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Boxe: Fabio Turchi passa al professionismo, sabato l’esordio

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Ventiduenne fiorentino, Fabio Turchi è stato a lungo considerato come una delle grandi speranze della boxe olimpica italiana, tanto da essere stato individuato come possibile erede di Clemente Russo nella categoria dei pesi massimi. Già due anni fa, il pugile toscano ci aveva raccontato la sua volontà di passare al professionismo (clicca qui per leggere l’intervista), non prima, però, di aver vissuto l’esperienza olimpica a Rio 2016. E, invece, Turchi ha deciso di bruciare le tappe passando “pro” sin da ora, scelta forse dettata anche dalla qualificazione a cinque cerchi ottenuta dallo stesso Russo: “Ho lasciato la nazionale, l’esercito, la sicurezza per il professionismo e, dopo tanti anni, provo una sensazione bella. Ho sempre aspirato al professionismo non l’ho mai nascosto, considerando il dilettantismo un passaggio per questo mondo”, ha dichiarato il diretto interessato al sito Nove da Firenze. A guidarlo in questa nuova avventura sarà Mario Loreni, uno dei più noti procuratori italiani in campo pugilistico.

Il suo esordio avverrà domani, sabato 31 ottobre, sul ring del Pala Hilton Pharma di Ferrara, dove incontrerà il bosniaco Adis Dadović, trentatreenne che, in undici incontri disputati da professionista, ha collezionato solamente due vittorie, subendo ben otto KO. L’ultimo suo incontro, per altro, risale al maggio di quest’anno e lo vide sconfitto proprio da un pugile italiano, Matteo Rondena, al Teatro Principe di Milano. Da notare che, per il suo esordio, Turchi disputerà un match sulla lunghezza delle sei riprese, una formula che potrebbe essergli congeniale vista la sua esperienza nelle World Series of Boxing, come ha sottolineato egli stesso facendo notare le similitudini tra le preparazioni affrontate.

Difficile prevedere quale sarà l’avvenire di Turchi nel professionismo: non sempre, infatti, una buona carriera dilettantistica garantisce successi tra i “pro”, mentre altre volte atleti che erano discreti dilettanti diventano protagonisti nell’altro mondo pugilistico. La scommessa è di quelle grosse, perché probabilmente il giovane peso massimo avrebbe potuto ritagliarsi un ruolo da protagonista nella boxe olimpica, dove vantava già un ricco palamarès: medaglia d’oro ai Giochi del Mediterraneo, argento alle Olimpiadi Giovanili e bronzo ai Mondiali Youth, nonché tre volte campione nazionale (una da Youth e due da Elite). Turchi resta però convinto della sua scelta e consapevole dei rischi e delle aspettative riposte su di lui: “Ne sono cosciente, ho delle pressioni avendo puntato tutto sul pugilato, ma credo in me e sono convinto di far bene”.

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Immagine: Fabio Turchi (Facebook)

giulio.chinappi@oasport.it

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