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Ciclismo
Vuelta a España 2015: Astana, bottino pieno e Aru sogna
Può aver destato qualche mugugno la tattica di corsa scelta dall’Astana per la tappa regina della Vuelta a España 2015: Mikel Landa in fuga dal mattino e in bagarre per la vittoria di tappa, Fabio Aru in giornata straordinaria capace di mettere in crisi tutti i rivali. Landa davanti e Aru dietro, appunto: qualcuno potrebbe legittimamente chiedersi se, ai fini della classifica generale, non sarebbe stato più opportuno fermare lo spagnolo per far guadagnare ancora più terreno al giovane sardo.
In realtà, nell’ammiraglia dell’Astana deve essere stato ben presente il ricordo della tappa di Sestriere al Giro d’Italia: quel giorno Landa venne appunto fermato per aiutare l’azzurro che, a differenza di oggi, stava vivendo una giornata meno felice. Il ventiseienne basco non la prese certo bene e le sue lacrime di disperazione, per aver perso un successo parziale prestigiosissimo, vennero amplificate dai mass-media. Meno di un mese dopo, ci fu l’annuncio della sua firma con il team Sky per la stagione 2016.
Quell’episodio segnò profondamente il team di Giuseppe Martinelli e Alexander Vinokourov, facendo emergere qualche crepa poi confermata, anche con altri protagonisti, al Tour de France. Quest’oggi lo squadrone kazako non poteva permettersi ulteriori fratture: una squadra è sempre una squadra e lo “spogliatoio”, per usare una metafora calcistica, si basa essenzialmente sul morale dei suoi elementi. Non si poteva chiedere a Landa, in fuga dal primo momento, di rinunciare alla tappa più bella, sudata e meritata, oltretutto a pochi chilometri da casa: Aru magari avrebbe guadagnato una manciata di secondi in più, ma avrebbe perso un compagno, moralmente se non fisicamente, che nelle prossime giornate tornerà utilissimo.
Quest’oggi l’Astana ha fatto bottino pieno: vittoria di tappa con l’uomo di casa, conquista della maglia roja col Cavaliere dei Quattro Mori che ha letteralmente sbaragliato la concorrenza, unità della formazione preservata. Come detto, per accompagnare Aru, la Sardegna e l’Italia intera verso un vero sogno sportivo servirà il miglior Landa nelle prossime giornate: e, dopo la tappa di oggi, siamo convinti che il basco non deluderà le attese.
foto: gruppo Facebook Fabio Aru Fans Club
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marco.regazzoni@oasport.it
ale sandro
2 Settembre 2015 at 21:41
Sì la penso anche io così, non è certamente l’unica tappa dove ci sarà bisogno dello scalatore spagnolo a dare una mano, quindi questa era l’unica maniera per soddisfare tutti.
Piuttosto le successive tappe difficili mi sembrano arridere al duo Rodriguez- Dumoulin ; al primo per le caratteristiche delle tappe di salita molto adatte al suo andar forte sul ripido, con strappo finale come unica grossa asperità di giornata o comunque senza salite molto vicine a precederla; al secondo per la crono di Burgos,alla quale potrebbe arrivarci ancora in classifica, apparentemente poco adatta allo scalatore sardo, dove dovrà cercare di difendersi dall’olandese, il quale va detto è ancora un incognita per la tenuta sulle tre settimane.
Forse la tappe di lunedì soprattutto potrebbe essere interpretata con l’andamento odierno , tipico dei tapponi e lì potrebbe esserci la possibilità per Aru di far “saltare il banco”, che nel suo caso vuol dire guadagnare più tempo possibile in vista della prova contro il tempo di mercoledì prossimo.
A questo proposito continuo a ripetere quanto sia avvincente avere i tapponi con più salite in un grande giro, molto più delle tappe con salite finali uniche di giornata con grande pendenza. I distacchi e i veri valori di fondo e tenuta, oltre che lo scoprire le magagne riguardo le condizioni di forma, sono tutti aspetti che i tapponi e la crono mettono meglio in evidenza. Danno secondo me una indicazione di completezza. Mi aspetto una riscossa ,anche solo parziale dei grandi del Tour.
Marco Regazzoni
2 Settembre 2015 at 21:53
Intanto è rassicurate vedere i vari Valverde, Quintana e Froome così staccati, sia nella tappa di oggi, sia (soprattutto) in classifica generale. Concordo con te sulle prossime giornate e sulla pericolosità di Purito e dell’olandese: il catalano, oltretutto, è un corridore che meriterebbe davvero il successo una grande corsa a tappe, però penso che a cronometro pagherà uno scotto troppo pesante per poter essere pienamente competitivo. Dumoulin non conosce i suoi limiti, nessuno li conosce: sarà tutto da scoprire, sebbene il menù alquanto selettivo potrebbe riservargli più di un tranello.
Adesso comunque è tutto nelle mani di Aru e dell’Astana (vale la pena ricordare, tra i tanti gregari in grande spolvero, l’eccellente Diego Rosa): c’è ancora del terreno favorevole prima della cronometro.
ale sandro
2 Settembre 2015 at 22:37
Rosa davvero fantastico, teneva alla grande il gruppetto maglia rossa. L’Astana dovrà sicuramente avere il coraggio che ha avuto al Giro nel provare quando ne aveva occasione, e quindi in questo dovrà cercare tenere un ritmo alto , per mettere alle corde l’olandese ma non solo lui. Purito davvero fortissimo, ma spero ne abbia meno di Fabio, che continua a sembrarmi sempre molto presente, cosa non da poco per un 25enne che potrebbe anche essere l’unico quest’anno a doppiare il podio in un grande Giro.