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Tennis: Coric, Zverev, Kyrgios e Rublev il nuovo che avanza e l’Italia resta indietro

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Nelle ultime stagioni, nonostante il dominio dei soliti noti, sono riusciti a mettersi in mostra numerosi giovani, alcuni dei quali già molto conosciuti al grande pubblico e prontissimi ad entrare in pianta stabile nell’elité del tennis mondiale. La nazione che da questo punto di vista sta meglio è certamente l’Australia che negli anni a venire potrà contare su un terzetto davvero esplosivo, composto da ragazzi dall’indubbia personalità, da un ottimo valore tecnico e anche da un carattere fumantino, che spesso ha stoppato la loro crescita, vedi Bernard Tomic (1992) Il ragazzo di origine serbe fuori dal campo non ha mai avuto una vita molto tranquilla (l’ultima l’arresto in California tra giugno e luglio), ma è dotato dii un talento che gli permette di stare tra i primi venti del mondo. Sulla sua scia ci sono i più giovani Nick Kyrgios (’95) e Thanasi Kokkinakis (’96), con il primo già molto più competitivo ma entrambi abbastanza incostanti e alla ricerca di una continuità di rendimento

 In questo momento il più pronto tra i giovani in rampa di lancio sembra essere Borna Coric, ultimo talento della scuola croata, classe 1997, che appena maggiorenne è giá ormai alle porte dei primi trenta del mondo. Ottimo servizio e gioco da fondo, dovrà lavorare ancora molto sul fisico e sulla tenuta, soprattutto nelle sfide tre set su cinque. Stiamo comunque parlando di un possibile campione, pronto a prendere l’eredità dei vari Ljubicic o Ivanesivic, senza dimenticare di avere davanti una guida come Marin Cilic.

Più vecchio di tre anni rispetto a Coric è l’austriaco Dominic Thiem, numero 21 del mondo, che sembra finalmente aver trovato una certa continuità in questa stagione, la stessa che sembra avere ormai Jack Sock, classe 1992, capace di vincere in doppio anche degli Slam e certamente il talento sul quale gli Stati Uniti puntano maggiormente negli anni a venire.

Una crescita che sembra costante e graduale è quella che sta vivendo il tedesco Alexander Zverev, 18 anni, numero 79 del mondo, che ha espresso un grande potenziale in alcuni tornei ma deve essere molto più costante. Una delle sorprese più liete del 2015 è il coreano Hyeon Chung, 19 anni e numero 73 del mondo. Finalista due anni fa a Wimbledon Juniores, ha dimostrato di poter stare ampiamente nel tennis che conta e continua a scalare rapidamente la classifica mondiale.

Nell’ultimo weekend di Coppa Davis si è messo in mostra Andrey Rublev. Il capitano russo ha puntato ancora una volta su di lui e nel primo set contro Fabio Fognini il giovane classe 1997 ha saputo tenere testa al ligure. Buon gioco da fondo, ottimi colpi, manca ancora nel gioco a rete e soprattutto deve migliorare sul piano fisico. Attualmente è fuori dai primi 150 del mondo, ma il carattere e la voglia di emergere di certo non mancano ad un ragazzo che neanche maggiorenne riusciva a battere Andujar nel quinto e decisivo match tra Russia e Spagna in Coppa Davis.

In Italia, invece, da sempre i tennisti crescono e maturano lentamente ed ormai da anni non riusciamo ad avere il “baby fenomeno”. Doveva essere Gianluigi Quinzi, ma il marchigiano dopo aver vinto Wimbledon Juniores nel 2013, in questa stagione è scomparso causa numerosi problemi fisici e alcune scelte di gestione completamente sbagliate. Adesso Gianluigi è tornato nella famosa Accademia di Nick Bollettieri e la speranza è quella che il guru del tennis americano e mondiale possa ridare all’Italia un talento.  Ora come ora comunque bisogna affidarsi a Marco Cecchinato e Matteo Donati. Il primo è più vechio di tre anni (classe 1992) ed ha appena raggiunto il miglior piazzamento in classifica della carriera, salendo fino al numero novanta del mondo. Il secondo (1995) è forse il miglior prospetto azzurro e negli ultimi Internazionali d’Italia ha dimostrato di avere un grandissimo potenziale. Una crescita graduale e che lo ha portato anche tra i primi 120 del mondo, anche se ora è al numero 171 ma comunque con ottimi margini di miglioramento. Intanto il tennis italiano aspetta e continua ad interrogarsi su un futuro incerto e che non puó far star tranquilli.

 

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andrea.ziglio@oasport.it

Immagine: FB Nick Kyrgios

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