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Speed Skating, Maurizio Marchetto in esclusiva: “Dura dover ricominciare da capo. Troppo pochi impianti in Italia”

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Non manca molto all’inizio della stagione 2015-2016 di Speed Skating in cui la squadra italiana tenterà di replicare gli ottimi risultati della stagione passata, cercando di migliorare ulteriormente. Per conoscere le condizioni e gli obiettivi degli azzurri abbiamo interpellato il nuovo direttore sportivo della Nazionale Italiana Maurizio Marchetto che ha concesso in esclusiva per OA un’intervista.

Professor Marchetto, lei è di ritorno dall’esperienza in Russia in cui, dati alla mano, ha ottenuto grandi risultati, dando linfa ad un movimento altamente qualitativo. Ebbene che impressioni ha avuto tornando nel gruppo italiano e che cosa si aspetta nel prossimo futuro?

“Ho trovato alcuni atleti già con esperienze internazionali importanti ma di dover ancora una volta ricominciare da capo a costruire una squadra compatibilmente con il bacino di atleti che l’Italia può mettere a disposizione. Problemi vecchi non risolti e nuovi, tra le varie e mi preoccupa non poco  il ristretto numero di posti assegnati all’Italia per partecipare alla coppa del mondo 2015 – 2016. I posti vengono ottenuti in base ai risultati della stagione precedente; il massimo è di 5 per ogni distanza”.

La Nazionale azzurra, dall’ultima stagione, esce assai rinfrancata per le prestazioni sulla Mass Start di Fabio Francolini,(vice campione del mondo ad Heerenveen) ed Andrea Giovannini (nella top3 di World Cup della distanza), disciplina che sarà olimpica nel 2018 in Corea. Pensa che le nostre speranze di medaglia siano tutte incentrate su questa gara oppure crede che gli atleti menzionati o altri potranno farsi valere sulle distanze più classiche? 

“Annualmente il pattinaggio veloce su ghiaccio a livello internazionale  presenta molti impegni importanti,  ma in assoluto le competizioni più importanti sono ovviamente i Giochi Olimpici ed a seguire i campionati mondiali singole distanze (programma olimpico) che si disputano nei tre anni che precedono le Olimpiadi. Ora con la Mass Start il programma si è arricchito ulteriormente  portando in questi due eventi a 14 le medaglie in pallio tra femmine e maschi.  Questa premessa serve per dire che un atleta che ha le caratteristiche per gareggiare su più distanze non deve limitarsi solamente alla Mass Start.  Dopo l’inserimento di una gara a squadre (Team Pursuit) era ora che vi fosse  anche una distanza in linea in gruppo. La Mass Start è una gara molto bella, ma anche pericolosa, non mi riferisco a possibili incidenti o cadute ma al fatto che se un atleta nel finale rimane imbottigliato addio risultato. Questo vuol dire che se un atleta può aspirare anche ad altre distanze è interessate che ci provi, a prepararsi ed a gareggiare.  A nostro avviso questa gara  dovrebbe prevedere qualche giro in più, almeno km 10 ma in questa modalità breve la concorrenza sarà molto alta, data non solo per la presenza degli esperti atleti olandesi delle maratone o per atleti dal pattinaggio a rotelle in linea ma per l’arrivo di pattinatori  provenienti dallo Short Track. La risposta alla domanda è da trovare qui sopra in ogni riga”.

Spesso il mondo del pattinaggio a rotelle è stato un serbatoio importante per il nostro speed skating. Possiamo pensare ad Ippolito Sanfratello e, in tempi ancor più recenti, a Francesca Lollobrigida e Fabio Francolini. I recenti europei in Austria hanno dimostrato che siamo la Nazionale leader in Europa, crede che ci potranno essere altri atleti, potenzialmente papabili per cimentarsi sul ghiaccio?

“La squadra italiana agli europei in Austria è andata molto forte,  io stesso provengo come prima specialità agonistica dalle rotelle, ed altri pattinatori  prima di me. A differenza del pattinaggio veloce su ghiaccio, il pattinaggio a rotelle in Italia ha molti praticanti su tutto il territorio e quindi sicuramente  potenziali pattinatori anche per questa disciplina. Le prime difficoltà sono tecniche e  logistiche,  perché gli impianti italiani sono due nell’arco di 100 km e scoperti. Il pattinaggio veloce mondiale negli ultimi 10 anni è cambiato moltissimo e noi l’unica pista coperta che ha l’Italia è rigorosamente chiusa. Torino una grande occasione persa.  La seconda difficoltà è tecnica, la tecnica del pattinaggio veloce non è facile, e a due anni e mezzo dai Giochi Olimpici, se ci sono degli obiettivi, bisogna concentrarsi solo su una disciplina”.

Quale sarà il vostro programma di avvicinamento alla stagione 2015-2016?

“Come detto in precedenza, sono con la squadra da meno di quattro mesi;  la prima cosa che ho dovuto fare è stato di calarmi in una realtà decisamente molto diversa. Con gli atleti che hanno dato la disponibilità a lavorare con noi  stiamo dando  molto spazio al lavoro tecnico ed  all’aumento del volume dell’allenamento  senza perdere la qualità degli allenamenti. Uno degli obiettivi primari della stagione non è solo di ben figurare nei vari campionati I.S.U.  ma anche di acquisire attraverso i risultati un numero di posti maggiore in coppa del mondo”.  

Ultima domanda che le faccio: se potesse prendere qualcosa dalle squadre concorrenti in World Cup, che cosa sceglierebbe?

“Per completare il nostro gruppo onestamente desiderare anche qualche atleta della mia precedente squadra, non sarebbe uno scandalo, per più di quattro anni  abbiamo vissuto e lavorato quotidianamente assieme, gioito per un risultato o sofferto se non si raggiungeva;  si penso proprio che non sarebbe uno scandalo. Ma pensiamo all’Italia.   Dalle altre nazioni mi piacerebbe prendere un impianto ghiaccio da destinare in una zona che possa garantire una frequenza quotidiana di atleti ITALIANI  importante, mi piacerebbe non dover barattare quotidianamente le ore sul ghiaccio o della palestra per l’allenamento con le altre nazioni straniere. Vorrei che la programmazione fatta non fosse quotidianamente messa in discussione per problemi di bilancio, vorrei che i nostri atleti si muovessero elegantemente con il made in Italy e portassero nel mondo un messaggio di personalità vincente. Quando  noi raggiungeremmo tutto questo dalle altre nazioni non avremmo niente da prendere”.

 

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giandomenico.tiseo@oasport.it

Immagine: fisg

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