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Pallavolo
Volley, Coppa del Mondo – Apoteosi Italia: il ritratto degli azzurri, da Zaytsev a Colaci. Festa a Rio
L’Italia si è qualificata alle Olimpiadi 2016! Una memorabile Coppa del Mondo per la nostra Nazionale di volley maschile ha permesso l’impresa ai ragazzi di Chicco Blengini. Il ritratto dei 14 azzurri che ci hanno regalato un traguardo memorabile.
IVAN ZAYTSEV:
Opposto, 2 ottobre 1988
Dalla cacciata di Rio a…Rio. È lui l’artefice principale di questa qualificazione alle Olimpiadi, è lui che si merita di ritornare in Brasile dopo i noti episodi alla vigilia della Final Six di World League. Lo Zar è stato eccezionale, in queste due settimane ha probabilmente giocato il miglior volley della carriera, si è spesso caricato l’intera Nazionale sulle spalle, l’ha trascinato fuori dai pochi momenti di difficoltà, ha guidato l’arrembaggio che sembrava impossibile contro la Russia. Ritornato opposto dopo l’esperimento da schiacciatore ha dato davvero tuto se stesso.
OSMANY JUANTORENA:
Schiacciatore, 12 agosto 1985
Una Coppa del Mondo in crescendo, in difficoltà nella prima parte di torneo (ed era stato da tutti individuato come un “problema”, da noi in primis), partita dopo partita ha ritrovato lo smalto dei giorni migliori ed è tornato Pantera nell’incontro più importante della stagione (e non solo). Ci pensa l’hombre de L’Avena a demolire la Polonia, a stendere i Campioni del Mondo e a prendersi una bella rivincita in Giappone dopo lo strano caso doping del 2006, anno da cui poi non ha più rivestito la casacca di una Nazionale. Ha abbracciato l’azzurro e al debutto è subito festa.
SIMONE GIANNELLI:
Palleggiatore, 9 agosto 1996
Da grandissima promessa a titolare di una Nazionale vincente nell’arco di un’estate. Partito come riserva di Travica, poi i noti episodi che hanno coinvolto il Drago hanno subito rilanciato il 19enne che ha incantato durante tutta l’estate. È merito su se Zaytsev ha schiacciato con così alte percentuali, se Juantorena si è ripreso gradualmente, se Lanza è diventato mina vagante, se i (rari) primi tempi sono riusciti a fare la differenza. In tutto questo un torneo praticamente privo di errori in cui ha dimostrato di essere un palleggiatore moderno, forte anche a livello individuale, sottorete e al servizio.
MASSIMO COLACI:
Libero, 21 febbraio 1985
Il successo di questa nuova Nazionale passa anche per la crescita esponenziale che il nostro libero ha avuto nell’ultima stagione. È stato lui l’uomo in più dell’Italia, spesso e volentieri salvata con dei voli e dei recuperi inimmaginabili che facevano sussultare tutti gli avversari: il pallone sembrava a terra, lui lo recuperava e l’Italia ricostruiva l’azione spesso vincente. Grande carisma e praticità, uomo spogliatoio fondamentale.
SIMONE BUTI:
Centrale, 19 settembre 1983
Promosso capitano dopo l’infortunio di Birarelli è stato bravo a tenere unito un nuovo gruppo, in un ruolo e in un momento davvero difficilissimi. Ci voleva tanto sangue freddo e ha sbrigato la pratica con l’assoluta facilità dell’uomo d’esperienza. Sul campo, va detto, ha funzionato a fasi alterne ma nel momento del bisogno ha fatto valere tutto il suo potenziale contribuendo a schiantare la Polonia sottorete e giocando anche un’ottima partita contro la Russia.
