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MotoGP, Gran Premio di Aragón 2015: cinque gare alla fine del Mondiale, ma non è solo Rossi vs Lorenzo

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L’eterna lotta intestina fra Rossi e Lorenzo sta giustamente catalizzando tutti gli interessi dei seguaci della MotoGP, tuttavia, il quattordicesimo appuntamento del Motomondiale 2015 presenta tanti altri spunti interessanti. Statistici, motivazionali, generali e individuali.

Il Motorland Aragón – sembra il nome di un parco divertimenti, infatti, un circuito motoristico ne ha tutti i crismi – è il sesto circuito spagnolo della storia ad ospitare una gara del Motomondiale, dopo Jerez, Catalunya, Jarama, Montjuich e Valencia. Aragón ha fatto il suo ingresso in calendario nel 2010, la pista è situata nei pressi di Alcañiz, cittadina di circa tredicimila anime rinomata per le coltivazioni di ulivo e, soprattutto, le corse automobilistiche; per quanto riguarda il Motomondiale, i centauri spagnoli hanno conquistato 11 dei 15 Gran Premi fin qui disputati su questo tracciato (gli unici non-spagnoli ad aver trionfato qui sono stati Casey Stoner nel 2010 e 2011, Andrea Iannone in Moto2, nel 2010 e Romano Fenati in Moto3, nel 2014).

Sul serpentone amico denominato anche Ciudad del Motor de Aragón, Marc Marquez cercherà la vittoria numero cinquanta in carriera – a 22 anni! – e, nonostante i sessantatré punti di distacco da Rossi nella generale, non ha smesso di fantasticare il suo personalissimo tris consecutivo in MotoGP. Il Campione di Cervera ha vinto l’edizione del 2013 partendo dalla pole e ripetendo l’impresa del 2011 in Moto2. L’anno scorso è invece caduto mentre era al comando, per via delle slick sul bagnato (pioggia arrivata a sette giri dal termine, Lorenzo fa già i dovuti scongiuri…); grazie ad una bella rimonta ha poi tagliato il traguardo in tredicesima posizione. Performance in carta carbone per il suo compagno in Repsol Honda, Dani Pedrosa, classificatosi alle sue spalle dopo aver anch’egli “rifiutato” il cambio moto. Ad Alcañiz, Pedrosa può comunque vantare una vittoria nel 2012 e due secondi posti nel biennio 2010-2011.

Per ciò che concerne i colori italiani extra Rossi (a proposito, Aragón e Austin sono rimasti gli ultimi due tabù da sfatare, per Valentino…), tre “zeri” nelle cinque edizioni del GP aragonese per Andrea Dovizioso, il suo miglior risultato è stato un terzo posto nel 2012, al termine di un’accesa battaglia per il podio con il compagno di squadra Cal Crutchlow. Anche Andrea Iannone è uscito di pista lo scorso anno, dopo una prima fase di gara che lo aveva visto lottare addirittura per la vittoria. Attualmente, l’abruzzese è il miglior pilota Ducati in classifica, dove occupa la quarta posizione con 159 punti, però correrà in questo weekend in condizioni non ottimali a causa della sublussazione alla spalla sinistra che si è procurato, mentre si allenava a piedi nei pressi di casa sua a Vasto, cadendo sulla spalla già lussata nei test di metà maggio al Mugello.

Alex Espargaró l’anno scorso ha conquistato ad Alcañiz l’unico podio della sua carriera in MotoGP, giungendo secondo al traguardo in sella alla Forward Yamaha.

Infine, uno sguardo atipico a due classifiche “speciali”, o per meglio dire “parallele”, della MotoGP, di cui si parla ben poco alla luce del dominio dei soliti noti – team, motori, piloti – nella normale graduatoria iridata. Tra i piloti satellite, svetta Bradley Smith (Monster Yamaha Tech 3) con un vantaggio di 42 punti sul nostro Danilo Petrucci (Octo Pramac Racing). In Aragona, il britannico è arrivato quinto lo scorso anno, mentre Petrux ha chiuso all’undicesima piazza assoluta in sella alla ART del team IodaRacing, suo miglior risultato nel 2014.
Seguono l’altro pilota Yamaha, Pol Espargaró , e l’inglese Cal Crutchlow (LCR Honda).
Nella categoria Open – centralina Magneti Marelli più software Dorna, 24 litri di carburante, 12 motori a stagione, due opzioni di gomme – è Loris Baz (Forward Racing) a guidare la particolare classifica dopo l’incredibile quarto posto in condizioni miste a Misano. Il francese ha un vantaggio di cinque punti su Hector Barberá (Avintia Racing) e dodici sul rookie Jack Miller (LCR Honda).

 

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