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Volley, Europei 2015 femminili – Le convocate dell’Italia: 14 azzurre a caccia del titolo

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Marco Bonitta, Commissario Tecnico della Nazionale Italiana di volley femminile, ha diramato le convocazioni per gli Europei che si disputeranno tra Paesi Bassi e Belgio dal 26 settembre al 4 ottobre.

 

PALLEGGIATRICI: Eleonora Lo Bianco, Ofelia Malinov

OPPOSTI: Nadia Centoni, Valentina Diouf, Indre Sorokaite

SCHIACCIATRICI: Caterina Bosetti, Lucia Bosetti, Antonella Del Core, Valentina Tirozzi

CENTRALI: Valentina Arrighetti, Cristina Chirichella, Martina Guiggi

LIBERI: Monica De Gennaro, Stefania Sansonna

 

Dunque l’ultimo taglio del CT Campione del Mondo 2002 riguarda Carolina Costagrande, grande veterana della Nazionale. In precedenza era stata tagliata anche Raphaela Folie.

 

4 Commenti

1 Commento

  1. daigaz

    23 Settembre 2015 at 15:32

    Al netto di una momentanea preparazione atletica che, in questa fase, conosce solo lui, non capisco queste convocazioni di Bonitta. L’unica scelta che ritengo sensata è l’esclusione della Folie, centrale da 2 muri a partita.
    Per il resto, con tutti i problemi che abbiamo in palleggio sin dal pre-Mondiale 2014, Bonitta convoca solo 2 palleggiatrici e una è una 18enne che ha giocato 1 sola stagione da professionista e pure in A-2? E invece lascia a casa Noemi Signorile che, oltre a essere stata la palleggiatrice più giovane dell’A-1, è arrivata in finale-Scudetto con Novara? Certo, la Signorile non ha giocato il Grand Prix per misteriosi motivi personali o di salute e magari la sua condizione non era al meglio; così come sono evidenti le sue lacune sui primi tempi e a muro, difetti non da poco per una regista: ciononostante, a Rio ci andremo con la Malinov in palleggio? Siamo così sicuri che il Club Italia, quest’anno, in A-1, farà la stessa figura che in A-2? Siamo così sicuri che non fosse meglio permettere di fare esperienza in Nazionale alla Signorile, che ne ha pure bisogno?
    E riguardo Alessia Gennari? La banda più forte e più completa dello scorso campionato vinto dalla sua Casalmaggiore? Che senso ha lasciare a casa pure lei? Valentina Tirozzi, ok, era all’ultima chiamata, ha giocato un grande campionato anche lei con Casalmaggiore e, al Grand Prix, si è fatta rispettare in certi momenti topici. Tutto ok. Ma quest’Europeo doveva essere preparato in vista di Rio e del futuro, considerato pure che in questa fase non abbiamo propriamente una squadra di fenomene e, quindi, quelle che hanno potenziale vanno fatte crescere sul campo.
    In quest’ottica di crescita del gruppo, mi sembra parecchio cervellotica anche la scelta di selezionare 3 opposte. Mi sembra una scelta che, oltre a non essere compresibile per via delle difficoltà di Bonitta nella scelta della palleggiatrice (e dunque sarebbe stato preferibile convocare 3 palleggiatrici ovviamente), ridimensiona il ruolo di Valentina Diouf, giocatrice di 22 anni dal potenziale inesplorato e di cui Bonitta ha già dimostrato ampiamente di fidarsi il giusto nonostante le deve mezzo quarto posto al Mondiale 2014 in casa.
    Nonostante queste critiche, io sono meno di nessuno per criticare un coach del livello di Marco Bonitta. Tuttavia, da tifoso, il CT mi ricorda un vecchio allenatore che si rifa’ ancora ai concetti pedagogici pre-riforma Gentile (nel senso di Giovanni Gentile, Ministro dell’Istruzione dell’epoca fascista), quando agli alunni che sbagliavano la tabellina del 4 o il congiuntivo passato, erano bacchettate: con Bonitta, se sbagli 1 palla, è strigliata demoralizzante; se ne sbagli 2, è panchina umiliante; se ne sbagli 3, non sei da Nazionale. Così facendo, crescere un gruppo giovane, e di ragazze, e neanche così particolarmente talentuose nè carismatiche, è molto difficile. Spero di sbagliarmi, ma non credo che, così facendo, andremo molto oltre il nostro, buono ma non eccezionale, potenziale tecnico. Spero di sbagliarmi, ma non credo che Bonitta, a Casalmaggiore, avrebbe vinto lo Scudetto l’anno scorso. Spero di sbagliarmi, ma penso che vinceremo contro le squadre più deboli e non appena incontreremo squadre forti come la Russia, la Goncharova metterà serenamente a terra una 40ina di punti da sola, e noi andremo serenamente a casa. Esattamente come al Grand Prix.

