e casinò dalle divise delle squadre, dai cartelloni a bordo campo e dalle sale stampa. Una linea dura che è costata milioni di euro alle società calcistiche che hanno così perso un’importante entrata fissa nei loro bilanci annuali.
Come è stato aggirato il problema del divieto?
I più attenti diranno che questo divieto è stato realizzato e attuato solo in parte. In diversi Paesi e soprattutto in Italia dove opera l’ADM, nonostante il Decreto Dignità i loghi di queste piattaforme di gambling hanno continuato ad apparire. In parte andando a sponsorizzare specifici prodotti come la sezione di notizie sportive e gli eventi più importanti, il prelievo online o i metodi di deposito che, tecnicamente, non potevano rappresentare pubblicità a siti di scommesse o casino. Dall’altra parte invece sostenendo l’adozione di accordi con società attive sui mercati esteri e non attivi in Italia.
Come si comporta ad oggi il mondo del calcio
Considerando tutti gli aspetti che mettono in luce le falle all’interno del divieto, moltissimi addetti lavori e le società sportive hanno chiesto al governo di rimettere mano alla legge. La richiesta è di introdurre delle modifiche che possano garantire il supporto degli accordi tra casinò (e più in generale il gioco d’azzardo) e le società calcistiche.
La sponsorizzazione non è infatti un concetto nuovo rispetto al mondo dello sport, in particolare per le competizioni calcistiche in Italia in Europa. E non dimentichiamo che prima ancora di essere squadre di calcio, ogni team è un’impresa con un chiaro obiettivo: riuscire a fare profitto attraverso collaborazioni interessanti, così da garantire giocatori di alto livello alla propria squadra. Ed è presto detto che i profitti possono anche essere generati con gli sponsor.
Nel complesso possiamo quindi dire che le decisioni di ADM hanno fortemente mutato il settore di scommessa online, lasciando anche qualche polemica.