FILIPPO LANZA:
Schiacciatore, 3 marzo 1991
Non ha voluto denunciare un piccolo problemino fisico al via del torneo e infatti ha pagato dazio, poi si è ripreso ed è stato determinante soprattutto in ricezione, trovando anche delle gioie al servizio. Non sarà certamente stato il miglior Pippo della carriera ma il lavoro sporco in seconda linea è fondamentale quanto la fase offensiva dove comunque ha saputo sfruttare le occasioni in cui Giannelli lo ha servito. Da solo ha battuto il Venezuela, contro la Polonia ha scompigliato le carte, contro la Russia ha giocato al pari di Zaytsev e Juantorena prima che il fisico lo abbandonasse.
MATTEO PIANO:
Centrale, 24 ottobre 1990
Rientrava in Nazionale dopo un’operazione post campionato e ha subito dimostrato il suo talento. Il reparto centrale ha faticato a lunghi tratti ma quando c’era da mettere le mani, soprattutto nei due big match conclusivi, non si è tirato indietro. Una delle grande scommesse di Berruto, diventato davvero grande da quando veste la casacca azzurra.
DANIELE SOTTILE:
Palleggiatore, 17 agosto 1979
L’uomo di esperienza e di fiducia di Chicco Blengini, riserva di un grande Blengini ma determinante in due momenti topici di questa Coppa del Mondo. Contro l’Egitto quando Simone era davvero spento è entrato e ha svoltato l’incontro, contro l’Argentina sul 14-14 del tie-break ha piazzato l’ace che ci ha fatto respirare.
SIMONE ANZANI:
Centrale, 24 febbraio 1992
Dà respiro a Buti contro Tunisia e Venezuela giocando il suo onesto volley sottorete. Anche lui ha contribuito a uscire dalle piccole difficoltà facendo gruppo.
LUCA VETTORI (opposto, 26 aprile 1991) e GIULIO SABBI (opposto, 10 agosto 1989):
Praticamente non si sono visti in campo, se non per qualche scambio (più Vettori che ha anche giocato un’ampia parte del match contro il Venezuela). Zaytsev mostruoso, è bastato lui senza turnover.
OLEG ANTONOV:
Schiacciatore, 28 luglio 1988
Ha sostituito l’inesistente Juantorena contro gli USA giocando il suo, poi ha trovato più spazio nei match più agevoli (Venezuela soprattutto). Una presenza futuribile.
IACOPO MASSARI:
Schiacciatore, 2 giugno 1988
Partecipa alla festa, togliendosi lo sfizio di entrare spesso sul finire dei vari parziali, soprattutto per sfruttare il suo servizio.
SALVATORE ROSSINI:
Libero, 9 agosto 1986
Unico a non aver mai calcato il campo ma con un Colaci così era davvero impossibile nonostante Rossini sia un uomo di enorme esperienza in Nazionale.
GIANLORENZO BLENGINI:
Commissario Tecnico
Alla prima uscita ha fatto subito centro realizzando un’impresa che sembrava impossibile ai più. Forse peccherà in tante cose, forse la rinascita di questa Italia non è solo merito suo ma ha contribuito in maniera determinante a creare un gruppo e a infondere convinzione ai ragazzi nei loro mezzi. Era necessaria una sterzata ed è arrivata prontamente, durante una Coppa del Mondo in crescita e durante la quale è maturato lui stesso. Ricordiamo bene i sette cambi contro gli USA che hanno violato il regolamento (non penalizzato), i time-out molto confusi ed errate valutazioni tecniche poi col passare dei match è diventato molto più responsabile ed esperto, ottenendo l’obiettivo richiesto (tutt’altro che facile). Ora gli Europei (ok lo organizziamo in casa, ma l’importante era la Coppa) poi verrà risolto il problema del doppio incarico?
MIRKO CORSANO – Assistente allenatore
MATTEO CARANCINI e FEDERICO CIAN – Scoutman
GIORGIO D’URBANO – Preparatore atletico
PIERO BENELLI – Medico
DAVIDE LAMA e SEBASTIANO CENCINI – Fisioterapisti
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