    • Federico Militello

      23 Settembre 2015 at 17:22

      Il potenziale della squadra è molto alto. Vedremo chi avrà ragione e, soprattutto, come andrà contro la Russia.

      • daigaz

        24 Settembre 2015 at 14:01

        La Russia ha un potenziale altissimo e mi rendo conto che non si può sempre pretendere di avere le migliori giocatrici d’Europa, pur avendo una tradizione pallavolista come la nostra: però al Grand Prix, contro la Goncharova, non è che non siamo riusciti a vincerci, non siamo riusciti nemmeno a giocarci. Neanche se era del tutto evidente che loro la alzavano sempre, solo ed esclusivamente a lei. Anche qui, mi rendo conto che Natalia Goncharova, oltre a essere la più bella è anche la giocatrice più forte del mondo, tuttavia non riuscire nemmeno ad arginarla, nemmeno minimamente, dopo la 15° o 16° palla scontata consecutiva…
        A ogni modo, come ho scritto più volte, spero di sbagliarmi sul conto del CT. Spero di sbagliarmi in fatto all’Europeo e spero di sbagliarmi anche in fatto alla prossima stagione del CT, il quale siederà sulla panchina del Club Italia in Serie A-1. Però io ritengo Bonitta un tecnico e un tattico talmente preparato da essere ideale per gestire e motivare delle campionesse; il problema è che in Nazionale e nel Club Italia, di Sheilla, di Goncharova, di Kosheleva e di Kim non c’è nemmeno l’ombra. Basta dire che in tutta l’A-1 della stagione scorsa, l’unica ragazza dal potenziale di queste fuoriclasse è un’olandese di 19 anni, Celeste Plak, la quale naturalmente deve ancora mangiare tanto pane duro. Alle condizioni date, mi sembra elementare che serva una gestione tecnica e motivazionale delle risorse molto diversa: come ha fatto Mazzanti a Casalmaggiore che, conscio di non avere fenomene e di non avere panchina, ha tratto il meglio dalle varie Tirozzi, Gibbemayer, Gennari e Stevanovic, facendo addirittura eleggere MVP della finale una palleggiatrice come la Skorupa che, per tutto l’anno, è stato l’anello debole della squadra. Se non hai i Bernardi, i Lucchetta e i Giani, devi convincere di esserlo il materiale che hai; e non lo fai coi metodi di Bonitta. Così come non lo fai coi metodi di Luciano Pedullà, altro inarrivabile genio della tecnica e della tattica che, infatti, come CT della Germania potrebbe anche fare benissimo, ma come sergente di ferro per la A-1, dovrebbe interrogarsi se, perse 5 finali-Scudetto su 5, la colpa è sempre stata di giocatrici crollate sul più bello.
        Ciò detto, voglio specificare una cosa molto importante: un po’ come nel calcio, gli allenatori sono l’ultima cosa rimasta da ‘generazione di fenomeni’ al volley italiano – basta vedere gli incarichi internazionali che annoverano – tuttavia, trovo che se non abbassano la cresta e si rendono conto che il convento del volley italiano, in questa fase, passa brave ragazze ma mancate campionesse, invece di campionesse smorfiose che si sentono superstar, ci troveremo molto male.
        A sollevarmi il morale, è giusto la riconferma a furor di popolo del presidente Mauro Fabris, il quale ha preso un giochino che fatturava solo fallimenti e lo sta traghettando verso lidi insperati in pochissimo tempo (basta vedere che roster è riuscito a costruire la Foppa per la prossima stagione, mentre l’anno scorso rischiava il fallimento).

  2. Giorgio Brera

    23 Settembre 2015 at 15:18

    Contento per Tirozzi che a me piace da matti. Un bel miscuglio di senatrici, giovani ormai mature e nuovi innesti (anche se in verità di novità vere c’è solo Lia Malinov).

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