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Pallavolo
Volley, Coppa del Mondo – L’Italia dei “bocciati”: Juantorena non convince, centrali in rincorsa, la panchina…
L’Italia ha terminato anche la seconda fase della Coppa del Mondo 2015 di volley maschile e si sta trasferendo a Tokyo dove da lunedì partirà la caccia alle Olimpiadi 2016: tre partite capitali (Russia, Argentina e Polonia) per capire se voleremo subito a Rio o se dovremo passare per il torneo continentale di gennaio.
Ci sono stati alcuni azzurri che non hanno convinto appieno in questa prima parte di torneo…
OSMANY JUANTORENA – Non era facile aspettarsi l’elevato livello della Pantera dopo una lunga assenza livello internazionale. Sta pian piano entrando nel torneo, migliorando il proprio rendimento ma per il momento l’italo-cubano ha un po’ deluso le aspettative. Ha faticato in ricezione, è stato pessimo nell’unico big match giocato finora, in attacco va meglio anche se c’è voluto un po’ per ottenere la fiducia di Giannelli. Potrebbe essere arrivato a puntino per le partite che contano ma lo scopriremo solo lunedì contro la Russia: doveva essere lui l’uomo che avrebbe dato la scossa alla Nazionale, ora serve la sterzata nel momento che conta.
REPARTO CENTRALE (Simone Buti, Matteo Piano, Simone Anzani) – Lo sapevamo prima dell’inizio della competizione, le prime partite della Coppa del Mondo lo hanno confermato: abbiamo dei centrali sì buoni (e guai a negarlo) ma sono forse l’anello debole della squadra. Capitan Buti non ha convinto, meglio Anzani che lo ha sostituito in corsa, Piano sì sufficiente ma non ancora in grado di esaltarsi (salvo alcuni lampi a muro, ma contro avversari nettamente inferiori). Mancano i primi tempi (questa è colpa anche di Giannelli).
FILIPPO LANZA – Nel limbo di color che sono sospesi. Fino a ieri mattina non aveva per nulla convinto, poi una bella svegliata contro il Venezuela ha rinviato la valutazione. Sarà soprattutto fondamentale in ricezione, in attacco le scelte sono altre e si è già capito.
PANCHINA CORTA – Anche questo era un limite che si era preventivato. Blengini ha capito che poteva trovare poco materiale dalle seconde linee e ha applicato pochissimo turnover (speriamo che non costi sulle gambe azzurre). Solo contro il Venezuela hanno rifiatato Zaytsev e Juantorena, buon apporto di Luca Vettori e di Oleg Antonov anche contro gli USA. Si è pescato un buon Anzani, questo è vero, ma vediamo la panchina ancora come il nostro tallone d’Achille. Certo il torneo è ormai terminato, ma chi potrà cambiare il corso delle super sfide se ce ne dovesse essere bisogno?
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